In questo scenario, ecco di seguito la view di Rebecca Irwin, portfolio manager del fondo PGIM Jennison Global Equity Opportunities di PGIM.
La scalabilità del settore del lusso comporta notevoli vantaggi (proprietà immobiliari, talenti, vantaggi di marketing) oltre che best practice condivise. I marchi più forti sono protetti da ampi “economic moat” (vantaggio competitivo che permette alle aziende di produrre ritorni sul capitale investito superiori ai concorrenti per lunghi periodi di tempo), in quanto non è facile per i competitor sfidare le tradizioni che sono alla base del fascino di molti dei prodotti di lusso più importanti. Inoltre, tali marchi hanno il controllo della propria catena di distribuzione. La maggior parte delle vendite viene effettuata attraverso i propri negozi, anche online. Ciò consente ai marchi di controllare l’inventario, i prezzi e l’esperienza, proteggendo così la brand equity.
I top brand del lusso beneficiano di un forte potere di determinazione dei prezzi. Anche se la fiducia dei consumatori è calata, gli aumenti significativi dei prezzi dei prodotti iconici del lusso non hanno avuto un effetto importante sulla domanda.