Mercati, obbligazioni: le emissioni della settimana sotto la lente

Incertezza sui mercati che erano maggiormente fiduciosi di leggere dati Usa sull’inflazione migliori delle stime e vedere così una politica della Fed meno aggressiva nei prossimi mesi. Non che i dati usciti a metà settimana fossero brutti, ma si sa, quando l’aspettativa è diversa le reazioni poi subiscono dei contraccolpi.

Conseguenza diretta è stata un nuovo rialzo dei rendimenti dei titoli governativi, con il nostro benchmark decennale di riferimento che sale oltre il 4,3%.

Il trend è generale, a conferma di ciò lo spread contro il Bund tedesco che si è ormai inchiodato da qualche settimana intorno a quota 185, con rendimento dello stesso titolo al 2,45% circa, sempre il più basso dell’Eurozona, che vede di nuovo sopra il 4%, Cipro e la Grecia. La media dei titoli EU è al 3,02%; fuori dal nostro perimetro, risale anche la sterlina al 3,47% ed i Treasury Usa al 3,78%, sempre su base decennale.

I nuovi bond governativi sotto la lente

Tantissima l’offerta di carta questa settimana, poco meno di 20 miliardi la proposta complessiva di Francia e Spagna nelle aste a medio e lungo termine, Parigi ha messo a disposizione degli investitori fino a 11,5 miliardi di Oat nominali 2026, 2028 e 2030 insieme a 1,75 degli indicizzati 2029, 2032 e 2038. Il Tesoro spagnolo ha collocato fino a 6,5 miliardi dei Bonos 2027, 2029 e 2032.

Ma il clou per i governativi è stato il collocamento del nuovo BTP a 30 anni benchmark con scadenza 1° ottobe 2053 in piena inversione della curva, lanciato via sindacato bancario e non con il tradizionale sistema d’asta. Le prime indicazioni di rendimento sono a 16 punti base sopra il Btp 2.15% 9/52, che fa da benchmark di riferimento, si prevede pertanto un rendimento in area 4,4%. La scelta del Tesoro è strategicamente molto valida, infatti non è molto lo spread di rendimento tra il decennale e il trentennale e allungare le scadenze è sempre una soluzione da sfruttare quando il mercato lo permette. Lotto minimo negoziabile mille euro con multipli di mille e rating BBB.

La Commissione Europea ha raccolto altri sette miliardi di euro attraverso il collocamento sindacato di due nuove tranche di altrettanti Eurobond del programma “recovery” già in circolazione e rispettivamente in scadenza in data 4 dicembre 2029 (Isin EU000A3K7MW2) e 4 novembre 2042 (EU000A3K4DV0). Nel dettaglio, 3 miliardi sono stati incassati con la prima e quattro miliardi con la seconda. Altissime le richieste, che complessivamente sono arrivate a 93 miliardi, oltre 13 volte l’importo collocato. Esse hanno riguardato per 42 miliardi l’Eurobond a sette anni e per 51 miliardi per la scadenza a 20 anni. L’eurobond 2029 stacca cedola annua lorda dell’1,625% ed è stato piazzato ad un prezzo di 92,130 per un rendimento lordo alla scadenza del 2,92%. Questo è risultato essere di 2 punti base sotto il tasso mid-swap e a +54,7 sul Bund a sette anni. Per fare un confronto, il BTP dicembre 2029 offriva un rendimento del 3,85%, cioè di 93 punti base più alto. Quanto all’Eurobond 2042, la cedola annua lorda sale qui al 3,375% ed il prezzo è stato di 101,638 per un rendimento alla scadenza del 3,26%. In questo caso, siamo a +52 punti base sul tasso mid-swap e a +85,3 sul Bund a 20 anni. Con questa emissione, la Commissione Europea ha già raccolto 20 degli 80 miliardi preventivati nella prima metà dell’anno. Questi capitali serviranno a finanziare il Next Generation EU.

