Obbligazioni: Btp Italia e le altre nuove emissioni sotto la lente

Sono tanti gli spunti arrivati questa settimana sui mercati, dove i dati macro e l’inflazione hanno condizionato in positivo e negativo le contrattazioni.

In prima battuta le buone notizie sono arrivate dalla Cina, dove è arrivato il miglior risultato da oltre dieci anni sul Pmi manifatturiero di febbraio, mentre per il settore dei servizi si tratta della performance migliore dal marzo 2021. Segnali molto confortanti sullo stato di salute della seconda economia mondiale vengono dall’istituto di statistica, con il Pmi manifatturiero che passa a 52,6, record da aprile 2012, da 50,1 di gennaio e 50,5 delle attese; l’indice sul terziario passa a 56,3 da 54,4. Questo dato positivo lascia alle spalle per la Cina la fase incentrata sulle restrizioni produttive legate al contenimento della pandemia e proietta verso prospettive di ripresa generale anche per i consumi. A fianco di questo dato sono arrivati nell’Eurozona degli ottimi dati per il nostro Paese con l’indice Pmi di febbraio a quota 52 contro un’attesa di 51 ed un precedente di 50,4. Questo dato, migliore dell’Eurozona, ha purtroppo visto anche uno negativo, con lo scostamento del rapporto deficit/Pil all’8% rispetto al 7,2%, dovuto principalmente agli effetti del bonus edilizio, da cui si comprende la necessità del governo a dover intervenire in merito, al fine di non sforare nei parametri concordati con l’Europa.

L’altro aspetto macro che ha condizionato in negativo è stato quello relativo all’inflazione, dove si attendevano dei miglioramenti, mentre in generale sui vari paesi sono risultati peggiori delle stime, con la conseguenza negativa sia per le borse che per i titoli obbligazionari che hanno visto risalire i rendimenti.

Su questo punto nella curva decennale dell’Eurozona, troviamo ormai la sola Germania al di sotto del 3% con un livello medio del 2,7% circa. Spread contro Btp a quota invariato di poco sopra 180, con il nostro benchmark al 4,55%, maglia nera del gruppo che comprende anche la Grecia al 4,45%, Cipro al 4,15% e la Croazia al 4,07%. Tutto il resto è sopra il 3%, con la Slovenia al 3,82% ed i Paesi Bassi in coda al 3,06%; media dei titoli EU al 3,31%. Deciso rialzo anche in UK con il Gilt al 3,83% e sui Treasury Usa che hanno sfondato il muro del 4%.

Le nuove emissioni governative sotto la lente

Sul fronte governativo, messe da parte le ultime aste del Tesoro nella scorsa settimana, l’attenzione ora è tutta per il nuovo Btp Italia. Infatti dal prossimo lunedì partirà il collocamento del 19-esimo Btp Italia con scadenza 14 marzo 2028. Si tratta del bond indicizzato al tasso d’inflazione italiana con un taglio destinato al mercarto retail. L’ultima emissione risale allo scorso mese di novembre 2022, quando fu offerta al mercato la scadenza 22 novembre 2028. Già questo venerdì verrà resa nota la cedola reale del nuovo titolo. Questo rappresenterà il tasso d’interesse minimo che l’obbligazionista riscuoterà, indipendentemente dall’andamento dell’inflazione. Potrà essere rivista solamente al rialzo al termine della Fase 1 del collocamento, cioè dopo mercoledì 8 marzo, quando si saranno concluse le sottoscrizioni degli investitori retail, nella giornata di giovedi lo spazio sarà solo per investitori istituzionali. Come nelle precedenti edizioni, vi sarà un premio di fedeltà per chi lo manterrà fino a scadenza.

Attenzione quindi alle emissioni di altri paesi con la Spagna che ha collocato il nuovo bond a 15 anni. Si tratta del Bonos con scadenza 30 luglio 2039. L’importo offerto dal Tesoro di Madrid è stato di 5 miliardi di euro, a fronte dei quali sono arrivati ordini per poco meno di 30,6 miliardi. Il bond ha una cedola del 3,90% e una quotazione iniziale di poco sotto la pari. Il rendimento iniziale alla scadenza risulta del 3,902%, a premio di 10 punti base sul bond a 15 anni “benchmark” attuale con scadenza 30 luglio 2037 e cedola 0,85%, Isin ES0000012124.

Incrementi di Oat, titolo di Stato frencese, su tutta la curva, dal 2032 fino al “vecchio” 2060 4% emesso nel 2010, Isin FR0010870956, incrementato per 1,2 miliardi al prezzo di 110,47 che significa un rendimento a scadenza del 3,49%.

