Asset allocation: tra value e growth a vincere è sempre la qualità

Analizzare i mercati azionari interpretandoli come una lotta tra azioni Value e titoli Growth è ormai diventato un approccio automatico per molti commentatori. Di fronte a questa situazione ecco però la view di Pierre Debru, Head of Quantitative Research & Multi Asset Solutions di  WisdomTree.

Utilizzare Valore e Crescita per spiegare gli ultimi dieci anni

Sebbene sia riduttivo e faccia leva sull’amore per le false dicotomie, è pur vero che questa interpretazione ha saputo descrivere la performance azionaria degli ultimi dieci: dal dominio schiacciante dei titoli Growth, in un contesto caratterizzato da tassi d’interesse negativi con investimenti a buon mercato, all’inizio di una ripresa dei titoli Value lo scorso anno, sulla scia del più aggressivo ciclo di inasprimento degli ultimi decenni.

Performance relativa della Crescita rispetto al Valore negli ultimi dieci anni


Fonte: WisdomTree, Bloomberg. Dal 31 gennaio 2013 al 31 gennaio 2023. La Crescita è rappresentata dall’MSCI World Growth net TR Index. Il Valore è rappresentato dall’MSCI World Value net TR Index. Non è possibile investire direttamente in un indice. La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.

Quindi chi vince tra Qualità, Valore e Crescita?

Utilizzando la Qualità come terza prospettiva di analisi, osserviamo che le aziende dell’indice Value sono in media meno redditizie di quelle del benchmark e che quelle dell’indice Growth hanno una redditività in media maggiore. Il 23% dell’S&P 500 Value presenta un ROE inferiore al 10%, mentre quello dell’S&P 500 Growth è inferiore al 5%. Il 25% dell’S&P 500 Growth ha un ROE superiore al 50%, mentre quello dell’indice Value è inferiore al 5%.

Costituenti dell’S&P Value e dell’S&P Growth suddivise in base al ROE


WisdomTree, Bloomberg. 31 gennaio 2023. Il ROE riflette la stima del consenso per il ROE (ossia la media delle stime degli analisti sell-side). Non è possibile investire direttamente in un indice. La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.

Tuttavia, l’aspetto affascinante è che nell’indice Value ci sono comunque aziende molto redditizie e nell’indice Growth si trovano anche aziende non redditizie. In altre parole, la dicotomia Value/Growth è molto diversa da quella Alta Qualità/Bassa Qualità. Il mercato potrebbe quindi essere suddiviso non in due indici (Value e Growth), ma in quattro:

  • Valore di Alta Qualità
  • Crescita di Alta Qualità
  • Valore di Bassa Qualità
  • Crescita di Bassa Qualità.


Fonte: Libreria dati Kenneth French. I dati sono calcolati con frequenza mensile e vanno da luglio 1963 a dicembre 2022. L'”Alta Qualità” rappresenta il 20% superiore in termini di redditività operativa. I portafogli vengono riequilibrati annualmente, alla fine di giugno. Il mercato rappresenta il portafoglio di tutti i titoli quotati in borsa disponibili negli Stati Uniti. Tutti i rendimenti sono espressi in USD. La redditività operativa per l’anno t è data dai ricavi annuali meno il costo dei beni venduti, gli interessi passivi e le spese di vendita, generali e amministrative, divisi per il capitale netto della fine dell’ultimo esercizio per t-1. Non è possibile investire in un indice. La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.

WisdomTree crede che una strategia Quality ben costruita possa diventare la pietra miliare di un portafoglio azionario. Le società High Quality presentano un comportamento “adatto a tutte le stagioni”, capace di trovare un equilibrio tra l’accumulo di ricchezza nel lungo periodo e la protezione del portafoglio durante le crisi economiche. Tuttavia, nel 2022, gli orientamenti secondari sono stati incredibilmente importanti. I titoli Value hanno beneficiato dell’austerità delle banche centrali, facendo leva sulla loro bassa duration implicita per ottenere performance eccezionali in un anno particolarmente difficile per i titoli azionari.

Guardando al 2023, il rischio di recessione continua a incombere sul mercato come una spada di Damocle. Sebbene l’inflazione mostri segni di miglioramento, ci aspettiamo che le banche centrali di tutto il mondo rimangano prudenti, in quanto l’inflazione è ancora significativamente al di sopra degli obiettivi. Il recente piano di comunicazione coordinato dei membri dell’Open Market Committee della Federal Reserve è un ulteriore esempio di questo persistente atteggiamento di austerità. Con i mercati che nel 2023 dovranno affrontare molti degli stessi problemi già riscontrati nella seconda metà del 2022, sembra che gli investimenti resilienti che puntano sul Quality e sul Value e che hanno ottenuto risultati particolarmente positivi nel 2022 possano continuare ad avere la meglio.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!