Raccomandazioni di Borsa: i Buy di oggi da Acea a Telecom Italia

Equita giudica buy:

Cairo Communication con target price di 2,50 euro in scia ai risultati consolidati in linea con le stime e al dividendo di 14 centesimi (superiore ai 13 attesi), Defence Tech Holding con prezzo obiettivo di 5,30 euro (oggi i risultati preliminari del 2022), Diasorin con fair value di 123 euro, ridotto però del 9% rispetto al precedente (trimestrale e guidance 2023 inferiori alle stime), NB Aurora con target di 11,70 euro in scia al NAV con il nuovo fair value delle partecipazioni, Salvatore Ferragamo con obiettivo di 20,20 euro (nonostante le attese di un primo trimestre ancora debole) e Telecom Italia con fair value di 0,41 euro (secondo Bloomberg, CDP sarebbe pronta ad alzare l’offerta per la reste Tim a 20 mld).

Bestiner assegna un buy a:

Nvp con target di 5-5,50 euro (domani i risultati preliminari del 2022), Saras con obiettivo di 1,60-1,70 euro in scia all’andamento del margine di raffinazione e Telecom Italia con fair value di 0,68-0,72 euro.

Intesa Sanpaolo valuta buy:

Acea con prezzo obiettivo di 18,10 euro (Roma Capitale indica nomi per prossima assemblea azionisti), Centrale del Latte d’Italia con target price di 4 euro, migliorato dai precedenti 3,90 euro dopo i risultati del 2022 e in scia alle previsione per l’esercizio in corso, Newlat Food con fair value di 8,10 euro, alzato dai precedenti 7,90 euro dopoi i risultati previsionali del 2022 e Valsoia con obiettivo di 14,50 euro, ridotto però dai precedenti 16 euro (la capacità di assorbire e gestire i maggiori costi resta la sfida principale per il 2023).

Giudizio add inolte per Unipol con target di 5,80 euro dopo i risultati del 2022.

Morgan Stanley giudica overweight:

Finecobank con obiettivo di 18,50 euro (inizio copertura titolo).

Citi assegna un buy a:

Poste Italiane con fair value di 12,50 euro, ridotto però dai precedenti 13 euro.

IR Top Research giudica:

Scm Sim con obiettivo di 6,42 euro, ridotto però dai precedenti 6,52 euro (la buona crescita del core business non è sufficiente a compensare la carenza di performance fees).

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