Mercati: le previsioni macro e l’outlook sulle banche di S&P Global Ratings

Gli analisti di S&P Global Ratings stimano che nel 2023 il Pil italiano calerà “solo” dello 0,1% per poi crescere nel 2024 (+1%) e nel 2025 (+1,2%). Per quanto riguarda l’inflazione le previsioni sono di un 6,1% quest’anno, del 2,3% l’anno prossimo e del 2% nel 2025.

Per l’Eurozona nel suo complesso, S&P Global Rating prevede poi una crescita del Pil nulla nel 2023, pari all’1,4% nel 2024 e dell’1,5% nel 2025. L’inflazione nel 2023 è stimata al 5,7%, nel 2024 al 2,5% e nel 2025 all’1,9%.


Dall’Italy Annual Press Conference di S&P Global Ratings è poi emerso come sebbene il rallentamento economico sia arrivato e sussista un rischio di recessione, a coesistono una serie di fattori favorevoli che dal secondo semestre di quest’anno dovrebbero favorire una ripresa della domanda (seppur modesta), trainata da una ripresa dei salari reali, da un ritorno della fiducia e dagli investimenti pubblici in Europa.

Secondo S&P Global Ratings, da monitare comunque nel primo semestre di quest’anno la velocità della disinflazione e la resilienza dei mercati del lavoro, che determineranno fino a che punto le banche centrali inaspriranno la politica monetaria.

L’outlook sul settore bancario

Secondo Mirko Sanna, Director Financial Institutions di S&P Global Ratings “Le banche italiane sono entrate nel 2023 in una posizione di forza, ma saranno messe alla prova da una recessione economica, da mercati del credito potenzialmente volatili e dalla fine dei finanziamenti stabili e a basso costo da parte della Banca Centrale Europea”.

In un contesto di lieve recessione, a detta Sanna, la qualità degli attivi dovrebbe comunaue dimostrarsi generalmente solida, mentre il previsto aumento del 15%-20% del margine d’interesse dovrebbe sostenere la redditività compensando l’aumento dei costi e delle perdite su crediti.

Attenzione però, avverte Sanna: “Il rischio di una recessione prolungata (che si protragga oltre il 2023) e di un improvviso deterioramento del merito di credito sovrano sono le principali minacce ai rating e agli outlook per le banche italiane”.

Passando poi lo sguardo al settore in Europa, “L’outlook sul comparto è stabile per all’incirca tre quarti degli istituti, dato che sono entrati nel 2023 con fondamentali molto solidi e stock di Npl ai minimi nonostante un quadro macroeconomico peggiore”, conclude Sanna.

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