EMEA al top nel segmento direzionale
In particolare nell’ultimo report si evidenzia gli affitti prime nel West End di Londra, i più onerosi, hanno registrato una flessione del 4,3%, mentre gli affitti nell’area della City sono scesi di un ulteriore 1,6% dopo aver registrato un calo di quasi il 4% nei primi tre mesi dell’anno. Bruxelles ha mostrato un calo degli affitti del 3,4%, mentre Almaty del 2,2%. In altri mercati (Barcellona, Casablanca, Dublino, Madrid e Riga) gli affitti sono ormai prossimi alla cuspide che indica l’inizio del periodo di discesa, essendo posizionati in prossimità delle ore 12 dell’orologio.
Questa stabilizzazione e flessione dei mercati più evoluti rappresenta un vantaggio per gli utilizzatori dell’area EMEA, in quanto secondo quanto previsto dal report di Jones Lang LaSalle nel periodo compreso tra oggi e il secondo semestre del 2009, si prevede che trentuno dei 50 mercati esaminati mostreranno canoni d’affitto in flessione o stabili.
Il 62% dei mercati dell’Europa Occidentale dovrebbe muoversi a favore degli utilizzatori, mentre nella CEE tale quota dovrebbe attestarsi al 66%. Nell’area Medio Oriente e Africa (MEA), mostrerà questa dinamica il 55% dei mercati esaminati.
E se ci si focalizza sul mercato milanese, le tendenze registrate nella prima metà del 2008 sono simili a quelle in atto in alcuni mercati europei più maturi: diminuzione del livello di vacancy, limitata offerta di immobili di grado A e sostanziale stabilizzazione dei canoni prime.
Pierre Marin, amministratore delegato di Jones Lang La Salle Italia e responsabile del dipartimento agency, lo conferma: “L’assorbimento registrato a Milano nei primi mesi dell’anno è stato leggermente superiore a 140.000 mq, in flessione rispetto allo stesso periodo del 2007. Questo dato è riconducibile all’atteggiamento di maggiore cautela adottato dagli utilizzatori a seguito della crisi finanziaria in atto. Le strategie delle grandi società sono, e saranno sempre di più in futuro, orientate a politiche di riduzione dei costi. Questo si ripercuote ovviamente anche sulle loro strategie immobiliari, determinando un allungamento dei tempi di formalizzazione dei contratti, con scelte di razionalizzazione e decentralizzazione degli spazi”.
Comunque a differenza degli altri mercato immobiliari, quello milanese delle locazioni di spazi ad uso ufficio ha mostrato negli anni una crescita costante, ma contenuta, con un livello di assorbimento che si è mantenuto su livelli stabili, intorno ai 250.000 mq all’anno. Quindi questa fa prevedere che il mercato continuerà a essere stabile.
“E’ evidente nei principali mercati europei, e in misura minore anche a Milano, che alcuni utilizzatori stanno abbandonando le sedi nelle zone del CBD (Central Business District) per spostarsi nelle aree periferiche che offrono opportunità migliori in termini di rapporto qualità / costi. Riteniamo che in questo momento così delicato per il settore immobiliare il mercato degli utilizzatori a Milano continuerà a mostrare un andamento stabile, con un assorbimento che registrerà a fine 2008 valori in linea con quelli dello scorso anno” conclude Marin.
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