Mercati: due big cap del settore tech da monitorare attentamente

In fasi di incertezza come quella attuale lo stock picking è cruciale. In quest’ottica, ecco di seguito due nuove analisi,di My Finance Club il primo portale italiano di ricerche e studi sui mercati finanziari rivolto a investitori retail.

Baidu

Baidu è altrimenti nota come la “Google cinese”. Similmente all’omologa americana, la società opera un motore di ricerca in Cina, un app store, una piattaforma di video brevi, un’applicazione di mappe digitali, robotaxi e una serie di altri servizi cloud. In aggiunta, con la divisione iQIYI, offre servizi di streaming video su abbonamento.

Dopo un calo ininterrotto dai massimi di inizio 2021 (-60%), per l’impatto della politica monetaria della Fed e il giro di vite di Pechino sulle società tecnologiche, sembra che per il titolo pian piano stia tornando il sereno sul piano del rischio Paese. Le riaperture dopo 3 anni di lockdown stringente in Cina rappresentano un catalizzatore enorme per Baidu, sia per la ripresa del business pubblicitario (driver di crescita secolare per la società), sia per il suo servizio di robotaxi, già avviato in alcune città cinesi, business che nel giro di 2-3 anni varrà già il 10% del suo fatturato (ca. $18mld).

Nonostante le incertezze di operare in Cina, non si può non notare che, anche in contesti avversi, Baidu è sempre riuscita ad accrescere il proprio Ebitda di almeno il 20% all’anno negli ultimi 10 anni. Il tutto a fronte di un EV/Ebitda NTM da sole 9x (ben al di sotto delle 10x di Alibaba, in preda ad un rallentamento dell’e-commerce, alle 11x di Alphabet che vede il calo della pubblicità online in Occidente e alle 18x di Tencent).

Insomma, le quotazioni non rendono giustizia ad un titolo davvero meraviglioso, che però incorpora tutte le incertezze e le contraddizioni di investire in un Paese emergente ed instabile come la Cina. Se si vuole inserire il rischio Cina in portafoglio, Baidu è decisamente una delle azioni migliori che si possano scegliere.

Alpha and Omega Semiconductor

Alpha and Omega Semiconductor è una società attiva nella realizzazione di chip per l’accensione di computer, “white goods” (lavatrici, forni, frigoriferi, TV…), caricatori e applicazioni industriali.

Se, da un lato, la società è esposta al crescente mercato asiatico (98% del fatturato), dall’altro, produce quei semiconduttori a minor valore aggiunto (quelli analogici), utilizzati come interruttori di accensione e spegnimento degli attrezzi e degli strumenti elettronici. Si spiegano così gli Ebitda margin molto più bassi rispetto alle altre società del settore.

A questo si aggiunge il fortissimo rallentamento del principale mercato di sbocco della società, quello dei PC, che spingerà molto probabilmente al ribasso le sue vendite e i margini: non è infatti un caso che il magazzino della società continui a gonfiarsi (il tempo medio di giacenza dello stock di magazzino è salito a ca. 114 giorni, da 98 giorni del periodo pre-pandemico).

La società, con i suoi $800mln di fatturato atteso nel 2023, rimane peraltro sottodimensionata rispetto a competitor come Infineon, STM, ON Semiconductor e Texas Instruments.

Si capisce dunque perché il tiolo abbia sottoperformato il settore dei semiconduttori nell’ultimo periodo (-30% negli ultimi 12 mesi, vs. -14% del settore). Nonostante un P/E NTM di appena 9x e un P/BV di 1x, considerato che i chip per i computer valgono il 43% del fatturato, è forse meglio attendere ancora un paio di trimestrali, prima di poter cominciare a guardare questo nominativo.

Per ulteriori informazioni e dettagli e per l’analisi di altri titolo clicca su My Finance Club

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!