Obbligazioni: governativi alla riscossa. Le nuove emissioni sotto la lente

Dopo aver registato nel corso del 2022 una performance fortemente negativa, anche peggiore dei listini azionari, il mercato dei titoli governativi sta ritrovando nel corso di questo primo scorcio del 2023 un certo interesse. Innanzitutto, la volatilità rispetto ad alcuni mesi fa è diminuita e a ciò hanno contribuito le misure prese dalle banche centrali per combattere l’inflazione, in primis il rialzo dei tassi d’interesse. Questo aspetto nella sua prima fase aveva scatenato una certa volatilità e nervosismo, con rendimenti passati da zero a livelli impossibili da prevedere ad inizio 2022.

La possibilità che la crescita economica post pandemia, portasse a inflazione era prevista, ma il conflitto russo-ucraino, ha scompagginato qualsiasi aspettativa, alimentando la speculazione sulle materie prime che ha spinto l’inflazione a livelli quasi incontrollati. Fortunatamente questa fase “calda” sembra essere dietro le spalle e gli ultimi dati macroeconomici, insieme al ribasso dei prezzi energetici, confermano che le banche centrali dovrebbero guardare alle prossime mosse con maggiore razionalità, equilibrando la politica monetaria pesso per passo.

Una grossa mano al recupero settimanale è arrivata a mercati aperti da indiscrezioni di stampa su un possibile rallentamento nella stretta della Bce. Su questo fronte si pensa che i prossimi rialzi possano limitarsi allo 0,25% rispetto allo 0,5% previsto. Lo stesso avviene negli Usa già da inizio anno, dove alcuni analisti prevedono addirittura che la Fed possa ribassare i tassi verso la fine dell’anno se ci fosse un rallentamento dell’economia.

Quindi ci troviamo con uno spread tra il nostro decennale ed il Bund sotto quota 180, con un rendimento sceso sotto il 4% in maniera costante, con una media del 3,87%. Il limite del 4% è al momento per Cipro e Grecia, mentra la neo entrata Croazia si attesta al 3,82%. Sopra il 3% anche Spagna, Slovenia, Lituania, mentre il resto è compreso tra il minimo tedesco del 2,1% circa al 3%, con la media dei titoli dell’Unione Europea al 2,66%. Ridimensione sulla curva decennale anche per i titoli Usa al 3,48% mentre i Gilt inglesi sono al 3,34%. Raffreddata la parte breve per l’UK con rendimento a 2 anni al 3,43%, mentre negli Usa, i Treasury a due anni sono al 4,18%.

Le nuove emissioni governative sotto la lente

Secondo le previsioni, in Italia ci saranno maggiori emissioni di BTP green nel 2023 rispetto al 2022. Lo scorso anno, il Tesoro raccolse 8 miliardi di euro. L’anno precedente, i miliardi raccolti erano stati 13,5 miliardi. In quel caso, si ebbero due emissioni per la medesima scadenza: il collocamento del del BTP green 2045 fu riaperto mesi dopo. Invece, il BTP green 2035  è rimasta l’unica emissione del 2022. Per quest’anno, il Tesoro s’impegna a valutare sia una nuova emissione, sia la riapertura dei bond già in circolazione sul mercato. I BTP green, come sappiamo, sono titoli del debito perfettamente simili a tutti gli altri. L’unica differenza consiste nell’utilizzo dei proventi raccolti dallo stato per finanziare voci di spesa a favore dell’ambiente. Si tratta di una strategia ormai collaudata sui mercati per segnalare l’intenzione concreta di combattere i cambiamenti climatici.

L’Austria ha deciso di battere sul tempo gli altri governi europei con il collocamento sindacato del nuovo bond benchmark a dieci anni. Scadenza febbraio 2033, gli ordini raccolti tra gli investitori interessati sono stati di 32,1 miliardi di euro. Il dato ha rappresentato un record assoluto per un’emissione decennale di Vienna. L’importo offerto è stato alla fine di 5 miliardi, di cui 500 milioni trattenuti dallo stato. Quanto alle condizioni, la cedola fissa lorda annua è stata fissata al 2,90%. Il prezzo è stato di 99,194,corrispondente a un rendimento alla scadenza del 2,993%. Isin AT0000A324S8, lotto minimo di mille euro con multipli di mille e rating AA+.

