Criptovalute, Coinbase licenzia altri 950 impiegati

Coinbase prosegue con i tagli ai costi aziendali, annunciando il licenziamento di altre 950 persone del suo team. A comunicarlo pubblicamente è stato l’ad e co-founder della piattaforma di criptovalute tra le più importanti al mondo, Brian Armstrong, coe riportato da Cryptonomist.ch.

In un blog post, Armstrong ha nel dettaglio comunicato che seguirà con la seconda ondata di licenziamenti per ridurre le spese operative del 25%. Ecco le testuali parole: “Ho preso la difficile decisione di ridurre le nostre spese operative di circa il 25% trimestre su trimestre, il che comporta il licenziamento di circa 950 persone”.

A quanto pare, Coinbase avrebbe fatto i conti con la sua pianificazione annuale per decidere di iniziare il 2023 con meno dipendenti, senza diminuire però il numero di progetti che segue. Questo vuol dire che i progetti funzioneranno normalmente ma con un numero inferiore di persone nel team.

Armstrong ha anche specificato che per i dipendenti licenziati ci sarà un pacchetto di supporto di transizione.

Per coloro che vivono negli USA, Coinbase fornirà un minimo di 14 settimane di paga base (2 settimane aggiuntive per ogni anno lavorato), l’assicurazione sanitaria e altri benefit.

In via di lavorazione c’è la stessa formula di sostegno anche per i dipendenti licenziati che sono riusciti ad ottenere un visto di lavoro. Al contrario, per coloro che non risiedono in USA, il pacchetto di supporto sarà in linea con le leggi sul lavoro del loro Paese.

Nello stesso tempo, Coinbase ha invitato nuovamente i suoi futuri ex dipendenti ad accedere alla piattaforma di Talent Hub per supportarli nel trovare la loro prossima opportunità di carriera.

Son passati solo sei mesi da quando Armstrong, attraverso una carrellata di tweet, aveva comunicato per la prima volta la sua decisione di ridurre l’organico del 18%.

E infatti, lo scorso giugno 2022, il CEO di Coinbase aveva motivato la sua decisione drastica facendo riferimento al trend ribassista del mercato delle criptovalute, che non era più in grado di supportare.

Una necessità legata al calo di entrate che però durante l’anno scorso ha smosso anche altre aziende di settore a procedere con i licenziamenti. BlockFi e Crypto.com hanno ridotto il loro organico di rispettivamente 20% e 5%. Anche il crypto-exchange di Gemini aveva dichiarato di aver lasciato a casa il 10% dei suoi dipendenti.

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