Sul mercato anche l’Austria con il 2,9% 2033 e il lungo marzo 2051, cedola 0,75%, Isin AT0000A2EJ08 emesso a 98,96 nel 2020 e che in questa riapertura è stato collocato a 54,5 con un rendimento a scadenza del 3,25% circa.

Buona richiesta, soprattutto a livello istituzionale, anche se il titolo ha taglio da mille euro con multipli di mille, per il nuovo titolo da due miliardi del Land tedesco della Nordrhein-Westfalia, con cedola del 3,4% e scadenza al 2073. Isin DE000NRW0N26.

I nuovi bond corporate sotto i riflettori

Per la parte corporate regna sempre una certa volatilità, che condiziona il successo dei nuovi deal.

Intesa Sanpaolo è tornata a finanziarsi sui mercati con l’emissione di un nuovo “Green Bond Senior Non Preferred” suddiviso in due tranche. L’importo offerto è stato di 2,25 miliardi di euro, a fronte del quale sono arrivati ordini per un totale di 5,3 miliardi. Nel dettaglio, la tranche a cinque anni con scadenza 8 marzo 2028 è stata di 1,5 miliardi, Isin XS2592650373. L’emittente potrà richiamarla dopo il quarto anno. Il rendimento è stato di 170 punti base sopra il tasso midswap. La cedola del 5% lordo annuo; per quanto riguarda la seconda tranche, ha durata decennale e scadenza 8 marzo 2033, l’importo offerto è stato in questo caso di 750 milioni e il rendimento è stato di 225 punti base sopra il tasso midswap, Isin XS2592658947. La cedola è del 5,625% lordo annuo. La nuova emissione di Intesa Sanpaolo per la prima tranche ha attirato ordini da oltre 195 investitori per l’80% da investitori ESG e per l’85% da investitori stranieri; per la tranche a dieci anni, ha attirato ordini da oltre 135 investitori. Rating dell’emissione BBB- con taglio minimo da 150mila euro con multipli di mille.

Teva farmaceutica torna sul mercato con un deal multitranche in euro e dollari. Per la parte europea, il totale è stato di 1,3 miliardi, divisi tra 800 milioni sulla scadenza 2029, cedola del 7.375%, Isin XS2592804434 e prezzo d’emissione a 100. Stesso prezzo anche per i 500 milioni con scadenza 2031 e cedola del 7,875%, Isin XS2592804194. Entrambe le emissioni hanno taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille e rating BB-. Stesse scadenze sul dollaro con 600 milioni al 2029 con cedola del 7,875%, Isin US88167AAS06 e 500 milioni al 2031 con cedola del 8,125%. Taglio minimo di 200mila dollari con multipli di mille, buone su tutti i titoli le performance del grey market seguente al collocamento.

La tedesca  Investitionsbank Schleswig-Holstein ha raccolto 500 milioni di euro con un obbligazione senior a otto anni, scadenza 10 marzo 2031. Raccolti circa 1.35 miliardi di euro nella fase di collocamento e rendimento fissato a due punti base sopra il tasso midswap. Ammontare dell’emissione 500 milioni di euro, cedola 3.25%, prezzo 99.543 e rendimento 3.316%. Lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila, rating AAA e Isin DE000A30VNP9.

Société Générale ha emesso nuove obbligazioni denominate in euro e della durata di 10 anni, indirizzate al retail sul Mot, con scadenza 22 febbraio 2033, Isin XS2558195694. Il bond offre una cedola fissa del 10% all’anno per i primi due anni e diventa a tasso variabile a partire dal terzo anno. Il collocamento non è andato a ruba come l’alta cedola iniziale farebbe presupporre, poiché per la parte variebile dal terzo anno, il valore della cedola non è noto, se non a ridosso della fine di ogni periodo di godimento. Nel dettaglio, essa è determinata dalla differenza tra il tasso Eurirs a 30 anni e il tasso Eurirs a cinque anni, moltiplicata per tre e ad oggi questa differenza risulterebbe negativa vista la curva dei tassi invertita (Eurirs  a 30 anni 2.62% contro Eurirs a cinque anni 3.28%).

Cedola importante per un’emissione tier 1 in sterline di Barclays, fissata al 9,25%, per 1,5 miliardi complessivi, isin XS2591803841 e prezzo d’emissione a 100 con leggero indebolimento nel grey market. Taglio minimo da 200mila sterline con multipli di mille.

Stessa struttura subordinata per il deal in dollari di Hsbc; dopo che le prime indicazioni erano in area 8,25% con probabile riduzione all’8,125%. Le alte richieste arrivate sul book del lead, hanno portato ad una riduzione del rendimento sui 2 miliardi offerti con ottima performance successiva sul grey market, dove il titolo ha guadagnato oltre mezzo punto. Isin US404280DT33 con taglio minimo da 200mila dollari con multipli di mille.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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