L’anno che si è appena concluso è risultato piuttosto turbolento sul mercato valutario. E in particolare l’euro ha perso nettamente valore e da circa sei mesi è più debole del franco svizzero.
Attualmente l’euro è scambiato a circa 0,988 franchi, quasi il 5% in meno rispetto a inizio 2022. Secondo alcuni esperti, come riportato dal sito web della Rsi, la situazione non dovrebbe modificarsi in maniera significativa nel 2023: la maggioranza degli analisti contattati dall’agenzia economica AWP parte dal presupposto che la moneta unica europea non tornerà a essere più forte del franco.
Uno dei fattori fondamentali per questa situazione è la differenza dell’inflazione in Svizzera e nella zona euro. Se nella Confederazione il carovita si è attestato in novembre al 3%, nell’eurozona si arrivava al 10%. Oltre a questo sono giunti gli aumenti dei tassi della BNS.
La mossa è stata in realtà seguita anche dalla Banca centrale europea (BCE), ma gli economisti accusano l’istituto con sede a Francoforte di aver reagito tardi al problema dell’inflazione.
Non per ultimo, l’euro soffre anche dell’importante indebitamento di alcuni Stati membri.