Nel dettaglio, la Banca d’Inghilterra ha sorpreso il mercato con un rialzo di 50 punti base, al di sopra di quasi tutte le stime degli economisti. “Interessante notare come il comitato sia stato più allineato rispetto alle decisioni precedenti, con sette membri a favore e due che hanno votato per il mantenimento dei tassi attuali; in definitiva, pur essendo una sorpresa da falco, questa mossa potrebbe portare maggiore credibilità alla banca centrale e determinare una ripresa di alcune sottoperformance cross market viste di recente”, ha commentato Jamie Niven, senior Fund Manager, Fixed Income di Candriam.
La Banca nazionale svizzera (BNS) ha aumentato nuovamente il tasso di interesse di riferimento, questa volta di 25 punti base, portandolo all’1,75%. Si tratta del quinto incremento deciso per combattere l’inflazione da luglio 2022. Lo scopo, come riportato dal sito web della Rsi, è sempre quello di combattere l’inflazione: anche se è scesa significativamente da febbraio al 2,2% in maggio, è infatti ancora al di sopra dell’obiettivo della Bns (0-2%). Un ulteriore rialzo dei tassi di interesse era quindi atteso quasi all’unanimità dagli osservatori. A livello di previsione, la Bns ha pure rivisto al ribasso le proiezioni inflazionistiche per quest’anno dal 2,6% al 2,2% e per il prossimo, stimato anche al 2,2% (in rialzo rispetto alla previsione precedente del 2%).