Mediolanum e le polizze Lehman Brothers

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di Marco Mairate 18 Settembre 2008 | 16:00
Ennio Doris (nella foto) esce allo scoperto e lo fa in grande. Con una convention stile presidenziali americane e in collegamento con tutti le consociate europee (Germania e Spagna) Banca Mediolanum, ha radunato analisti, giornalisti, private banker della banca per aggiornare la comunità finanziaria sulla situazione che coinvolge i mercati finanziari e ovviamente il gruppo di Banca assurance.

Doris, accompagnato dal figlio Massimo Doris (nella foto), neo eletto managing director del gruppo, e dai manager Vittorio Gaudio, Roberto Scippa tocca diversi punti tra cui la spinosa questione delle polizze Index esposte verso obbligazioni Lehman: “il gruppo Mediolanum non ha alcuna esposizione diretta o indiretta di rilievo sul gruppo Lehman. Per quanto riguarda l’esposizione dei nostri clienti tramite polizze indicizzate, l’esposizione complessiva è marginale rispetto l’allocazione dei singoli investitori”.

Polizze Index e Lehman Brothers

Doris spiega che ad oggi il crac di Lehman Brothers e il conseguente default di tutta la piramide di debito che fa riferimento al gruppo, interessa 10.500 clienti Mediolanum. Meno dell’1% del totale, sottolinea Doris, ricordando che la banca assiste più di 1 milione di clienti.

In dettaglio i 10.500 clienti coinvolti nel crac delle obbligazioni Lehman Brothers hanno un’esposizione complessiva di 213 milioni di euro verso il gruppo statunitense (pari allo 0,5% delle masse gestite).

Doris però ha tenuto a precisare che l’esposizione di Lehman di ogni singolo investitori è molto bassa, pari a circa il 15% del portafoglio totale del singolo, portafoglio che nella stragrande maggioranza dei casi ha una valorizzazione di circa 110.000 euro.

“Fortunatamente i clienti Mediolanum hanno una buona diversificazione degli asset e questo ha permesso loro di risentire delle perdite in modo limitato”.

Anche se il cliente molto probabilmente dovrà accollarsi le eventuali perdite dovute al default delle obbligazioni (non è ancora noto quanto verrà pagato sul nominale anche se una vendita recente condotta per conto dei clienti di Axa ha ricevuto 28 centesimi contro 100 investiti), Doris lascia intravedere qualche spiraglio.

Dopo il taglio della spread sui mutui concessi ai propri clienti, avvenuto lo scorso luglio, Mediolanum sembra pronto a venire incontro anche ai malaugurati che hanno investito in Lehman Brothers. “Alla scadenza della prima tranche delle obbligazioni Lehman (prevista per dicembre ndr) avremo un quadro più chiaro della situazione e sapremo quanto sarà possibile recuperare…non escludo iniziative da parte di Mediolanum a sostegno di questi clienti, iniziative che studieremo a partire da oggi”.

Diverso l’atteggiamento verso le polizze Index che hanno esposizione verso Goldman Sachs e Morgan Stanley; “non abiamo ancora i dati sull’esposizione dei nostri prodotti verso i due istituti”. Nei giorni scorsi i due colossi rimasti ‘indipendenti’ sembrano essere sotto riflettori e indicati da molti come le prossime vittime del credit crunch. Anche se le notizie non hanno trovato alcuna conferma, è risaputo che Morgan Stanley sarebbe alla ricerca di un compratore che molto probabilmente avrà il nome di Wachovia. Nessuna indiscrezione su Goldman Sachs che il 16 settembre ha riportato utili del trimestre in calo del 70% sull’anno precedente.

Sempre più architettura aperta

La giornata a Piazza Affari è anche l’occasione per presentare in pompa magna 15 nuovi accordi nel campo dell’asset management, a conferma della filosofia di utilizzare sempre più l’open architecture nella offerta e gestione dei fondi.

Ad annunciarlo è il figlio di Ennio, il nuovo managing director Massimo Doris: “dopo il successo dei fondi lanciati insieme a BlackRock, JPMorgan Asset Management e Morgan Stanley Investment Management (che hanno raccolto complessivamente 400 milioni di euro) sono stati stretti rapporti con 15 nuovi gestori” dice Doris Junior.

Aberdeen, AllianceBernstein, AXA Rosemberg, BNP Paribas Investment Partners, BNY Mellon Asset Management, Credit Suisse, Fidelity International, Franklin Templeton Investments, Goldman Sachs Asset Management, Henderson Global Investors, Investec Asset Management, Legg Mason, MFS Investment Management, Schroders, T.RowePrice entrano a far parte della scuderia Mediolanum che lancia subito 8 nuovi fondi di fondi di tipo open architecture (5 azionari e 3 bilanciati).

Cogliere le opportunità

Un’ultima battuta va alla crisi del credito e al crollo delle quotazioni: “storicamente gli investitori comprano ai massimi e vendono ai minimi, questo accade meno tra i clienti di Mediolanum perchè il loro orizzonte temporale è molto lungo”.

Doris fa riferimento all’ottima occasione che si presenta agli investitori di lungo corso, che attraverso una giusta strategia possono cominciare ad accumulare posizioni sull’azionario “stiamo lanciando un nuovo prodotto che investe in liquidità ma ogni mese sposta una piccola parte del patrimonio verso l’azionario” dice Doris. In questo modo l’investitore dovrebbe riuscire a prendere un’esposizione verso l’equity tenendo il prezzo di carico degli asset sotto controllo.

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