Il Portogallo ha emesso un nuovo bond a 15 anni per l’importo di 1,8 miliardi di euro. Elevata la domanda registrata al collocamento sindacato: 17,9 miliardi. La cedola fissa lorda annua è stata fissata al 3,50%, mentre il prezzo di collocamento è stato di 97,821 per un rendimento annuo lordo alla scadenza del giugno 2038 del 3,689%, Isin PTOTEZOE0014. Questo è risultato di 75 punti base superiore al tasso midswap e di una ventina sopra il rendimento del titolo già in circolazione. La precedente emissione di un bond a 15 anni risaliva al novembre del 2021, quando debuttò l’attuale benchmark con scadenza 15 aprile 2037.

Anche la Grecia ha approfittato della congiuntura positiva sul mercato obbligazionario per emettere il suo nuovo bond a dieci anni. L’ultima emissione riguardante una scadenza decennale era avvenuta nel mese di novembre al rendimento del 4,44%. Le attese erano per l’offerta di 2,5 miliardi di euro, invece gli ordini sono stati così elevati, 21,9 miliardi che l’emittente ha deciso di aumentarla a 3,5 miliardi. Le prime indicazioni davano il rendimento atteso in area +185 punti, razie all’alta domanda, è stato rivisto a +155 punti base. Nel dettaglio, la cedola è stata fissata al 4,25% e il prezzo esitato è stato di 99,782. Il nuovo bond a dieci anni ha scadenza 15 giugno 2033 e rating BB+, Isin GR0124039737.

Tra gli atri stati europei, la Bulgaria  ha collocato un bond per 1.5 miliardi di euro sulla scadenza 27 gennaio 2033 con un rendimento di 215 punti base sopra il tasso swap. Buoni gli  ordini, oltre settemiliardi, per questo emittente ha potuto abbassare il rendimento a 215 punti base, rispetto alla guidance iniziale di 250 punti base sopra il tasso midswap. Nello specifico il taglio minimo è retail con mille euro con multipli di mille, Isin XS2579483319, cedola finale fissata al 4.50%, prezzo d’emissione a 97.815 e rendimento 4.78%. Lotto minimo di mille euro con multipli di mille e rating BBB.

Tripla scadenza per la Romania con 3.75 miliardi di dollari divisi in tre scadenze: a cinque, dieci e 30 anni. Rendimento fissato a Treasury+280 punti per la tranche a cinque anni (XS2571922884), Treasury+350 per la decennale (XS2571923007) e Treasury+380 per la tranche a 30 anni (XS2571924070). Lotto minimo di 2mila euro con multipli di 2mila e rating BBB-.

Il Giappone ha annunciato la cedola sul nuovo bond a dieci anni: passa dal precedente 0,20% allo 0,50%, il tasso più alto offerto sin dal 2014.

Sul fronte “sovranational”, successo per la EU che ha finanziato il programma diretto all’occupazione con due nuovi bond European Financial Stability Facility (EFSF): la prima obbligazione a tre anni, Isin EU000A2SCAF5, con cedola fissa 2.75% per 2 miliardi di euro e la seconda obbligazione a dieci anni per quattro miliardi, isin EU000A2SCAG3  con cedola 2.875%, rating tripla A e taglio minimo da mille euro con multipli di mille per entrambi. Questi titoli hanno particolare appeal soprattutto per le tesorerie delle banche.

Il Messico ha emesso un bond in dollari suddiviso in due tranche per complessivi 4 miliardi, più dei tre miliardi inizialmente previsti. Grazie agli ordini elevati, culminati a 18,4 miliardi, l’emissione è stata potenziata. Nel dettaglio, è stata collocata sul mercato una nuova scadenza a 5 anni per 1,25 miliardi e con cedola fissa annua lorda del 5,40%. Offerta anche una scadenza a 12 anni per 2,75 miliardi e con cedola del 6,35%. L’operazione ha di fatto aperto le emissioni in valuta sui mercati internazionali. Questa è la parte più liquida dell’anno, in cui molti debitori emergenti si affacciano per finanziarsi e cercare di spuntare costi contenuti. Dal canto loro, gli investitori istituzionali riaprono proprio in questi giorni i loro portafogli dopo averli chiusi nelle settimane passate con la fine dell’anno. I bond in dollari del Messico presentano un rating: BBB/BBB-.

Anche l’Arabia Saudita approfitta dei primi giorni di gennaio per emettere il suo primo bond in dollari del 2023. Il nuovo bond saudita sarà multi-tranche, tre sono le nuove scadenze offerte: a cinque, 10,5 e 30 anni. La tranche a cinque anni ha cedola del 4,75%, la tranche a 10,5 anni è al 4,875% e la tranche a 30 anni è al 5%. Rating dell’Arabia Sabita: A-, con taglio minimo da 200mila dollari.

