Banche, Ubs: Ermotti torna alla guida

UBS ha annunciato la nomina del ticinese Sergio Ermotti a nuovo ad e presidente della direzione a partire dal prossimo 5 aprile al posto di Ralph Hamers, in carica dal 1° novembre 2020. L’olandese, come riportato dal sito web della Rsi, resterà però operativo come consulente durante un periodo di transizione. Il ritorno di Ermotti, spiega il CdA in una nota, è stato deciso alla luce delle nuove priorità di UBS a seguito della prevista acquisizione di Credit Suisse”.

Ermotti aveva già  guidato Ubs per nove anni tra il settembre 2011 (inizialmente a interim dopo le dimissioni di Oswald Grübel) all’ottobre 2020, rilanciandone le sorti dopo il tracollo. Un’esperienza unica che unita alla sua conoscenza del settore dei servizi finanziari in Svizzera e nel mondo, per il consiglio della banca, “collocano Sergio P. Ermotti nella posizione ideale per perseguire l’integrazione del Credit Suisse”.

Dall’aprile 2021 Sergio Ermotti è stato presidente di Swiss Re. Chiederà la rielezione alla prossima assemblea generale prevista il 12 aprile. È già previsto che, in seguito, si dimetta “dopo un breve periodo di passaggio di consegne”.

Ermotti, citato nella nota, ha dichiarato: “Sono onorato di essere chiamato a guidare questa banca in un momento così importante per tutti i suoi stakeholder e per la Svizzera. Il compito a portata di mano è urgente e impegnativo. Per farlo in modo sostenibile e di successo, e nell’interesse di tutte le parti interessate coinvolte, dobbiamo valutare attentamente e sistematicamente tutte le opzioni. Sono consapevole dell’incertezza che molti provano e prometto che, insieme ai miei colleghi, la nostra piena attenzione sarà rivolta a fornire il miglior risultato possibile per i nostri clienti, i nostri dipendenti, i nostri azionisti e il governo svizzero”.

Nel comunicato si riferiscono anche le parole di Ralph Hamers: “Ovviamente mi dispiace lasciare UBS, ma le circostanze sono cambiate in modi che nessuno di noi si aspettava. Mi faccio da parte nell’interesse della nuova entità combinata e dei suoi stakeholder, compresa la Svizzera e il suo settore finanziario”.

Nel 2020 (quando gli ultimi sviluppi della situazione e l’acquisizione di Credit Suisse non erano neanche lontanamente immaginabili) Sergio Ermotti, apprestandosi a lasciare UBS, alla RSI aveva sottolineato come, soprattutto in Svizzera, si era arrivati alla paranoia del “too big to fail” introducendo regole eccessivamente severe sulle banche arrivando “a demonizzare quasi il grande”.

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