Minibond: superato traguardo delle 1.500 emissioni

In questo primo trimestre del 2023 il mercato italiano dei minibond ha superato un importante traguardo: quello delle 1.500 emissioni dal 2014 ad oggi, con oltre 1.000 aziende che hanno deciso di ricorrere allo strumento. Dal 2018 ad oggi, periodo in cui si concentra la nostra analisi, i minibond emessi in totale sono stati 1.186, di cui 150 quotati sul segmento ExtraMOT Pro3 e 1.036 collocati privatamente, per un controvalore totale di circa 7 Mld di euro.

Dopo un 2022 record – caratterizzato da ben 302 emissioni per un controvalore complessivo
di oltre 1,7Mld di euro – durante il primo trimestre del 2023 abbiamo assistito ad una
contrazione del numero delle emissioni, solamente 17 (di cui una quotata sul segmento
ExtraMOT Pro3 di Borsa Italiana) per un controvalore complessivo pari a 110,3 milioni.

Di seguito le principali caratteristiche delle nuove emissioni durante l’ultimo trimestre:

Si osserva una sempre crescente numerosità delle emissioni a tasso variabile: nel 2022 e nel primo trimestre del 2023 quasi il 50% delle emissioni (152 titoli su 319 totali) sono caratterizzate da una cedola variabile, in genere indicizzata all’Euribor.

Altra tipologia di cedola variabile è riscontrabile nei Sustainability-Linked Bond, obbligazioni
che vengono emesse per finanziare strategie aziendali incentrate sui Sustainable
Development Goals dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Questi strumenti prevedono meccanismi di riduzione del tasso cedolare al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità prefissati all’emissione quali, ad esempio, la riduzione delle emissioni di CO2, l’incremento delle quote di energia rinnovabile utilizzate o l’ottenimento di rating ESG da parte di agenzie indipendenti.

Nonostante un primo trimestre del 2023 caratterizzato da una contrazione delle emissioni, i numeri record registrati nel 2022 confermano la bontà dello strumento minibond per sostenere la crescita delle PMI italiane.

Il focus sull’economia reale e sul finanziamento delle PMI è uno dei punti cardine della strategia del gruppo, come evidenziato dai risultati del primo trimestre 2023, che indicano un investimento sui private markets per 6,7 Mld (circa il 12% delle masse gestite), in crescita del 5% rispetto quanto registrato a fine 2022.

Azimut Direct è un elemento centrale della strategia del gruppo sui private markets: il nostro
obiettivo è quello di costruire un ponte tra gli investitori istituzionali e le PMI italiane, andando
quindi a facilitare l’accesso di queste ultime ai mercati dei capitali.

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