La città stato di Hong Kong ha emesso green bond per un controvalore di cinque miliardi di dollari e suddiviso in varie tranche denominate in dollari, euro e yuan off-shore. La tranche più corposa è in dollari per il valore di tre miliardi. Essa prevede scadenze a 3, 5, 10 e 30 anni, con cedole rispettivamente al 4,375%, 4,5%, 4,625% e 5,25%. Quanto alla tranche in euro, le scadenze ipotizzate sono a due e sette anni per complessivi 1 miliardo di euro con cedola per entrambi al 3,875% ma con prezzi e rendimenti differenti. Infine, cinque miliardi di yuan attraverso tra scadenze. l green bond di Hong Kong hanno valutazioni altissime da parte delle agenzie di rating: AA+/AA-, i tagli minimi sono da 200mila e 100mila in euro.

I nuovi bond corporate sotto i riflettori

Per la parte corporate è stata la settimana di Eni che è tornata sul mercato retail dopo undici anni con l’emissione di nuove obbligazioni sostenibili. Il bond, destinato al pubblico dei piccoli risparmiatori e successivamente quotato sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana. In data 16 gennaio Eni (isin IT0005521171) ha avviato il collocamento e le sottoscrizioni erano possibili online fino al 20 gennaio, fuori sede fino al 27 gennaio e direttamente nelle filiali fino al 3 febbraio, salvo chiusura anticipata, cosa che è avvenuta con chiusura al 20 gennaio decisa dai responsabili del collocamento, Intesa e Unicredit, in accordo con la società. Alla base della decisione l’alto numero di richieste arrivate, si parla di oltre cinque miliardi. Il lotto minimo è stato fissato a 2mila euro, incrementabile di almeno 1.000 euro. La nuova obbligazione ha durata di cinque anni. La data di regolamento è stata fissata per il 10 febbraio prossimo e la scadenza per il 10 febbraio 2028. Il capitale sarà interamente corrisposto alla scadenza. La cedola annua lorda sarà comunicata al termine del collocamento, ma già sappiamo che il bond Eni in corso di emissione non potrà riconoscere meno del 4,30%. Per il quinto anno, la cedola potrà salire di un altro 0,50%, la sua entità sarà determinata dal raggiungimento o meno di due obiettivi di sostenibilità ambientale.  La compagnia energetica gode di giudizi medio-alti: A- /Baa1. A fronte di un’offerta iniziale di un miliardo, la società si è avvalsa della facolta d’incrementarla a due miliardi. Quanto alla distribuzione è prevedibile che i lotti minimi siano garantiti a tutti i sottoscrittori e si proceda poi a riparti o sorteggi per l’eccedente. L’Isin già comunicato è IT0005521171.

Engie, azienda leader in Europa nelle attività legate alla fornitura di energia e gas e nei servizi di efficienza energetica e sostenibilità, ha collocato una nuova obbligazione in euro suddivisa in tre tranche con scadenze rispettivamente a sette, 12 e 20 anni. La guidance è stata fissata per la tranche più breve a 85 punti base sul tasso midswap, per quella intermedia a 122 punti base e per quella più lunga a 170 punti base. Le tre tranche hanno scadenze, rispettivamente,  gennaio 2030, gennaio 2035 e gennaio 2043 e ammontari di 1 miliardo di euro la tranche breve e intermedia e 750 milioni di euro la tranche più lunga. Nel dettaglio, il prezzo per la tranche scadenza 2030 è stato fissato a 99.49, con un rendimento effettivo pari a  3.709% e cedola fissa a 3.625%. La scadenza intermedia (2035) ha una cedola fissa del 4%, un prezzo di 99.011 e un rendimento a scadenza pari a 4.106%. Per la tranche più lunga, 2043, la cedola fissa è 4.25%;  il prezzo di emissione è 98.552 ed il rendimento a scadenza 4.36%. Isin FR001400F1G3  per la tranche a sette anni, FR001400F1l9  per la tranche a 12 anni e Isin FR001400F1M1 per la tranche  a 20 anni. Rating BBB+/A- e lotto minimo di 100mial euro con multipli di 100mila.