Le nuove emissioni cortporate sotto la lente

Approfittando del buon “mood” del mercato sul nome Unicredit, la banca milanese ha puntato sul mercato obbligazionario con il collocamento di un bond Senior Non Preferred per l’importo di un miliardo di euro (Isin XS2588885025). Le richieste hanno più che doppiato l’offerta, arrivando a 2,1 miliardi. E così, il bond Unicredit ha potuto spuntare un rendimento alla scadenza più basso delle previsioni iniziali. Sarà rimborsato in data 16 febbraio 2029, per cui presenta una durata di sei anni. Stacca per i primi cinque anni una cedola lorda fissa, mentre nell’ultimo anno corrisponderà una cedola variabile agli obbligazionisti nel caso in cui non esercitasse la call. Il rendimento del bond Unicredit era stato immaginato all’avvio del collocamento a un tasso midswap più 185 punti base, è risultato a premio sul tasso di riferimento a sei anni di 160 punti base. Nel dettaglio: cedola 4.45%, prezzo 99.842 e rendimento 4.486%. Lotto minimo di 150mila euro con multipli di mille, rating BBB e ammontare di un miliardo di euro.

A pochi giorni di distanza da Unicredit, Intesa San Paolo ha lanciato un bond tier2 dall’importo di un miliardo di euro. L’obbligazione ha durata 11 anni, ma è callable a partire dal sesto anno. Boom di domande per il bond con ordini per 2.5 miliardi di euro. L’obbligazione è stata prezzata a 325 punti base sopra il tasso midswap rispetto all’iniziale ms+350 punti base iniziali. L’obbligazione ha scadenza 11 anni ed ha una cedola del 6.20%. Isin XS2589361240 e taglio minimo da 200mila euro con multipli di mille.

Tra i finanziari ING Group ha emesso bond TIER2 per un controvalore di 1.250 miliardi. Si è trattato di due emissioni di obbligazioni subordinate a tasso fisso, la prima da 750 milioni di euro, la seconda da 500 milioni e destinate ad investitori istituzionali. Gli ordini hanno superato 1.9 miliardi. Il primo bond TIER2 10.25NC5.25 , non callable per 5.25 anni, con ordini per oltre 1.1 miliardi, ha visto un rendimento fissato al 6.263% dopo le prime indicazioni in area 6.50% La seconda obbligazione TIER12 12NC7, non callable per sette anni, con ordini per oltre 900 milioni, ha un rendimento di 220 punti base sopra il tasso midswap dopo le prime indicazioni in area 240 punti. Nel dettaglio il primo bond (XS2588986724) paga una cedola lorda del 6.25%, prezzo 99.977, rendimento 6.263% e rimborso alla pari il 20 maggio 2033; il secondo bond (XS2588986997) paga una cedola annua lorda del 5.25%, prezzo 99.343, rendimento 5.114% e rimborso alla pari il 20 maggio 2028. Rating delle obbligazione BBB-/A-/A+ e taglio minimo di 100mila euro con multipli di 100mila.

Enel ha collocato  due sustainability linked, con richieste arrivate per oltre 3,4 miliardi di euro. Il primo con durata otto anni ha scadenza il 20 febbraio 2031 e prevede una cedola annuale (Isin XS2589260723). In avvio del collocamento, il rendimento si collocava a 145 punti sopra il tasso midswap per poi scendere in chiusura a 125 punti base. Il secondo bond è più a lungo termine, a 20 anni, con scadenza 20 febbraio 2043. La cedola è annuale (Isin XS2589260996). In questo caso il rendimento viaggiava in area tasso midswap + 215 punti base per poi scendere a 195 punti base. Le emissioni sono legate ad obiettivi di sostenibilità (Esg): se il gruppo italiano non dovesse centrarli, sarà chiamato a pagare una cedola più elevata (25 punti base per ogni evento di step up). I bond hanno un taglio minimo di 100mila euro con multipli di millee rating BBB+. Nel dettaglio: per il bond ad 8 anni il prezzo di emissione è stato fissato al 98,877% con cedola al 4% e rendimento 4.168%; per il bond a 20 anni, il prezzo di emissione è stato poi fissato a 97,669% con una cedola del 4,5% e rendimento 4.682%.

