“C’è chi crede nel “déjà vu”, chi nel Grinch e chi addirittura nel disallineamento della macchina… I dati in arrivo e la nutrita serie di riunioni delle banche centrali in quest’ultima settimana di lavoro dell’anno potrebbero confermare queste convinzioni. Oppure no. In gioco, i primi accenni a ciò che il 2023 ha in serbo per noi, gentili e sfortunati investitori”. L’avvertimento arriva da Fabrizio Quirighetti, Cio di Decalia, che di seguiti illustra la propria visione.
Quanto sarà grave la recessione?
Quali saranno i tassi finali delle banche centrali e la Fed taglierà i tassi nella seconda metà del 2023? A mio parere, continuo a credere che l’economia statunitense possa gestire un atterraggio moderato – ma lungo e accidentato – mentre le aspettative di una svolta accomodante della Fed non mi sembrano del tutto adeguate. Il mio scenario di base sarebbe piuttosto una “stretta da falco” che potrebbe danneggiare gli investitori che credono che la cavalleria della Fed verrà a salvare la crescita economica ai primi segni tangibili di contrazione. Pensateci: cosa temete di più, escludendo ovviamente il disallineamento e il Grinch: una grave recessione con uno scenario di Fed dovish (accomodante) o un rallentamento moderato con una stretta hawkish (tenuta stringente) della Fed?
Ovviamente, dovreste prendere le mie opinioni con un po’ di buon senso, visti i risultati dei miei pronostici negli ultimi 12 mesi. È giunto il momento di vedere come mi sono comportato con le mie dieci previsioni per il 2022 (anche se l’anno non è ancora completamente finito). Per chi volesse ricontrollare e/o vedere il copione completo, si rimanda alle mie lettere settimanali del 3 e 10 gennaio 2022.
- Il mercato azionario generale potrebbe rivelarsi molto più resistente di quanto si temesse di fronte a una Fed fortemente stringente, soprattutto se la crescita e, in misura minore, l’inflazione, continueranno a registrare sorprendentemente un rialzo.
Sbagliato. Non avevo previsto che i tassi reali sarebbero saliti così tanto e così velocemente, in quanto ritenevo – all’epoca – che la Fed sarebbe rimasta un po’ indietro rispetto alla curva (cioè che l’inflazione non fosse un problema).
- O i tassi USA a 10 anni superano la soglia psicologica del 2% sulla base di una traiettoria di crescita nominale globale più forte che dovrebbe durare nei prossimi anni e quindi una stretta più aggressiva da parte delle principali banche centrali in futuro, oppure le obbligazioni USA a lungo termine (>10 anni) potrebbero sovraperformare le obbligazioni USA a breve termine (3-5 anni). Comunque, in entrambi i casi, non dovrebbe essere una sorpresa per nessuno se le obbligazioni continuano complessivamente a offrire un “rischio senza rendimento”, soprattutto se misurato in termini reali.
Avevo intuito che si stava preparando qualcosa di brutto sui mercati obbligazionari, ma non immaginavo un mercato così orso (mi sarei aspettato un aggiustamento più lento sulla scia di un’inflazione non così elevata che avrebbe portato a un restringimento più graduale da parte della Fed).
- Dopo l’inverno, i policy maker cinesi adottano improvvisamente una posizione pro-crescita più accomodante del previsto, portando a un forte rimbalzo dell’attività cinese nella seconda metà dell’anno, un (contenuto) indebolimento dello Yuan e una sovraperformance delle azioni cinesi in questo 2022.
Sbagliato. Nonostante la Cina abbia adottato un atteggiamento accomodante a favore della crescita, allentando la politica monetaria, le restrizioni della politica zero-covid e le successive misure di blocco hanno rallentato la crescita economica e, soprattutto, hanno colpito duramente la fiducia dei consumatori cinesi. Perché “non si fa bere un asino che non ha sete”.
- La storia del “superciclo” delle materie prime potrebbe continuare… portando a un’altra forte performance (o addirittura a una sovraperformance) del complesso delle materie prime quest’anno.
Corretto
- Le attività brasiliane già a buon mercato (azioni, obbligazioni e valuta) potrebbero diventare più economiche entro la fine del 2022.
Sbagliato. Sono andati abbastanza bene, addirittura sovraperformando e registrando rendimenti positivi. Anche la recente elezione di Lula in una sfida molto combattuta (e la prematura eliminazione della “Seleçao Brasileira” dai Mondiali di calcio) non ha avuto un grande impatto sulle attività brasiliane, che in ultima analisi hanno beneficiato della corsa degli investitori verso attività a basso costo, value, commodity-play, ad alto dividendo e rendimento.
- La crescita economica globale, dei Mercati sviluppati e dei Mercati emergenti quest’anno prevede sorprese al rialzo.
La crescita non ha sorpreso in positivo, ma dato l’accumularsi di venti contrari inattesi (politica monetaria più restrittiva, aumento dei prezzi dell’energia, guerra in Ucraina, problemi della Cina, per citarne alcuni), la crescita economica si è dimostrata fino ad ora sorprendentemente resistente.
- La BCE si attesta troppo a lungo sul lato accomodante e, alla fine dell’estate, riconosce il proprio errore e decide di rialzare almeno una volta prima della fine dell’anno.
Corretto
- Considerando la maggior parte dei commenti di cui sopra, il rendimento potrebbe superare la crescita quest’anno, con Europa e Giappone probabilmente le economie e i mercati azionari che beneficeranno maggiormente di un ritorno a una certa forma di normalità sia nella situazione sanitaria che nei livelli dei tassi di interesse. Gli Stati Uniti e il settore tecnologico potrebbero sottoperformare quest’anno.
Corretto
- Dimenticate l’Italia come pecora nera sistematica dell’Unione monetaria europea! La Spagna la sorpasserà presto come punto più debole. Quindi, non fatevi distrarre troppo dalle elezioni presidenziali italiane, che possono esacerbare la volatilità dello spread BTP-Bund in un quadro di tassi in risalita, ma evitate piuttosto i Bonos spagnoli.
Sbagliato. Ho fatto bene a non essere troppo ribassista sugli asset italiani, ma ho sbagliato a essere ribassista sui Bonos spagnoli. Agli amici spagnoli chiedo scusa.
- Tempo di kryptonite per le criptovalute! Il Bitcoin sarà il peggior “asset” performer… o la “valuta” che si svaluta di più contro il biglietto verde. Con la Fed che finalmente ha alzato i tassi di interesse, il bitcoin dovrebbe essere tra gli asset che soffrono di più di un ritorno della forza di gravità.
Corretto
Risultato finale: 4 previsioni corrette, 4 sbagliate e 2 incerte. Alla fine, anche se non è stata una copia perfetta, le mie 10 previsioni per il 2022 non sono state completamente sbagliate e alcune sono state addirittura buone (intendo dire utili) e mi hanno aiutato a navigare in questi mercati straordinariamente difficili.
Mi Auguro davvero che quelle corrette abbiano aiutato anche voi, mentre ovviamente spero abbiate dimenticato o ignorato quelle sbagliate. Rispetto alle mie previsioni sul calcio, sento che onore e autostima sono rimasti “relativamente” preservati da questo esercizio.