Mercati, due azioni Usa dell’healthcare da tener d’occhio

Ecco di seguito due nuove analisi, nel caso specifico su due titoli azioni Usa, di My Finance Club il primo portale italiano di ricerche e studi sui mercati finanziari rivolto a investitori retail.

Hims & Hers Health

Hims & Hers Health è una piattaforma di telemedicina che connette i pazienti a medici ed esperti sanitari nel campo della dermatologia, ginecologia, salute mentale e molto altro. In aggiunta, la piattaforma mostra una certa integrazione verticale, in quanto vende anche prodotti da banco, come vitamine e altri prodotti nutrizionali, sia sul canale digitale, sia tramite accordi di distribuzione fisica negli store di Walgreens, Target e Walmart.

Dai massimi di febbraio 2021, la società è in ribasso del 66%, a causa principalmente della politica monetaria aggressiva della Fed, che va a penalizzare soprattutto le società senza flussi di cassa (HIMS è attesa generare un fatturato da ca. 560 mln di dollari nel 2022, +92% anno-su-anno, a fronte di una perdita netta di 25 mln), anche se è molto apprezzabile il suo rally nel 2022 (+57%, vs. -65% di Teladoc, -14% American Well e -28% di Doximity).

Che la telemedicina sia il futuro ci sono pochi dubbi. Il problema è che si tratta di un business con barriere all’entrata molto basse e con il principale elemento che rende preferibile una piattaforma all’altra rappresentato dal c.d. “effetto network” (ovvero, più medici utilizzano quel servizio, più clienti la sceglieranno, più clienti ci saranno, più medici saranno incentivati a offrire i loro servizi su quella piattaforma, in una sorta di circolo virtuoso).


Hims è ancora piccola in termini di clientela (conta appena 817mila pazienti nel suo network, contro i 58 mln di Teladoc), ma è attesa crescere a tassi praticamente tripli rispetto al mercato (+38% sul fatturato l’anno prossimo, vs. 13% di Teladoc e +15% di American Well) e con margini più alti (il gross profit della società è pari al 79%, contro il 69% medio di settore). Il tutto a fronte di una valutazione praticamente in linea con i suoi competitor, tutti che scambiano nell’intorno di 2x il fatturato.

Align

Align è una multinazionale di dispositivi medici ideatrice del famoso apparecchio dentale trasparente Invisalign e produttrice di scanner orali (iTero). I dati parlano chiaro su quanto Align abbia rivoluzionato il settore della cura dentale: fondata soltanto nel 1997, la societá utilizza il software CAD e la stampa 3D per fornire apparecchi dentali Invisalign quasi invisibili che progressivamente allineano la dentatura dei clienti e che nel 2022 ha raggiunto il traguardo dei 14 milioni di pazienti trattati in totale (con un 96% di customer satisfaction).

E il mercato aggredibile è ancora enorme se si pensa che la malocclusione (denti male allineati) colpisce circa il 60-75% della popolazione globale, con ogni anno ca. 21mln di persone che visitano i dentisti per questo problema e di cui oltre il 90% dei casi è trattabile con l’Invisalign. Ad oggi, l’azienda detiene il 15% di market share e questo lascia spazio ad una buona crescita futura sia per Invisalign che per lo scanner iTero, con un totale di 2 milioni di dentisti in tutto il mondo, e con una media di 2 scanner per studio. Nel suo complesso, il mercato globale di Invisalign è stimato crescere da $3mld oggi a $10mld nel 2028, ad un tasso medio annuo composto del 20%.

Eppure, a dispetto di un prodotto innovativo, la societá non è esente da debolezza: dopo il boom del 2020 (in cui molti clienti, approfittando dei lockdown hanno preferito utilizzare gli apparecchi Invisalign) andando a spingere il titolo a rialzo di oltre il 90%, spinta che è continuata per buona parte del 2021 (titolo a +23%), il 2022 si è caratterizzato per un rallentamento della domanda, con la fiducia dei consumatori e il peso dell’inflazione a zavorrare le spese discrezionali come gli apparecchi dentali, determinando un calo dell’Utile per azione. Questo si è dunque tradotto in un calo del 68% del titolo (forse anche in leggera overreaction, come evidenziato dall’area tratteggiata in rosso rispetto ai risultati finanziari).

I risultati trimestrali riportati infatti, sono tutti in declino sia rispetto al 2021 che rispetto al trimestre precedente (-12% YoY), questo risultato, come evidenziato dal grafico in basso, è generato inizialmente da una riduzione delle quantità vendute e successivamente da un forte decremento di prezzo unitario (Q3 2022), non un bellissimo segno sull’operatività aziendale.


Questa situazione, però non deve portarci fuori strada, poiché se si allarga l’orizzonte temporale si evidenzia come Align sia stata in grado di crescere sempre nell’arco degli ultimi 10 anni, con un incremento eccezionalmente alto nel 2021 (+60% YoY del valore della produzione).


In sostanza, anche se il trend di crescita di lungo periodo e la tesi di investimento nella societá rimangono abbastanza intatti, la base di comparazione difficile e l’arrivo di una recessione (e la conseguente riduzione dei consumi), non potranno che zavorrare ancora il titolo nel breve periodo.

Ma Align sta giá mettendo le basi per alimentare la sua crescita futura, facendo leva su un prodotto innovativo e con scarsa concorrenza, a fronte di barriere all’entrata accettabili (infatti sulla societá pesa comunque la scadenza del brevetto Invisalign nel 2017, compensato da altri 1.400 brevetti attualmente in essere). In questo senso, sono da leggere positivamente sia la recente apertura di uno stabilimento produttivo in Polonia (per cercare di conquistare il mercato europeo e cercare di sbaragliare concorrenti come ClearCorrect e Spark che hanno una copertura geografica piú limitata), sia la crescita internazionale (+21%) degli “active doctors”, ovvero quei dentisti affiliati che propongono ai pazienti la tecnologia Invisalign.

A livello di valutazione fondamentale, viene da concludere che non tutto è ancora prezzato nel titolo: quando Invisalign cresceva a tassi del 20% annui, prezzava a ca. 20-25x in termini di EV/Ebitda NTM.

Per ulteriori informazioni e dettagli e per l’analisi di altri titolo clicca su My Finance Club

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