“L’indice azionario Ftse 250 del Regno Unito appare particolarmente attraente dopo le elezioni”. Ad affermarlo è Michele Morganti, senior equity strategist presso Generali Investments, che di seguito spiega le ragioni della view.
Dopo la Brexit, l’indice FTSE 250 ha avuto una performance scarsa in termini relativi. In particolare, dal 31/01/2020, in valuta euro, l’indice ha sottoperformato l’MSCI EMU del 35% e il FTSE 100 del 21% (quest’ultimo, rappresenta l’indice UK delle 100 società a maggiore capitalizzazione).
Le azioni del Regno Unito appaiono notevolmente sottovalutate da diversi punti di vista. In particolare, il FTSE2 50 è a buon mercato sia rispetto all’MSCI EMU che al FTSE 100. Il FTSE250 tratta con uno sconto medio del -33% rispetto alla media storica dei rispettivi multipli di mercato, mentre il FTSE 100 è meno conveniente (sconto del -11%) e l’MSCI EMU ha un piccolo premio dell’8,5%. In particolare, in termini di PE relativo convenzionale rispetto all’MSCI EMU, il FTSE 250 è piuttosto sottovalutato. Se adottiamo una prospettiva futura a più lungo termine, utilizzando il PEG ratio (che tiene conto della crescita a lungo termine nei prossimi 3-5 anni), il FTSE 250 risulta leggermente più interessante rispetto all’MSCI EMU e al FTSE (2,0 rispetto alla media di 2,3).
Nei nostri score di Paese, che utilizzano diversi approcci alla valutazione, il punteggio del FTSE 250 (12) appare più interessante dell’MSCI EMU (33) e del FTSE 100 (27).
Inoltre, il FTSE 250 tende a registrare performance migliori durante i cicli di allentamento della politica monetaria delle banche centrali e in fasi di miglioramento dell’attività domestica, di cui le società del FTSE 250 dovrebbero beneficiare in misura maggiore, avendo un’esposizione interna del fatturato molto più elevata rispetto alle società del FTSE 100 (43% contro 18%).