Mercati: Tenaris sotto la lente di My Finance Club

Analisi tratta da My Finance Club, il primo portale di ricerche e studi sui mercati finanziari rivolto ad investitori retail

Tenaris

Tenaris è un produttore di prodotti a base di acciaio (in particolare barre e tubi), utilizzati soprattutto nell’industria petrolifera, in particolare quella americana (che è il principale mercato di sbocco, pesando per ca. il 56% del fatturato totale).
Nell’ultima trimestrale la società ha evidenziato ancora una crescita sequenziale (trimestre su trimestre) del 14% (contro il +22% del 4Q22), a fronte di un incremento dei margini di vendita (Ebitda margin al 36%). A deludere è stata la guidance con la societá che ha sottolineato che dal 2Q23 si assisterá a un calo del fatturato di qualche punto percentuale a fronte di margini sostanzialmente stabili, soprattutto per il calo dei prezzi di vendita sui tubi negli Stati Uniti, compensato tuttavia almeno in parte dall’incremento dei prezzi in altre regioni geografiche.

Di buono peró c’è che Tenaris, nonostante una normalizzazione dei margini (Ebitda margin atteso al 30% entro fine anno), chiuderá comunque il 2023 con un Ebitda ed Utili ancora in crescita rispetto al 2022 e questo è un catalizzatore importante per i suoi corsi azionari.

Va notato che la societá non ha un grande track record di rendimento in Borsa, al di là dei dividendi distribuiti, come evidente dalla correlazione tra EPS e prezzo di Borsa. Eppure in questo momento Tenaris è attesa generare un Utile per Azione record nel 2023 (stimato a $2,77 per azione) rispetto a valori storici, il 24% in più rispetto al record del 2008, pur prezzando il 45% in meno dai massimi dell’epoca.
Quello che sta condannando il settore in questo momento è l’attesa di una recessione e di un calo della domanda. D’altro canto, la IEA stima che i consumi di petrolio aumenteranno del 2% quest’anno (soprattutto grazie alle riaperture cinesi), mentre l’OPEC+ (unico elemento dell’equazione in grado di aumentare la produzione in questo momento, viste le difficoltà delle società Occidentali nell’ampliare i propri investimenti in breve tempo) ha deciso di tagliare la sua produzione per un equivalente del 2% del totale globale.

Questo sbilancio avrà due effetti principali: in primis terrà i prezzi del petrolio mediamente elevati e tendenzialmente quasi sempre superiori a 70 dollari a barile. E poi spingerà i governi Occidentali a incentivare l’aumento dei progetti di esplorazione di idrocarburi per contenere gli aumenti di prezzi, in definitiva traducendosi in un incremento degli ordinativi per Tenaris.

Alla luce di tutto ciò, con un FCF yield atteso al 17% quest’anno, valore ai massimi storici (come da grafico), riteniamo Tenaris estremamente interessante per le condizioni di mercato attuali e, nel momento in cui la narrativa su recessione e petrolio cambieranno, sarà uno dei titoli a recuperare maggiormente.

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