Doppio deal per la casa automobilistica Toyota, con rating A1/A+ che ha emesso 750 milioni di euro con scadenza 2026 e550 milioni con scadenza 2028. Per la tranche a tre anni cedola fissata a 3.375%, prezzo 99.711 e rendimento di 30 punti base sul tasso midswap; per la tranche a cinque anni cedola 3.50%, prezzo 99.572  e rendimento di 55 punti base. Isin XS2572989650 per il bond a tre anni,  Isin XS2572989817 per il bond a cinque anni.

Primo sustainability linked bond per Pirelli, ed è subito un boom di ordini: 4.5 miliardi di euro e 600 milionid di euro l’ammontare emesso. Lo spread è stato abbasaato a 145 punti base dai 190/200 punti iniziali. L’obbligazione sustainability (Isin XS2577396430) ha scadenza a cinque anni, 18 gennaio 2028, paga una cedola annua lorda 4.25%, prezzo 99.704 e rendimento 4.317%. Lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila e rating BBB-.

Holding d’Infrastructures de Transport ha emesso una nuova obbligazione sulla scadenza 18 marzo 2030 da 500 milioni di euro. Boom di ordini che hanno superato 3.1 miliardi di euro.L’obbligazione offre una cedola annua lorda di 4.25%, prezzo 99.103 e rendimento 4.396%, equivalente a 160 punti base sul tasso midswap abbasato dai 200 punti iniziale. Isin XS2577384691, lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila e rating BBB-.

Dalla Spagna, Banco Santander, ha lanciato un bond in tre tranche: due, tre e cinque anni. Più in dettaglio, l’emissione a 2 anni è pari a due miliardi di euro, quello a tre anni di 1.75 miliardi, quella a cinque anni di 1.25 miliardi La forte richiesta registrata, con ordini che hanno superato 7.5 miliardi di euro, ha consentito alla banca  di comprimere i rendimenti. La tranche a due anni è a tasso variabile con un cedola trimestrale indicizzata a tre mesi euribor + 55punti base  e  prezzo di emissione 100. Le altre due tranche sono a tasso fisso la tranche a tre anni ha beneficiato di una richiesta sostenuta che ha fatto schiacciare il rendimento a 80 punti base rispetto alle indicazioni iniziale di 100/105 punti base,  la tranche a cinque anni ha visto ridursi il rendimento a 110 punti base dai 130/135 iniziali. Nel dettaglio il bond a tre anni, scadenza 16 fennaio 2026, Isin XS2575952424 offre una cedola annua lorda del 3.75%, prezzo d’emissione  99.683 e endimento a scadenza del 3.864%;  il bond a cinque anni, scadenza 16 gennaio 2028, XS2575952697  offre una cedola del 3.875%, prezzo 99.483 e rendimento del 3.991. Rating A2/A+  e lotto minimo di 100mila euro con multipli di 100mila.

Unicredit è tornata sul mercato del debito con un senior preferred a sei anni con rimborso anticipato dopo cinque anni per un controvalore di un miliardo di euro. Boom di domanda per 2.85 miliardi e spread fissato a 190 punti base dai 220 punti iniziali. Il bond (Isin XS2577053825) paga una cedola annua fissa del 4.80%, prezzo 99.813 per un rendimento finale di 4.843%. Lotto minimo 100mila eureo con multipli di mille e rating BBB.

Commerzbank 7NC6 colloca un bond con scadenza gennaio 2030  e richiamabile dall’emittente un anno prima. L’obbligazione ha un ammontare di 750 milioni di euro raccogliendo ordini per 4.1 miliardi. Prime indicazioni di rendimento in area 270 punti base sopra il taso midswap, abbassate a 240 punti. L’obbligazione (DE000CZ43ZN8) offre una cedola annua lorda di 5.125%, prezzo 99.511 e rendimento 5.222%. Rating BBB- e lotto minimo di 100mila eureo con multipli di 100mila.

Banca Ifis ha collocato 300 milioni di euro con un’obbligazione senior a quattro anni, scadenza 19 gennaio 2027. Prime indicazioni di rendimento in area 6.125%. Rating BB+, lotto minimo 100mila euro con multipli di mille e Isin XS2577518488.

La  banca americana Goldman sachs ha lanciato nuove obbligazioni a tasso fisso e variabile in euro con durata dieci anni che offrono una cedola annuale fissa pari al 5,5% l’anno per i primi tre anni e flussi cedolari annuali variabili pari al tasso di riferimento Euribor 3 mesi con un minimo del 2% l’anno e con un massimo del 5,5% l’anno dal quarto anno alla data di scadenza, quando è previsto il rimborso integrale del valore nominale pari a 1.000 euro per ciascuna obbligazione. isin XS2552842150

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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