Mercati: i dati macro Usa e Nvidia trascinano al ribasso Wall St.

Statisticamente settembre è un mese negativo per le Borse. E dalle prime sedute anche quest’anno non sembra far eccezione, data la brusca correzione accusata ieri dall’S&P 500 e, in scia ad esso, dalla maggior parte degli altri principali indici azionari mondiali.

Il trend dell’S&P 500 – Grafico su base daily

Ma cosa, in particolare (statistiche a parte), ha innescato la discesa? Dal punto di vista macro, ieri una serie di dati Usa sono stati ben poco incoraggianti: l’Ism manifatturiero, indice che misura la performance del settore manifatturiero negli Stati Uniti, è rimasto in contrazione ad agosto, salendo a 47,2 punti, contro attese per 47,9 punti, dai 46,8 di luglio. L’indice ha così registrato il ventunesimo mese in contrazione degli ultimi ventidue. Le spese per le costruzioni sono poi diminuite dello 0,3%, contro il rialzo dello 0,1% atteso dal consenso.

In aggiunta, secondo Reuters, Intel potrebbe perdere il proprio posto nell’indice Dow Jones dopo che il titolo ha riportato un tonfo di quasi il 60% quest’anno, registrando la performance peggiore tra le società del listino.

Tra le big cap Usa ieri il colosso Nvidia ha lasciato sul campo il 9,5% trascinando al ribasso tutti i tioli del comparto dei semiconduttori.

Il trend di Nvidia

Ora i mercati aspettano i dati sui nuovi posti di lavoro e quelli sui non farm payrolls. Dati cruciali per le decisioni della Fed sui tassi.

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