La banca britannica Barclays ha collocato sul mercato nuove obbligazioni della durata di dieci anni (Isin XS2469997915), denominate in euro. Il bond emesso è importante, perché è il primo a essere rivolto al mercato italiano dopo un’assenza decennale. Le cedole offerte sono strutturate. Per i primi due anni, cioè in data 14 febbraio 2024 e 14 febbraio 2025 le obbligazioni Barclays staccheranno un tasso d’interesse lordo del 6%, pari al 4,44% netto. A partire dal terzo anno, la cedola passa da fissa a variabile. Per questo, si parla di bond “fixed to floater”. La cedola variabile sarà pari allEuribor a tre mesi, ma l’emittente ha fissato un tasso minimo del 2% lordo (1,48% netto) e un tasso massimo del 6% lordo (4,44% netto). La banca ha rating medio-alti: A/A+.

Sugli scudi Siemens, protagonista della settimana, che ha emesso il suo primo bond digitale su una blockchain pubblica, quella di Polygon. Il bond ha un valore di 60 milioni di euro e scadenza un anno in conformità con l’Electronic Securities Act tedesco. L’atto, entrato in vigore nel giugno 2021, consente l’emissione di titoli in formato elettronico e non richiede un certificato fisico.

Siemens non ha rivelato il rendimento offerto dall’obbligazione, ma ha sottolineato di avere venduto i bond direttamente agli investitori senza bisogno di una banca che agisse come intermediario. Non sono nemmeno stati necessari documenti cartacei e l’utilizzo di una controparte centrale di compensazione. I pagamenti sono stati effettuati con metodi classici in quanto l’euro digitale non era ancora disponibile al momento della transazione, che è stata completata in due giorni. La società però ha accompagnato questa novità anche con un’emissione multitranche per 2,5 miliardi di euro attraverso i sistemi tradizionali. Il deal con scadenza 2031 è stato emesso per 1,25 miliardi con cedola del 3.375%, Isin XS2589790109; la scadenza 2036 ha cedola del 3,5% per un totale di 500 milioni con Isin XS2589792220, mentre 750 milioni sono stati collocati sul 2043 con cedola del 3.625% ed isin XS2589790018. Tutti i tagli sono da 100mila euro con multiplidi 100mila con rating atteso A1/A+.

Molto interesse degli investitori su un nome raro per l’euromercato, si tratta della East Japan Railway, detta Ejrail, con rating A1/A+, che ha emesso 750 milioni con scadenza 2043 ed una cedola del 4,11%. Il titolo inizialmente era previsto da 600 milioni, salito poi al massimo della forchetta per le numerose richieste che hanno anche permesso di ridurre lo spread da ms+150 a ms+130. Isin XS2588859376 e taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille.

In corso di collocamento la Fineco con un bond 6NC5 senior preferred da 300 milioni di euro. L’obbligazione (XS2590759986) ha scadenza il 23 febbraio 2029. Prime indicazioni di rendimento in area 175 punti base sopra il tasso midswap di riferimento. Lotto minimo di 100mila euro con multipli di mille e rating atteso BBB. Alla fine le richieste hanno superato il miliardo e il rendimento è sceso a ms+150. Sul mercato il gruppo ha solo due emissioni e quindi dovrebbe attirare parecchio interesse.

Molto interesse sul dollaro per il collocamento in corso della Swedbank che ha rating senior Aa3/A+/AA- e sul debito subordinato Ba1/BBB-/BBB+. In questo caso si tratta di un deal perpetual con call a partire dal quinto anno e cedola indicativa al 7.625%, Isin XS2580715147 e taglio minimo da 200mila euro.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

 

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