Questa volta ad arrabbiarsi è stato il segretario al tesoro Usa, Yannet Jellen, già in precendenza governatore della Fed, che non ha per nulla preso bene la decisione di Fitch di togliere la tripla A al debito americano. In effetti il taglio del rating del debito americano da parte dell’agenzia Fitch ha colto di sorpresa i mercati, soprattutto nella tempistica. I titoli a lungo termine Usa, secondo l’agenzia, hanno ora un giudizio AA+ da AAA. Nel concreto, nonostante il rialzo dei tassi, l’economia americana è rimasta a galla e ormai “l’atterraggio morbido” sembra essere alla portata. Inoltre, in questi mesi, Wall Street è cresciuta in maniera costante.
Al momento solo Moody’s ha mantenuto la tripla A sul debito Usa. Secondo Fitch, il downgrade è dovuto alle attese di un bilancio in deterioramento per i prossimi tre anni. Inoltre, spiega la nota dell’agenzia, gli scontri ripetuti sul tetto del debito e le soluzioni dell’ultimo minuto hanno eroso, negli anni, la fiducia nella gestione di bilancio. Fitch, che sottolinea la mancanza di una strategia fiscale di medio termine del governo, prevede una recessione americana nel quarto trimestre del 2023 e nel primo trimestre del 2024. Per il debito Usa il precedente downgrade da parte di S&P era avvenuto in circostanze analoghe, quando nel 2011 l’allora amministrazione Obama arrivò in extremis ad un accordo con i repubblicani sul tetto del debito.
Questa decisione si è riflessa in un aumento dei rendimenti dei titoli Usa, con il Treasury a dieci anni nuovamente sopra il 4%; ed il trentennale al 4,24%; resta sempre in tensione la curva breve con il Treasury a due anni che rende il 4,9%.
Per quel che riguarda i movimenti nell’Eurozona, troviamo lo spread tra il nostro Btp benchmark decennale ed il Bund tedesco, sostanzialmente invariato in area 165. Per il Btp il rendimento si è stabilizzato in area 4,2% circa e rimane quello più alto di tutta l’Eurozona. Torna ad essere nutrita l’area di Paesi al di sopra del 3% che va dal 3,1% della Francia al 3,88 di Cipro. Sotto il 3% l’Irlanda al 2,94%, Olanda al 2,8% e sempre la Germania al 2,56%. La media delle emissioni dell’EU sui dieci anni è al 3,11%.
Il periodo estivo centrale è sempre stato caratterizzato dalla minore liquidità operativa e quindi anche le nuove emissioni scarseggiano.
Le nuove emissioni governative sotto la lente
Sul fronte governativo, ci sono stati dei tap di titoli già circolanti da parte della Spagna e della Francia. Sui Spgb gli aumenti sono stati su titoli di medio periodo, 535 milioni sullo 0,65% 2027 inflation linked; 1,9 miliardi sul tasso fisso 1,5% 2027; 1,5 miliardi sul 0,6% 2029 e 2,2 miliardi sul 3,555 2033. Parigi invece ha incrementato scadenze più lunghe, tra cui l’Oat 3% 2033 per 5,8 miliardi, l’1,25% 2038 per 1,8 miliardi, ed il 4% 2060 per un totale di 1,3 miliardi.
I nuovi bond corporate sotto i riflettori
Scarse le emissioni corporate e financial in euro, tra queste è stata molto richiesta la nuova Barclays 4,918% emessa per un totale di 1,25 miliardi con scadenza 2030. Il rendimento finale è sceso sotto il 5% per l’alto numero di richieste, oltre 4,25 miliardi, che sono arrivate al lead manager dell’operazione. Il prezzo d’emissione fissato a 100 è rimasto sostanzialmente stabile anche sul grey market. Taglio minimo 100mila euro con multipli di mille con Isin XS2662538425.
Dalla compagnia telefonica spagnola Cellnex, è stato offerto un titolo convertibile per un miliardo di euro con scadenza nel 2030 e cedola del 2,125%. Isin del titolo XS2597741102 con rating BBB-; taglio minimo 100mila euro con multipli di mille.
Per l’offerta in dollari vi è stato un multitranche da parte della Daimler Truck Finance North America. La scadenza più breve è un 2025 con cedola del 5,6%, emesso per 600 milioni con Isin USU2340BAS61. La cedola scende al 5,4% sui 500 milioni emessi a scadenza 2028, Isin USU2340BAT45; mentre sugli ultimi 500 milioni con scadenza 2033 la cedola è stata fissata al 5,5% con Isin USU2340BAU18. Il taglio minimo non è retail, in quanto è stato fissato a 150mila dollari con multipli di mille, con un rating A3/BBB+.
Stessa tipologia di emissione in dollari anche dalla Mercedes Finance, con 700 milioni al 2025 e cedola del 5,375%; 750 milioni al 5,2% con scadenza 2026; 900 milioni al 5,1% con scadenza 2028; ed altri 750 milioni sulla scadenza 2033 con cedola dello 5,05%. Anche queste emissioni hanno tutte un taglio minimo da 150mila dollari con multipli di mille, con rating A2/A/A.
Nulla di particolare è uscito per i clienti retail, evidentemente la considerazione che la maggior parte di questa categoria possa essere in vacanza, porta a rimandare a settembre questo tipo di emissioni.
A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker