Mercati, la crypto valley svizzera fa un reset delle regole

Secondo quanto riportato da Cryptonomist.ch, nel cantone di Zugo, la Crypto Valley per eccellenza svizzera, ha deciso di attuare un “importante reset” delle sue regole.

La causa principale è stata attribuita agli eventi sfortunati nel settore crypto che si sono verificati nel 2022.

E infatti, Dirk Klee, responsabile di Bitcoin Suisse, avrebbe elencato gli eventi che in qualche modo hanno influenzato negativamente il settore crypto e blockchain. Ha parlato di FTX che è collassato nel novembre 2022, seguito poi da un altro gigante di settore Genesis che ha avuto problemi di insolvenza. 

Klee avrebbe attribuito a questi eventi la responsabilità di aver smorzato il sentimento degli investitori nel mercato delle criptovalute.

Non solo, Klee ha anche ricordato il crollo di Terra/Luna, la stablecoin ancorata al dollaro USA avvenuto a maggio e poi i problemi di altri due colossi come Three Arrows Capital, un hedge fund di criptovalute con sede a Singapore, e Celsius, una piattaforma di investimento in criptovalute.

Continuando con la sua analisi, Klee sottolinea che tali eventi hanno messo in luce le debolezze della maggior parte delle istituzioni che operano nel settore delle criptovalute.

Dunque, Klee afferma che il problema risiede proprio nelle società che non hanno ancora rispettato i processi normativi, oppure dalle scelte gestionali sbagliate da parte delle istituzioni finanziarie centralizzate.

In pratica, Klee è sicuro che qualsiasi fallimento avvenuto nel 2022 non deriva da problemi tecnologici. 

Anche Mathias Ruch, fondatore e ad di CV VC/CV Labs, ha seguito il discorso, aggiungendo che la catena di eventi ha fatto arretrare il settore di due anni.

Da qui, la Crypto Valley in generale sta revisionando la sua posizione. Non a caso, esistono già più di mille le start-up di criptovalute e blockchain che hanno avviato le loro attività in Svizzera.

Non solo, tali aziende sono spinte principalmente dal clima favorevole agli investimenti nell’area, evidenziato dalle aliquote fiscali vantaggiose, dall’ambiente politico ospitale e dall’infrastruttura legale favorevole.

Questi aspetti sono ben illustrati dal forte sostegno della regione alle criptovalute, che accetta persino pagamenti fiscali in Bitcoin o Ethereum.

A inizio anno, il Presidente di Bitcoin Suisse, Luzius Meisser, aveva già fatto il punto sulla situazione in tema di regolamentazione crypto basandosi però sull’Europa.

Secondo Meisser, l’Europa proverà a emettere nuove leggi e regolamenti con lo scopo di tenere quanto più possibile separati il settore bancario da quello crypto, senza voler limitare né uno né l’altro.

Come se volesse costruire un muro di contenimento giuridico, che renda elitario il mondo crypto, senza bannarlo in alcun modo.

Ad ogni modo, la Crypto Valley provvederà a interagire con le regolamentazioni d’Europa e con la sfera crypto negativizzata dai suoi eventi sfortunati dell’anno scorso.

In merito a Bitcoin Suisse, il suo imprenditore danese fondatore Niklas Nikolajsen è stato  presente nella classifica dei 300 svizzeri più ricchi grazie a Bitcoin, con un patrimonio stimato a fine 2021, di 325 milioni di franchi.

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