Mercati sul filo del rasoio a causa delle tensioni internazionali che tengono gli operatori in allerta e frenano però visioni operative di medio lungo periodo a causa dell’incertezza della situazione.
Il tema della settimana è stato quanto successo nel corso dello scorso week end sopra i cieli d’Israele, con la sensazione che alla ripartenza del lunedi ci sarebbero state conseguenze di volatilità imprevedibili. Per fortuna non è successo nulla di brutto a livello d’impatto del bombardamento e la giornata di domenica, con i mercati chiusi ha permesso di “ammorbidire” la situazione ed avere così un impatto minimo a livello di prezzi, soprattutto sulle materie prime e in particolare sui prodotti energetici che hanno anche un impatto diretto con l’inflazione.
La questione inflazione rimane sul piatto soprattutto negli Usa, dove l’economia non da segni di rallentamento ed i dati macro non consentono ancora di abbassare i tassi, anzi dalle ultime parole del governatore della Fed Jerome Powell, i tempi di ribasso non sembrano essere così imminenti, con una prima mossa prezzata solo a settembre ed addirittura vi sono anche alcuni analisti che iniziano a prevedere anche dei potenziali rialzi verso fino anno se non vi saranno segnali diversi dai dati macro.
Di tutt’altra natura la situazione in Eurozona, dove la prospettiva di un taglio dei tassi Bce a giugno si fa sempre più concreta, vista la conferma del processo di disinflazione in corso nell’area dell’euro. Sul punto si sono espressi a favore praticamente tutti gli esponenti del board Bce, mentre le loro opinioni per ora divergono sulla strada da seguire in seguito, con riferimento in prima istanza ad ulteriori tagli nella seconda parte dell’anno, considerata anche la prospettiva di una Fed restrittiva più a lungo del previsto.
Dai falchi tedeschi Isabel Schnabel e Joachim Nagel sono arrivati in settimana ammonimenti a non abbassare troppo presto la guardia sull’inflazione, mentre per l’italiano Piero Cipollone i dati in arrivo a giugno e luglio potrebbero rafforzare l’ipotesi di tagli. Secondo il portoghese Mario Centeno, membro con Cipollone dell’ala dovish del consiglio, anche dopo due riduzioni dei tassi la politica Bce rimarrebbe restrittiva. Per tutti, comunque, i prezzi delle materie prime rappresentano un rischio chiave e aumentano l’incertezza, dal momento che la zona euro è un grande importatore di energia.
Ci troveremo con molta probabilità in una fase in cui le due principali banche centrali del mondo occidentale, divergeranno nella politica monetaria dopo quasi un decennio, con conseguenza di un biglietto verde che attirerà di più gli investitori per il ritorno di rendimento. Nelle ultime sedute ha già guadagnato terreno contro euro ritornando in area 1,06 rispetto all’1,08 della media delle ultime settimane.
Sul fronte rendimenti il Treasury decennale è tornato sui massimi di periodo al 4,6% circa, insieme con il Gilt inglese al 4,25% circa. Rialzi anche in area Eurozona con lo spread contro Bund che rimane intorno a quota 140 con il nostro Btp benchmark al 3,85% ed il Bund in area 2,45%. Il leggero rialzo comunque in tutti i paesi con la media dei titoli EU al 3,05%.
Complice l’incertezza internazionale sui mercati non ci sono state emissioni di particolare rilievo come nelle ultime settimane, comunque i mercati non restano mai fermi e vi sono state alcune cose che hanno attratto l’interesse degli investitori.
Le nuove emissioni corporate sotto la lente
Dopo la terza emissione del Btp Valore, quella del record assoluto con 18,3 miliardi di euro raccolti, il ministero dell’Economia torna alla carica con un nuovo titolo di Stato della famiglia dedicata al pubblico retail, il quarto di questa tipologia. La nuova emissione di Btp Valore avrà luogo da lunedì 6 a venerdì 10 maggio, salvo chiusura anticipata. Il titolo avrà durata sei anni, esattamente come quello precedente, con rendimenti prefissati e crescenti nel tempo sulla base di un meccanismo di step-up: tre anni più tre. Quello che cambia, invece, è il premio extra finale, pari allo 0,8% dal precedente 0,7%. Un modo, forse, per rendere ancor più appetibile il titolo in un eventuale scenario di rendimenti in calo. L’investimento, come nelle precedenti emissioni, potrà partire da un minimo di 1.000 euro, avendo sempre la certezza di veder sottoscritto l’ammontare richiesto.
El Salvador è tornato sui mercati internazionali per la prima volta dal 2020 con l’emissione di un bond per 1 miliardo di dollari. Gli ordini sono arrivati fino a due miliardi. E’ stata offerta una scadenza nel 2030, cioè un titolo della durata di sei anni. La cedola è stata fissata al 9,25% e il prezzo a 89,923, per cui il rendimento lordo annuale sale al 12%. Con il ricavato del bond El Salvador rimborserà altri titoli in scadenza nel 2025, 2027 e 2029, il cui ammontare complessivo arriva a 1,75 miliardi. Lo stato centramericano ha emesso anche un bond “only-interest”, le cui cedole saranno legate o al raggiungimento di un accordo con il Fondo Monetario Internazionale per ricevere un prestito o alla promozione di almeno due agenzie al rating B entro il mese di ottobre del 2025. Se non si verificherà uno dei due eventi, le cedole saliranno dallo 0,25% al 4%. I bond di El Salvador godono di valutazioni assai basse: B- per S&P, CCC+ per Fitch e Caa3 per Moody’s.
