Mercati, criptovalute: un anno da dimenticare

Il 2022 è stato un anno difficile e caratterizzato da eventi che ricorderemo e definiranno l’andamento del settore delle criptovalute anche nei prossimi mesi.

Lo scorso anno ha fatto infattti emergere, come fa notare Cryptonomist.ch, la fragilità di progetti considerati innovativi mentre invece si sono rivelati truffe a discapito di molti investitori creando un effetto a cascata ancora difficile da definire.

Quanto accaduto, se da una parte sarà il pretesto per consapevolizzare gli investitori a valutare con più equilibrio progetti che illudono si scardinare le regole finanziarie promettendo rendimenti insostenibili nel lungo periodo, dall’altra si abbatte velocemente la fiducia costruita faticosamente negli ultimi 3 anni.

Per ottenere l’adozione di un sistema di pagamento finanziario parallelo a quello tradizionale, oppure l’utilizzo di sistemi open source distribuiti per eseguire applicazioni su una rete globale senza il rischio di censure, è necessario ottenere la fiducia delle persone poco pratiche con la tecnologia per affidare la fiducia da sistemi tradizionali a sistemi aperti e distribuiti.

Per la prima volta nella storia del Bitcoin si chiude in rosso il saldo trimestrale per la quarta volta consecutiva. Dall’anno 2015 la chiusura in rossa per il Bitcoin non aveva mai registrato oltre due trimestri negativi consecutivi.

Nella storia di Bitcoin il 2022 si caratterizza anche come il 2° anno peggiore di sempre con 8 chiusure mensili in rosso. Solamente il 2018 ha fatto peggio registrando 9 mesi sotto la parità.

Stessa sorte per Ethereum su base mensile con 9 chiusure negative su 12, mentre la chiusura in rialzo del terzo trimestre con un guadagno del 24% permette di non eguagliare il record negativo di 4 trimestri consecutivi in rosso. Dal 2015, anno di nascita, ETH non ha registrato oltre 2 trimestri consecutivi in perdita.

Nessuna delle prime 200 criptovalute a maggiore capitalizzazione, che vanno dai 317 miliardi di dollari per il Bitcoin ai 72 milioni dell’ultima osservata, chiude l’anno in profitto. Segnale di un anno funesto per l’intero settore crittografico.

Nella storia di Bitcoin ed Ethereum è il terzo anno negativo, per entrambi il secondo per profondità. Nel passato non si sono mai registrati due anni consecutivi in negativo. Indicazione statistica che fa ben sperare per l’andamento futuro.

Il valore del Bitcoin…

Necessario limitare i danni per dare un segnale positivo per il morale degli investitori che nelle ultime settimane di dicembre, nonostante lo scivolone che ha riportato le quotazioni sotto i 16.500 dollari, rimane ai livelli più alti degli ultimi sei mesi.

Una chiusura annuale sopra i 17mila dollari è più un segnale favorevole ad aumentare il sentiment degli operatori. Per ottenere un segnale tecnico è necessario superare i 18mila dollari, livello abbandonato ad inizio novembre nella prime fasi della crisi dell’exchange FTX.

Ribassi sotto i 15mila dollari aprirebbero pericolosi spazi per affondare in area 12mila dollari, spegnendo le speranze di recuperare livelli tecnici importanti di lungo periodo, ad esempio i 35-40mila dollari, nel corso del 2023.

… e quello dell’Ethereum

Simile la struttura tecnica di ETH che non deve permettere alla speculazione ribassista di spingere i prezzi sotto i 900 dollari nel corso dell’intero anno per non compromettere l’impostazione tecnica di lungo periodo.

Nei prossimi mesi è necessario recuperare i 2mila dollari, massimi di periodo raggiunti a metà agosto, per iniziare a dare un segnale positivo di cambio trend da ribassista a rialzista.

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