A seguito delle recenti cause della SEC intentate contro Binance e Coinbase il mercato ha risposto negativamente a livello speculativo, senza mostrare tuttavia brutalità nelle correzioni dei prezzi, almeno per quello che riguarda Bitcoin ed Ethereum.
Sul fronte altcoin il dump è stato più marcato ma nelle ultime ore si iniziano a riprese parziali dei punti percentuali persi, lasciando la situazione ancora in bilico.
Un proseguimento della repressione delle crypto in USA da parte della SEC e l’appoggio dei tribunali federali potrebbero dare il compito di grazia a molti token del comparto alt, che rischiano di non poter più essere scambiati sul territorio americano.
La commissione federale ha infatti dichiarato security molte criptovalute che sono listate sui mercati di Binance e Coinbase, facendo intendere a tutti exchange che potrebbero essere puniti se non cesseranno di offrire tali valute crittografiche agli investitori statunitensi
Nel mezzo di questo contesto burrascoso, il fear and greed index mostra una situazione del sentiment di mercato a metà tra la paura e l’avidità, segnando un valore di 47.
L’indice ci segnala un calo della positività degli investitori rispetto alle settimane precedenti in cui Bitcoin era in procinto di rompere i 30.000 dollari.
Allo stesso tempo, tra gli operatori c’è più fiducia rispetto ai valori registrati nel quarto trimestre 2022, quando il mercato era ai minimi del suo ciclo ribassista e Bitcoin aveva sfiorato i 15.000 dollari.
Solitamente quando il fear and greed index segna una valore inferiore al 25, dunque di paura diffusa nel mercato, ciò potrebbe tradursi in un’opportunità di acquisto a buon prezzo.
D’altro canto quando l’indice si trova al di sopra del valore 75, potrebbe essere l’occasione giusta per scaricare le proprie posizioni a causa del troppo diffuso ottimismo nei mercati.
Attenzione però a prendere con le pinze queste assunzioni: è doveroso mettere a confronto l’indicatore con altri strumenti di analisi per poter trarre delle conclusioni.