Obbligazioni: si torna a guardare i dati macro. Le nuove emissioni

Questa settimana si è tornati a guardare al mercato, cercando di mettere dietro le spalle quanto successo in precedenza con la crisi delle banche regionali americane e soprattutto per le questioni legate al Credit Suisse che si sposteranno ora nelle aule dei tribunali.

Inizia a prendere quota la possibilità che il ciclo di rialzi dei tassi d’interesse possa essere arrivato al capolinea, dopo che alcuni dati americani sono risultati in questi giorni difformi dalle stime, in particolare uno degli indicatori macro sui nuovi posti di lavoro negli Usa ha toccato il minimo da circa 2 anni, alimentando i timori per un rallentamento dell’occupazione e dell’economia. Un altro indicatore sul settore privato è arrivato dai dati Adp di marzo. Secondo il consensus, l’indicatore dovrebbe mostrare un rallentamento nella creazione di nuovi posti di lavoro a quota 210mila rispetto ai 242mila di febbraio, ma al concreto è uscito un +145mila, in netta flessione.

Il dato con buona probabilità fornirà un’anticipazione attendibile dell’andamento di quello governativo in agenda per il fine settimana, quando in Italia la seduta sarà festiva. In quest’ultimo caso le attese sono per un’analoga flessione a +240mila dal precedente +311mila. Si confermano quindi i timori per il rallentamento economico e si riducono le aspettative sul rialzo dei tassi Usa, la presidente della Fed di Cleveland Mester ha spiegato di vederne il picco oltre il 5 per cento.

Dopo questi dati vi è stata una forte riduzione dei rendimenti governativi, con i tassi Usa a due anni ancora al 3,69%, rispetto al 3,27% del decennale ed al 3,56% del Treasury decennale.

Per l’Eurozona il rendimento decennale di Italia, Grecia e Cipro si avvicina alla parte più vicina al 4%, e lo stesso vale per le altre aree, più verso il 3% fino alla Germania che segna un rendimento del Bund al 2,17% circa. Lo spread tra i nostri titoli e quelli tedeschi, rimane costante intorno a quota 185.

Le nuove emissioni governative sotto i riflettori

Per il Btp è stata una settimana di successo, infatti il Tesoro italiano ha annunciato un collocamento sindacato finalizzato all’emissione del nuovo BTP Green (Baa3/BBB-). Il titolo, terzo del genere emesso dalla Repubblica Italiana, avrà scadenza 30 ottobre 2031. Il nuovo titolo finanzierà gli investimenti sostenibili da un punto di vista ambientale come fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica; efficienza energetica; trasporti, prevenzione e controllo dell’inquinamento ed energia circolare; tutela dell’ambiente e della diversità biologica.

Fino ad oggi erano due i BTp Green emessi dal Tesoro: il primo con scadenza 1° aprile 2045 e cedola 1,50% (codice Isin IT0005438004) ha raccolto complessivamente 13,5 miliardi di euro attraverso due tranche. Altre due tranche per complessivi 10,4 miliardi sono state emesse per la scadenza 1° aprile 2035 e cedola 4% (Isin IT0005508590). A oggi, lo stato ha incassato con i tre titoli green 33,9 miliardi, il l’1,2% dello stock di debito pubblico a fine gennaio.

Gli ordini per il nuovo BTp Green hanno totalizzato 54 miliardi di euro ed il Tesoro ha deciso di raccogliere dieci miliardi, pertanto, la domanda è stata di 5,4 volte l’importo offerto. Dopo le prime indicazioni di rendimento del nuovo BTP Green in area 10 punti base sopra il BTP 0.60% 8/2031, lo spread è stato abbassato a 8 punti base. Nel dettaglio il titolo paga una cedola annua lorda del 4%, prezzo 99.888 e rendimento 4.056%, lotto minimo di mille euro con multipli di mille, Isin IT0005542359, e ottimo timing di uscita, infatti grazie ai dati macro peggiori delle stime ha performato di quasi un punto nel grey market.

Aumento di Oat già in circolazione dalla Francia, con oltre 2 miliardi sulle scadenze lunghe, la prima è il 2,5% 2043, Isin FR001400CMX2 e la seconda l’ultimo trentennale emesso nella sua prima tranche in febbraio, il 3% 2054 con Isin FR001400FTH3.

La Grecia ha raccolto sui mercati altri 2,5 miliardi di euro con il collocamento sindacato del nuovo bond a 5 anni. La scadenza 15 giugno 2028 (Isin GR0114033583) offre una cedola lorda del 3,875% annuale ed è stata prezzata a 99,908, per cui il rendimento lordo è stato del 3,919%. L’emissione è seguita a quella del nuovo decennale a gennaio, che ha raccolto 3,5 miliardi. Pertanto, il Tesoro di Atene ha già messo in cassa sei dei sette miliardi di euro stimati per quest’anno. Elevati gli ordini per il nuovo bond della Grecia: 19 miliardi, di cui i due terzi arrivati dall’estero. Il rating dei titoli di stato di Atene è BB+/ Ba3 con outlook stabile, anche questo in grey market ha ben performato.

