L’indice Ftse Mib ha al momento che fare con un rendiconto annuale che contempla promesse solo parzialmente mantenute.
Se infatti è vero che ha iniziato l’anno con un prezzo inferiore del 30% rispetto ai valori attuali, non si è prodotto in quell’accelerazione rialzista cui ha sempre alluso senza mai effettuare, minacciando sempre, di converso, una più o meno rapida inversione al ribasso.
Un comportamento non del tutto affidabile, insomma, non “trasparente”. Per esserlo, trasparente, dovrebbe o chiarire definitivamente le sue intenzioni rialziste, tramite variazioni giornaliere consecutive da +3%, +4%, + 5% oppure cominciare a rompere i primi supporti, che adesso si trovano intorno ai 30.000 punti di future (Figura 1).
Fig 1. Future Ftse Mib – Grafico giornaliero
Anche l’indice Dax non da un grosso affidamento. Si legga la Figura 2: si uscirà con il dubbio che tutto il rialzo sia finito oppure prossimo a finire. Quindi che fare nell’impasse? Nè comprare né mettersi short e aspettare che i primi supporti (che qui sonoo a 15.500 punti) vengano violati.
Fig 2. Future sul Dax – Grafico settimanale
Gli stessi dubbi riguardano l’indice Euro Stoxx 50, anche perché il suo grafico è molto simile al precedente. E se ne traggono le stesse conclusioni (Figura 3): niente long qui; e niente short fino a sotto soglia 4.450.
A cura di Fabio Pioli, trader, analista finanziario e ideatore di Miraclapp