Qualche notizia poco brillante dai mercati emergenti, dove il Ghana che era andato in default nel dicembre del 2022 su bond per 30 miliardi di dollari emessi sui mercati internazionali, non è riuscito a chiudere l’accordo tra il Governo del paese e due gruppi di creditori internazionali per la ristrutturazione di bond sovrani per 13 miliardi di dollari; il Fondo Monetario Internazionale ha negato l’assenso dopo avere ritenuto l’intesa “non in linea con i parametri di sostenibilità del debito.
Per il Venezuela sono state reintrodotte parte delle sanzioni sulle esportazioni petrolifere sospese qualche mese fa, a causa del mancato accordo politico interno tra il presidente Maduro e le opposizioni in vista delle prossime elezioni previste per il mese di luglio. Per ora non sono stati reintrodotti i divieti operativi sui titoli e si spera che questa mossa possa spingere il governo venezuelano a definire gli accordi previsti, onde evitare di ritornare nel baratro precedente.
Le nuove obbligazioni corporate sotto i riflettori
Mps ha concluso con successo il collocamento di un’emissione di covered bond con scadenza cinque anni, destinata ad investitori istituzionali italiani ed esteri, per un ammontare pari a 750 milioni. Si tratta della prima emissione di European covered bond (Premium) realizzata dalla banca, dopo il recepimento della direttiva europea di armonizzazione sui covered bond, che permette una ulteriore diversificazione delle fonti di finanziamento. A conferma dell’elevato interesse nei confronti del gruppo da parte di investitori italiani ed esteri, gli ordini hanno superato i 2,3 miliardi di euro, permettendo di fissare la cedola al livello di 3,5%, a un prezzo di re-offer di 99,919; Isin IT0005593212 e taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille. L’obbligazione ha un rating atteso pari a Aa3 / AA- / AA), scadenza 23 aprile 2029. L’emissione è stata collocata presso circa 60 investitori istituzionali.
La controllata tedesca di Unicredit ha collocato un covered bond long a tre anni di importo 750 milioni di euro. Si tratta di un bond covered, garantito da mutui ipotecari. Il rendimento offerto è stato fissato a +25 punti base sul tasso midswap, abbassato dai +30 ipotizzati con la guidance iniziale. L’obbligazione bancaria garantita con scadenza 24 febbraio 2028 paga una cedola annua lorda del 3.125%, prezzo 99,662 e rendimento 3,222%. Gli ordini raccolti durante la fase di collocamento hanno raggiunto 1,2 miliardi di euro. Lotto minimo mille euro con multipli di mille, rating Aaa e Isin DE000HV2A0A3.
La stessa Unicredit si è proposta per un nuovo deal indirizzato al retail, la cui offerta è iniziata il 18 di aprile ed è sottoscrivibile con taglio minimo da 10k attraverso il Mot di Borsa Italiana. L’obbligazione è un tasso misto con scadenza a 13 anni, prevede un tasso fisso lordo annuo del 9,40% per i primi due anni e successivamente un tasso variabile pari ad Euribor 3 mesi, con un floor allo 0% ed un cap del 9,40%. Tutte le cedole sono pagate con frequenza annuale. Isin IT0005592818 con il prezzo che verrà tenuto fisso al 100% del valore nominale fino a venerdì 3 maggio.
Sempre per il retail arriva una nuova struttura di Barclays che ha collocato un’emissione con taglio minimo mille euro che rende l’8% per i primi due anni. Il bond ha durata 16 anni con una struttura fixed to floating rate, codice Isin XS2728016739, è denominato in euro, ed è quotato sul mercato Euro Tlx di Borsa Italiana. La struttura prevede per i primi due anni il pagamento di un tasso fisso lordo dell’8% annuo. Il pagamento arriverà tramite cedola trimestrale. Ma dal terzo anno in poi il bond pagherà un tasso variabile indicizzato all’Euribor a tre mesi, con floor allo 0% e cap al 6%.
Deutsche Bahn ha collocato un’obbligazione senior con scadenza a dieci anni, ammontare 500 milioni di euro e rendimento 85 punti base sopra il tasso midswap. Rating Aa1/AA- e lotto minimo di negoziazione di 100mila euro con multipli di mille. La cedola è stata fissata al 3.375% con prezzo d’emissione a 99,858 che porta il rendimento a scadenza al 3,392%. Richieste totali oltre 1.5 miliardi e Isin del titolo XS2808189760.
Importante rafforzamento patrimoniale per Ima, il gruppo bolognese leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento, ha lanciato un bond da 450 milioni di euro, durarta sette anni. Interesse pari all’Euribor più 375 punti base che ha raccolto molto successo sul mercato. Isin della nuova emissione XS2805530693 a cui è stato assegnato un rating B2/B. Taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille e prima cedola trimestrale al 7,652%. Grande performance nel grey market dove il titolo emesso a 100 è riuscito a salire in area 101,50.
Tra i corporate JAB Holdings ha iniziato il collocamento di un’obbligazione senior a dieci anni. Prime indicazioni di rendimento in area 190 puntibase sopra il tasso midswap, sceso poi a 160 per il numero di ordini che ha superato i quattro miliardi. Rating Baa1/BBB, lotto minimo 100mila euro con multipli di mille. Isin DE000A3LXSR7.
Carnival, la pià grande compagnia di crociere a livello mondiale, sta sondando il mercato con l’obiettivo di emettere un nuovo bond, su una scadenza a sei anni. Le obbligazioni sono classificate high yield, rating BB-/B2.
Baywa, gruppo tedesco leader nel commercio e nei servizi dell’energia, dell’agricoltura e dell’edilizia, punta a collocare presso gli investitori un nuovo bond a cinque anni. Rumours sul rendimento in arrea 6,50%. La società e le obbligazioni non hanno rating.
A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker