Mercati: resta negativo il Cfa Sentiment Index sull’economina italiana

Gli investitori professionali italiani certificati CFA rimangano negativi sulle prospettive dell’economia domestica nei prossimi sei mesi: il “Sentiment Index” registra un valore pari a -43,6, lontano tuttavia dai minimi dell’estate.

Al sondaggio, svolto da CFA Society Italy presso i suoi soci tra il 19 ed il 31 gennaio 2023, hanno partecipato 39 intervistati. Il 64% dei partecipanti ritiene stabile la situazione attuale dell’economia Italiana mentre il 31% circa vede l’economia italiana in una condizione negativa (un dato in calo di circa 20 punti).

In termini di aspettative sui prossimi sei mesi, il 15,4% degli intervistati prevede un miglioramento delle condizioni macroeconomiche (-2,3% rispetto al mese scorso), il 25,6% stima condizioni invariate (+10,9% rispetto al sondaggio pubblicato ad inizio gennaio) ed il 59% prevede un peggioramento (-8,7% rispetto al mese scorso). La differenza tra coloro che risultano ottimisti sulle prospettive dell’economia italiana rispetto ai pessimisti è pari a -43,6, un valore che rappresenta il “CFA Society Italy” per il mese di febbraio 2023. Il dato risale di circa 6 punti rispetto alla precedente rilevazione, mantenendosi negativo ma lontano dai minimi assoluti di agosto 2022 (-74 punti).

Rimangono negative anche le view sul prossimo semestre per l’Eurozona e per gli Stati Uniti, ma anche in questo caso con valori in miglioramento.

Diventa significativa la percentuale di coloro che vedono l’inflazione in discesa in Italia ed in Europa (circa due-terzi degli intervistati) oltre che negli Stati Uniti (quasi l’80% dei partecipanti). Solo un 5% vede ulteriori rialzi del costo della vita nelle tre aree oggetto di analisi.

In attesa delle prossime decisioni di Fed e BCE, ma in linea con le dichiarazioni dei banchieri centrali dei mesi scorsi, permangono le previsioni per un incremento dei tassi di interesse sulla parte breve delle curve (per circa il 60% dei partecipanti al sondaggio). Sulla parte lunga delle curve dei rendimenti, invece, gli investitori si attendono un rialzo dei tassi, ma in misura minore rispetto al recente passato.

Pur se sbilanciati verso attese di cali per gli indici azionari, gli intervistati risultano meno negativi sul possibile andamento dei mercati rispetto al mese precedente.

Sulle valute, dopo aver previsto un deprezzamento del Dollaro USA contro Euro nei mesi scorsi, i professionisti finanziari risultano sostanzialmente equidistribuiti tra i tre scenari, indicando di conseguenza un cambio sostanzialmente invariato tra la moneta unica ed il biglietto verde; continuano a permanere, invece, le attese per un apprezzamento dello Yen.

Anche sul petrolio gli investitori sono divisi tra attese di rialzi e ribassi rispetto alle attuali quotazioni, prevedendo quindi un prezzo invariato.

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