Asset allocation, come costruire i portafogli di domani

Nell’attuale contesto di mercato, caratterizzato da incognite quali una guerra alle porte dell’Europa, picchi di inflazione e politiche restrittive delle banche centrali, sono necessarie soluzioni di investimento in grado di cercare rendimenti ma, allo stesso tempo, mantenersi prudenti.

“Una variazione di tassi come quella a cui abbiamo assistito negli ultimi 12 mesi è stata così veloce da far collassare asset che non lo avevano mai fatto prima” commenta Michele Patrì, head of Investment Strategies and Business Development di Generali Investments, in occasione dell’incontro “Ritorno al futuro: guardare al passato per costruire i portafogli di domani”, che si è tenuto mercoledì 15 marzo nell’ambito della decima edizione di Consulentia.

In tempi di incertezza, dunque, per trovare le risposte bisogna guardare indietro. “Quello attuale non è un mercato in cui potersi mantenere lunghi, troppe cose si muovono e sono instabili. Una strategia vincente dovrebbe avere un universo di investimento globale – anche geograficamente – poter contare sulla qualità degli investimenti, essere in grado di fornire al gestore gli strumenti giusti al momento giusto. Soprattutto però, serve esperienza e memoria storica”, continua Patrì.

“Siamo di fronte a un cambio di paradigma”, ha spiegato Guido Maistri, lead manager Retail Business Italy di Generali Investments. “Guardando al mercato Usa, veniamo da 40 anni di tassi in discesa, di cui gli ultimi 10 a zero, mentre nel 2022 abbiamo assistito a un ribaltamento della situazione. Da un lato abbiamo un’inflazione destinata a durare, dall’altro le banche centrali che non potranno continuare ancora a lungo a tagliare i tassi in maniera così massiccia. Dobbiamo quindi maneggiare con cura le opportunità di un portafoglio obbligazionario. In questo senso, una strategia long-short (come quella offerta da Aperture, parte dell’ecosistema di società di gestione Generali Investments) potrebbe aiutare a partecipare ai rialzi del mercato e, allo stesso tempo, a proteggersi nel momento in cui i mercati virano al ribasso”.

Ma quale strategia adottare davanti ad asset class più rischiose? Per Generali Investments le strade sono due. La prima è l’azionariato puro – ma declinato in ottica di approccio tematico, allungando l’orizzonte temporale dell’investimento e, allo stesso tempo, seguendo un tema robusto. Un esempio è la transizione green, un trend destinato a durare e per il quale l’ecosistema di Generali Investments offre soluzioni tramite Sycomore, società di gestione con un’impronta fortemente votata alla sostenibilità.

La seconda strategia è la ricerca di alpha, ad esempio tramite la strategia new active di Plenisfer, una modalità di gestione attiva, slegata dai vincoli imposti dal benchmark, che si focalizza sull’investimento per strategia piuttosto che per asset class.

Un’attenzione speciale infine alle commodities. Poco trattate negli ultimi anni, non si tratta propriamente di asset class rifugio, ma sono in grado di fungere comunque da buon diversificatore di portafoglio, inserendosi allo stesso tempo anche in un’ottica di investimento sulla transizione green.

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