Mercati, utility: una manna la direttiva direttiva sull’efficienza energetica degli edifici

L’Unione Europea ha approvato la proposta di revisione della normativa sull’efficienza energetica. Tra le misure approvate:

  • l’obbligo di classe energetica E entro il 2030 e D entro il 2033 per gli edifici residenziali;
  • l’obbligo di classe energetica E dal 2027 e D dal 2030 per gli edifici non residenziali o pubblici;
  • l’obbligo di emissioni zero per i nuovi edifici dal gennaio 2028;
  • il divieto di sistemi di riscaldamento a gas per nuovi edifici e ristrutturazioni dal 2028.

Secondo le associazioni di categoria (Ance) l’Italia ha circa 1,8 mln di edifici residenziali classificati come energivori e lo sforzo richiesto potrebbe essere superiore a quello del superbonus stabilito tra il 2021- 2022. Sarebbero previste comunque molte deroghe sia per il patrimonio pubblico che privato fino al 22% del totale degli edifici residenziali (deroghe che verranno comunque cancellate al 2037). Il testo passerà ora alla discussione parlamentare.

Si tratta di una indicazione potenzialmente positiva per il settore utilities, fanno notare gli analisti di Equita, e le attività di efficienza energetica che hanno contribuito significativamente ai risultati di settore nel 2021 in particolare.

In particolare, secondo la Sim milanese, tra le società attive (e potenzialmente coinvolte nel business dell’efficientamento) nel comparto segnala: Enel, A2a, Iren, Hera, Acea, Snam e Italgas.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!