Mercati, Meta: l’analisi fondamentale di My Finece Club

Analisi tratta da My Finance Club, il primo portale di ricerche e studi sui mercati finanziari rivolto ad investitori retail

Dopo un anno molto difficile, che ha visto il suo corso azionario precipitare del 76% tra aumenti dei tassi della Fed e un tasso di crescita annua del fatturato passato dal 37% del 2021 al -1% del 2022, Meta è tornata a vedere la luce. E con essa le proiezioni di crescita dei ricavi.

A sorprendere i mercati è stata soprattutto l’ultima trimestrale, in cui la società non solo ha battuto le attese sui ricavi (tornati a crescere del 3% dopo 3 trimestri di declino) ma anche sulla guidance, che ha evidenziato una buona attesa di aumento del fatturato (+7%), certamente lontana dai tassi di crescita storici, ma decisamente rassicurante.

Meglio ancora è andata a livello di margini, dove il licenziamento di 11.000 dipendenti ha generato un incremento dell’Ebit Margin (tornato a salire dopo 5 trimestri in discesa).

In questi mesi di ribassi, il mercato ha realizzato il fatto che il Metaverso, se non è stato fumo negli occhi degli investitori, sicuramente non è il nuovo eldorado della societá, visto che (come da tabella) ha un fatturato che continua a diminuire a fronte di perdite sempre abbastanza cospicue.

Eppure se il recupero di marginalitá e fatturato fa ben sperare, va notato che il difficile per Meta arriverá nell’ultima parte dell’anno, che é generalmente il periodo più forte per le sue performance finanziarie, ma che quest’anno combacerá con un possibile peggioramento del quadro macroeconomico. Ebbene, se battere le attese sul 1Q, sul 2Q o sul 3Q può essere considerata un’impresa fattibile, con Meta che ha mostrato ca. $1mld di fatturato in piú nel 1Q23 rispetto ad un anno prima ed è attesa mostrare ca. $1,5mld in più di fatturato nel 2Q23 e $2,5mld in piú di fatturato nel 3Q23, per battere le attese sul 4Q23 Meta dovrá incrementare il fatturato di quasi $4mld, aumento che sia in termini assoluti che in termini relativi (+12% atteso contro una crescita attuale di appena il +3%) appare difficile da raggiungere.

Per questo motivo ci attendiamo ancora un’estate positiva per la societá, favorita tanto dal miglioramento della top line e dei margini (sulla nuova ondata di liceziamenti, ca. 10.000 aggiuntivi), quanto dalla pausa della Fed.

Successivamente all’estate peró, un’inflazione incredibilmente “testarda” porterá la Fed a confermare “tassi piú alti e piú a lungo”, cosa che unita al rallentamento dei ricavi di cui sopra, sottoporrá necessariamente a pressione ribassista i suoi corsi azionari.

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