Mercati, criptovalute: in arrivo in Italia l’albo per la tokenizzazione

Si è di recente tenuto un tavolo di discussione a Palazzo Montecitorio dedicato alla regolamentazione crypto in Italia. Da questo tavolo, come riportato da Cryptonomist.ch, è emersa l’idea di dotare il Paese di uno specifico albo di fornitori specializzati nella tokenizzazione di strumenti finanziari societari, come azioni, obbligazioni e titoli di debito.

L’obiettivo dell’incontro infatti era proprio quello di definire i limiti per l’istituzione di un veicolo per la tenuta degli strumenti finanziari su blockchain, rispettando il Regolamento della Commissione europea 858/2022 dedicato proprio ai mercati di scambio di strumenti finanziari digitali.

L’esigenza nasce della recente regolamentazione del mercato DLT, grazie alla quale si stanno aprendo nuovi spazi all’interno del settore crypto anche ad operatori istituzionali.

Infatti da un lato il 2023 costituisce il primo anno di entrata in vigore della nuova specifica legge italiana riguardo la tassazione delle criptovalute, ma al tempo stesso è l’anno in cui è stato approvato il testo definitivo del MiCAr, ovvero il nuovo regolamente dell’Unione Europea sui digital asset.

Proprio quest’ultimo sta di fatto aprendo le porte del settore crypto ad istituzioni finanziarie che fino ad ora se ne erano tenute lontane a causa dei timori riguardanti soprattutto la scarsa chiarezza normativa in merito.

Ora che il quadro sembra essersi chiarito, anche i grossi player della finanza europea possono entrare in massa nel settore.

Questo vale anche in Italia, con diverse banche tradizionali che hanno già espresso la loro idea di prendere qualche iniziativa legata in qualche modo agli asset digitali.

Una delle cose che ora si possono fare senza timore di non rispettare la legge è la tokenizzazione di asset reali.  La cosa interessa non solo le istituzioni finanziarie, ma può interessare anche le aziende, soprattutto quelle che solitamente sono escluse dai mercati azionari a causa delle loro dimensioni eccessivamente ridotte che ne rendono difficilissimo o impossibile lo sbarco.

Ma per dare garanzia agli investitori che i token che acquistino corrispondano effettivamente ad asset tokenizzati sono necessari controlli, che a quanto pare passeranno anche per l’istituzione di un nuovo albo ufficiale a cui le piattaforme che consentono la compravendita di asset tokenizzati dovranno iscriversi.

Il Decreto FinTech

Il cosiddetto Decreto FinTech (decreto-legge n. 25 del 2023 – FinTech) è già stato approvato dal Senato, ma è ancora in fase di analisi alla Camera.

Il decreto definisce gli strumenti finanziari digitali, e ne disciplina l’emissione ed il trasferimento.

Inoltre istituisce una sandbox regolamentare all’interno del quale Banca d’Italia, Consob e Ivass possono interagire con gli intermediari vigilati e gli operatori del settore.

Durante l’incontro a Palazzo Montecitorio, il Presidente della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati, Marco Osnato, lo ha definito “un’innovazione importante che aiuterà i mercati finanziari, tutelerà i cittadini e troverà uno strumento che domani potrà utilizzare anche la Pubblica Amministrazione.”

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