Obbligazioni: l’outlook sugli spread di JP Morgan AM

Sebbene i rendimenti rimangano elevati, gli spread continuano a contrarsi in molti segmenti obbligazionari. Considerato che gli spread dei titoli Investment Grade si collocano al di sotto di 100 punti base negli Stati Uniti, occorre esaminare se questa classe di attivo continua a offrire opportunità. Ed è quello che fanno diseguito gli esperti del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di JP Morgan AM.

Fondamentali

In base ai dati trimestrali medi del mercato statunitense delle obbligazioni non finanziarie Investment Grade (IG), rilevati su base annua, negli Stati Uniti i risultati societari del primo trimestre hanno confermato le dinamiche positive degli ultimi periodi di rendicontazione, con ricavi in crescita del 2% e utili al lordo di interessi, imposte e ammortamento (EBITDA) in rialzo del 4%. Di conseguenza, per le società statunitensi il primo trimestre ha registrato il 15o aumento trimestrale consecutivo dell’EBITDA. A livello di sottosettori, i maggiori contributi alla crescita degli utili sono giunti da energia, beni di consumo, vendita al dettaglio e tecnologia. Per quanto riguarda la capacità delle società di coprire il proprio debito, la leva finanziaria continua a rimanere sostanzialmente stabile e il debito totale si è leggermente ridotto. Riteniamo che per il resto del 2024, i ricavi e l’EBITDA cresceranno del 3-6% in quanto l’economia statunitense continua a espandersi a un ritmo sostenuto, grazie a un’ottima tenuta della forza industriale soprattutto nei settori dei beni strumentali e della tecnologia. Tuttavia, notiamo che società quali McDonalds, Home Depot, Lowes e Target cominciano a registrare un calo delle vendite dovuto al rallentamento della spesa per consumi discrezionali.

Valutazioni quantitative

La tenuta dei fondamentali contribuisce a giustificare le valutazioni elevate di tutte le emissioni Investment Grade i cui spread – come si evince dall’ICE BofA US Corporate Index – hanno continuato a contrarsi. Dai quasi 100 pb di inizio anno, oggi gli spread dei titoli Investment Grade segnano 86 pb, vale a dire solo 6 pb di differenza rispetto ai livelli più bassi registrati negli ultimi cinque anni. Se esaminiamo i passati soft landing dell’economia che hanno avuto dinamiche simili nel tempo, osserviamo che nel biennio 1994-95 gli spread si sono mossi in un intervallo ristretto di 60-80 pb, a conferma che i differenziali di rendimento potranno ridursi in futuro. Inoltre, grazie alla solidità dei fondamentali, i rating dei titoli di quest’asset class hanno avuto un andamento molto positivo visto che nei primi cinque mesi dell’anno sono state registrate più promozioni che declassamenti rispetto all’intero 2023. Oggi, infatti, il 53% dei titoli che compongono l’indice ha un merito di credito “A” o superiore, contro il 48% del 2021, con un mercato che – a queste valutazioni più elevate – offre una qualità migliore. Inoltre, dobbiamo ricordare che molti investitori sono convinti che i rendimenti complessivi siano ancora estremamente interessanti, attorno al 5,5%.

Fattori tecnici

Finora negli Stati Uniti il quadro tecnico si è mantenuto bilanciato. Le società continuano a presentarsi sul mercato con l’intento di emettere nuove obbligazioni. Da inizio anno, abbiamo contato emissioni lorde complessive per USD 744 miliardi, l’ammontare più elevato registrato in questo periodo dell’anno negli ultimi quattro anni, con un incremento del 17% rispetto al 2023. Con questo livello di offerta, ci si sarebbe aspettato un ampliamento degli spread; tuttavia, le emissioni sono state assorbite facilmente da una domanda vigorosa. Secondo i dati dell’EPFR, da inizio anno i fondi statunitensi dedicati di alta qualità hanno registrato afflussi per oltre USD 74 miliardi contro USD 18 miliardi ricevuti dai fondi high grade denominati in USD e domiciliati in Europa. Oltre che da questi flussi, la domanda proviene da altre fonti – tra cui istituzioni estere e gruppi pensionistici e assicurativi – stimolata dai rendimenti elevati che sono da ricondurre al miglioramento dello status della raccolta previdenziale e al trasferimento dei rischi alle compagnie di assicurazione. Considerando che nei mesi estivi, generalmente più tranquilli, l’offerta prevedibilmente rallenterà prima della ripresa di settembre, questa domanda potrebbe fornire ulteriore supporto tecnico agli spread, aiutandoli a mantenersi su livelli ristretti nel breve termine.

Cosa significa per gli investitori obbligazionari?

Nel complesso, i fondamentali delle società statunitensi sono solidi e, assieme all’elevato livello dei rendimenti complessivi, consentono alle valutazioni dei titoli Investment Grade di mantenersi elevate. Un’offerta estiva più contenuta potrebbe persino fare da catalizzatore tecnico per un ulteriore restringimento degli spread, anche se va riconosciuto che questi si avvicinano già ai livelli più bassi mai registrati. Il segmento Investment Grade continua a essere uno dei nostri preferiti. Al suo interno privilegiamo una rosa ristretta di titoli ibridi ed emissioni bancarie in quanto offrono le valutazioni più convenienti.

 

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