Mercati: le previsioni sulle commodity di Goldman Sachs

Se il rally di questo inizio d’anno delle Borse non fuga i dubbi sulla tenuta dell’economia da parete degli analisti, dove non manca ottimismo è nel settore delle materie prime. In particolare da parte di Goldman Sachs che continua a rimarcare come il comparto commodity sia ineluttabilmente destinato a sovraperfomare tutte le altre asset class del mercato con una performance complessiva prossima al 40% in scia alla riapertura della Cina e di un secondo semestre che per le economie mondiali dovrebbe essere decisamente più positivo di quanto pronosticato per i prossimi sei mesi.

Proiezioni su petrolio a parte, che rimangono comunque su quotazioni a tripla cifra e comunque superiori ai 100 dollari per barile sul Wti, interessante è notare il cambio di passo della banca di investimento americana sull’alluminio che da una stima preliminare di 2.563 dollari per tonnellata per il 2023 (essenzialmente le quotazioni che stiamo registrando in queste giornate) passa a un stratosferico prezzo medio di 3.125 dollari per tonnellata con un picco quota 3.750 entro i prossimi 12 mesi.

A supportare l’importante revisione sulle prospettive dell’alluminio da parte di Goldman, oltre la succitata idea di una ripresa economica globale, il basso livello delle scorte che a sole 1,4 milioni di tonnellate su base mondiale (in calo di 900mila tonnellate rispetto a un anno fa) potrebbero condurre ad importanti situazioni di deficit sul fronte dell’offerta a fronte di una domanda prevista in rapida ripresa.

Dove invece le prospettive di rialzo sono limitate, ed è anche qui una
buona notizia però, è il mercato dell’energia, e del gas naturale in Europa nello
specifico, con le quotazioni sui futures di gas naturale ora del 84% al di sotto
dei massimi recenti storici e le quotazioni tedesche per l’eneregia a un
anno del 85% inferiori ai picchi di qualche mese fa.

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