Investimenti: come muoversi in uno scenario macro in rapida evoluzione

Come si evolverà l’economia mondiale nel 2023? Ecco di seguito la view degli esperti di Ethenea.

L’attività economica globale evidenzia un rallentamento generalizzato, con diffusione delle pressioni inflazionistiche anche a livello di inflazione di fondo. La corsa dei prezzi, l’inasprimento della politica monetaria e la forte insicurezza generalizzata pesano sulle prospettive economiche. Osserviamo una netta discrepanza tra i dati dell’economia reale, che continuano a segnalare il vigore delle economie nazionali, e gli indicatori anticipatori, in calo da mesi, indicanti che le grandi economie sviluppate potrebbero trovarsi già in territorio di contrazione. Dopo aver avviato un aggressivo inasprimento per frenare la domanda complessiva, le banche centrali mondiali hanno ora cominciato a ridurre l’entità delle misure restrittive. Grazie al calo dei prezzi energetici e delle materie prime, all’attenuarsi delle strozzature sul lato dell’offerta e all’indebolimento congiunturale globale, in molte regioni l’inflazione complessiva potrebbe essere prossima al picco.

L’aumento del livello dei prezzi si è tuttavia diffuso e minaccia di consolidarsi in ambiti critici come salari, affitti e terziario. Le banche centrali di tutto il mondo devono pertanto muoversi con cautela nel prendere decisioni di politica monetaria, al fine di ridurre ulteriormente le pressioni sui prezzi e di evitare di alimentare le aspettative di un’ulteriore accelerazione futura dell’inflazione.

Le previsioni di crescita dell’economia mondiale sono state già riviste più volte al ribasso, mentre le aspettative di inflazione sono aumentate. L’FMI si attende una crescita globale del 3,2% nel 2022 e del 2,7% nel 2023 e segnala un pericolo di recessione. Sono possibili ulteriori revisioni al ribasso. Partendo dal dato dell’8,8% nel 2022, l’inflazione continuerà a viaggiare a livelli elevati e nel 2023 scenderà al 6,5%.

Lo scenario di riferimento per il 2023

Riteniamo che l’inflazione di fondo si avvicinerà solo gradualmente ai target a medio termine delle banche centrali. Alla luce degli alti tassi d’inflazione e della politica monetaria ancora restrittiva prevediamo che l’economia mondiale scivolerà in una recessione poco profonda con alcuni trimestri di crescita negativa (recessione tecnica), per poi entrare in un periodo di crescita debole, frenata dalla persistente inflazione e da un orientamento monetario più restrittivo. Tuttavia si rilevano nette differenze tra le diverse regioni.

L’Eurozona e il Regno Unito potrebbero già trovarsi in una recessione, mentre le future decisioni di politica monetaria della Fed potrebbero consentire agli Stati Uniti di salvarsi per un pelo. In Cina la crisi dipenderà in larga misura dall’allentamento delle restrizioni anti-Covid e dalla capacità del paese di gestire la crisi del mercato immobiliare.

I paesi emergenti asiatici e latinoamericani sembrano avere sotto controllo i rischi di inflazione e nel 2023 potrebbero essere in grado di sostenere la crescita globale. I rischi di una grave recessione sono a nostro avviso moderati, giacché i mercati del lavoro restano solidi, i bilanci dei consumatori e delle aziende sono robusti, la situazione delle banche è molto migliore di com’era dopo la crisi finanziaria globale e gli istituti centrali procederanno con cautela nell’inasprire le proprie politiche per evitare il crollo dell’economia.

Rischi per lo scenario di riferimento

Questo scenario è soggetto a numerosi rischi al ribasso. Un disancoraggio delle aspettative di inflazione potrebbe costringere le banche centrali a inasprire le proprie politiche in modo ancora più aggressivo. Le condizioni tese sui mercati finanziari potrebbero minacciare la stabilità finanziaria o innescare una crisi nei paesi emergenti. Gravi errori macroeconomici o nuove crisi geopolitiche potrebbero precipitare l’economia mondiale in una recessione più profonda e duratura del previsto.

Questo scenario presenta tuttavia anche alcuni rischi al rialzo. Una rapida risoluzione del conflitto in Ucraina con conseguente miglioramento della crisi energetica in Europa e una distensione della situazione geopolitica, nonché la decisione della Cina di allentare gradualmente la rigida politica “zero Covid” potrebbero tradursi in una ripresa economica più rapida e vigorosa nel 2023.

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