Sempre tra i governativi è arrivato il nuovo deal di Cipro con scadenza decennale per un totale di un miliardo. Buona richiesta per l’emissione che ha permesso ai lead manager di ridurre lo spread iniziale previsto a un tasso del 4,25% circa, fino a fissare la cedola al 4,125% con prezzo di emissione a 99,246 che ha performato bene nel grey market, salendo di oltre un punto. Il titolo ha Isin XS2610236445 con rating BBB e taglio minimo da mille euro con multipli di mille.

Approfittando del successo delle ultime emissioni la Turchia ha scelto la strada del dollaro con un’emissione da 2,5 miliardi con scadenza a luglio del 2030 e una cedola fissata al 9,125%, ridotta in corso di collocamento per le richieste arrivate ai lead. Il taglio minimo è da 200mila dollari con multipli di mille con un prezzo di 99,117 che si è sostanzialmente mantenuto anche nel grey market successivo, Isin US900123DJ66.

Sul fronte dei titoli corporate e finanziari è stata una settimana importante che segna il ritorno della prima banca ad emettere dopo le turbolenze delle ultime settimane. Si è trattato di un senior non preferred della Bnp Paribas per un miliardo di euro con scadenza aprile 2031 e prima call a partire dal 2030. La cedola è stata fissata al 4,25% con prezzo d’emissione a 99,36 ed ottima performance di oltre un punto nel grey market successivo. Isin FR001400H9B5.

I nuovi bond corporate sotto la lente

Dopo questa uscita vi è stato il nuovo covered bond per il Credit Agricole. L’obbligazione covered (Isin FR001400H9H2) ha scadenza il 18 ottobre 2031, rating AAA e lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila. Prime indicazioni di rendimento in area 30 punti base sopra il tasso midswap, abbassate poi a 28 punti base a fine collocamento. Gli ordini hanno raggiunto quota 1.570 miliardi di euro, 1.250 miliardi l’ammontare emsso.  Nel dettaglio: il bond paga una cedola annua lorda pari a 3.125%, prezzo 99.946 e rendimento 3.135%.

Nuove emissioni nel settore della telefonia, in particolare spicca la scelta della francese Orange di emettere un perpetual dopo la forte volatilità dell’ultimo periodo. Si tratta di un subordinato senza scadenza fissa ma con delle finestre di call che può esercitare la società, la prima è fissata nel mese di gennaio 2030. Nello specifico il titolo emesso per un miliardo al prezzo di 99,29 ha una cedola del 5,375%, con taglio minimo di 100mila euro con multipli di mille, Isin FR001400GDJ1.

Telecom Italia ha riaperto il collocamento del bond con scadenza il 15 febbraio 2028 (call) e cedola 6.875%,  la cui emissione era avvenuta lo scorso gennaio. La compagnia ha così raccolto altri 400 milioni di euro, che vanno a sommarsi agli 850 milioni di due mesi e mezzo fa. Allora, l’operazione era stata la prima del genere dopo due anni. Scadenza 15 febbraio 2028 e cedola 6,875% (Isin XS2581393134), il titolo è stato assegnato ad un prezzo di 100,75, spuntando un rendimento lordo annuo alla scadenza del 6,69%. I rating assegnati sono bassi: B+/BB-/B1. Taglio minimo 100.000 euro. Il bond TIM ha spuntato un rendimento più basso rispetto a gennaio, ma sul mercato secondario il giorno dopo è salito e prezzava a quasi 101,50.

Arval Service Lease, società focus nel noleggio auto a lungo termine per le aziende, posseduta al 100% da Bnp, ha collocato un’obbligazione senior a 2.5 anni, con scadenza l’11 novembre 2025. Nel dettaglio l’obbligazione paga una cedola annua del 4.25%, prezzo 99.875, rendimento 4.311% equivalente a 100 punti base sopra il tasso midswap dai 120 punti in fase iniziale. Ordini raccolti dagli investitori nel collocamento dell’obbligazione 1.5 miliaardi, 800 milioni di euro l’ammontare emesso. Rating A- e Isin FR001400H9H2.

CNH Industrial ha prezzato nuove obbligazioni in dollari per 600 milioni e scadenza in data 10 ottobre 2028. La cedola lorda annuale è stata fissata al 4,55% e sarà corrisposta su base semestrale ogni 10 aprile e 10 ottobre dell’anno. Il prezzo di emissione è di 98,857e il rendimento alla scadenza sia superiore al 4,80%. CNH Industrial è leader nella produzione di macchinari e dei servizi con rating BBB/BBB+. L’emittente ha spiegato che i proventi raccolti con i titoli in offerta serviranno a gestire il capitale e per il pagamento di debiti in scadenza.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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