Lo scorso agosto, l’indice azionario Nikkei ha perso il 12,4 % in un solo giorno di negoziazione, segnando la più grande perdita giornaliera dal 20 ottobre 1987. Anche il Nasdaq e il Dax hanno registrato forti perdite. Parallelamente il VIX, l’indice della volatilità del mercato azionario Usa ha superato i 60 punti nel corso della giornata, un valore osservato l’ultima volta durante la pandemia. Inoltre, alcune delle principali società tecnologiche statunitensi – che nelle settimane precedenti avevano trainato al rialzo diversi indici – non hanno soddisfatto le elevate degli operatori di mercato, con conseguenti perdite di prezzo per le azioni.
Molti produttori di beni industriali hanno registrato un significativo rallentamento della domanda e hanno dovuto rivedere al ribasso i loro outlook annuali. I risultati di alcune società di beni di consumo parlano da sé: McDonald’s, ad esempio, ha riferito che i consumatori sono diventati molto più cauti e mangiano più spesso a casa, obbligando la catena a introdurre menù a basso costo. La notizia di un rallentamento dell’economia statunitense non è una novità ed è anche lo scopo perseguito dalla Fed, il cui l’obiettivo è quello di contenere l’inflazione. Per questo motivo, i dati macroeconomici più deboli sono stati a lungo accolti con favore dal mercato poiché, secondo la logica degli operatori di mercato, porterebbero a tagli dei tassi d’interesse statunitensi più rapidi e sostenuti.
Tuttavia, non è chiaro se e in che misura ciò si concretizzerà. La reazione di venerdì del mercato ha mostrato un enorme margine di delusione. L’indebolimento dei dati sul mercato del lavoro ha generato scetticismo sulla possibilità di un “atterraggio morbido” dell’economia statunitense. Un consumatore il cui reddito disponibile è in calo sarà più attento alle proprie spese, il che si traduce in minori entrate per le società, che hanno maggiori difficoltà a vendere i propri beni e/o applicare i propri prezzi in periodi di “stress”.
“Le previsioni puntuali comportano un enorme rischio per l’elaborazione di una strategia azionaria. Per questo motivo selezioniamo società che possano avere successo e realizzare utili in determinate condizioni, ma anche mantenere la rotta in tempi di crisi e incertezza. La nostra lista degli acquisti non comprende solo società di settori difensivi, ma anche titoli ciclici di qualità in grado ad esempio di offrire soluzioni specializzate per i propri clienti, e quindi non soggetti a grandi distorsioni di prezzo”. Afferma Kubilay Yalcin, direttore di portafoglio in Flossbach von Storch, che di seguito illustra nei particolari il posizionamento.
Una delle maggiori sfide per i gestori di portafoglio è quella di mantenere il sangue freddo e di concentrarsi sulle opportunità e sui rischi a lungo termine nonostante le forti oscillazioni dei mercati finanziari. La storia è piena di esempi in cui i trend sembravano chiaramente definiti e il futuro sembrava scontato; basti pensare alla bolla tecnologica del 2000. Anche se oggi la situazione è diversa, le aspettative verso le società tecnologiche sono enormi, proprio come allora. Tuttavia, nel caso dell’industria dei semiconduttori, riteniamo che sia estremamente difficile valutare in che misura si svilupperà la concorrenza nel medio-lungo periodo. In un settore in cui la leadership tecnologica è fondamentale per il successo di una società, le forze competitive possono cambiare radicalmente in un breve lasso di tempo.
È inoltre importante monitorare le azioni di società che non sono più molto richieste sul mercato. Le società con temporanee difficoltà operative ma con solide fondamenta possono offrire opportunità interessanti, soprattutto in fasi di mercato così volatili. Le azioni di 3M, ad esempio, hanno deluso in borsa nel recente passato. Tuttavia, a seguito di miglioramenti operativi e di un cambio di CEO, la società ha sfoggiato performance impressionanti. Nelle fasi di euforia spesso si ignorano le cattive notizie, tuttavia, non appena lo stato d’animo cambia, le azioni delle società con speranze particolarmente elevate reagiscono a notizie insignificanti con oscillazioni di prezzo talvolta brusche. Ad esempio, all’inizio della seconda settimana di agosto, la notizia del ritardo dell’uscita dei nuovi chip AI di Nvidia ha provocato enormi perdite nel prezzo delle azioni, che hanno colpito sia Nvidia che le società collegate del settore, come la taiwanese TSMC.
Il problema è che, più le valutazioni aumentano, meno spazio c’è per le delusioni. Per noi è quindi fondamentale che il profilo di rischio/rendimento sia equilibrato per ogni investimento. Per questo motivo, dopo gli elevati rialzi del prezzo degli ultimi mesi, abbiamo ridotto la posizione in alcune azioni dei portafogli che si erano lasciate prendere dall’euforia. Perseguiamo pertanto una rigorosa disciplina di valutazione, ampliando posizioni chiave quando si presentano le giuste opportunità.
Gli sviluppi attuali sembrano più il segnale di una “tempesta purificatrice” che dell’inizio di un “mercato orso”. Le aspettative sugli utili per le società sono elevate e le piccole delusioni che deprimono il sentiment portano a forti cali dei prezzi. Tuttavia, molte azioni hanno già attraversato una forte fase di correzione e sembra probabile che le esagerazioni relative alle aspettative o alle valutazioni future torneranno alla normalità nel corso del tempo. Nei periodi di stress, inoltre, i mercati azionari presentano l’opportunità di acquistare azioni di società eccellenti a un prezzo interessante.
A nostro avviso, si tratta di società che promettono molti anni di crescita redditizia e sono anche molto più solide e adattabili della media. A lungo termine la tempistica, cioè il momento dell’acquisto, diventa spesso una nota a margine. Le ragioni delle distorsioni possono quindi essere interessanti a posteriori, ma raramente forniscono spunti decisivi per prevedere le crisi future. La migliore precauzione per noi rimane quindi un portafoglio già impostato in anticipo in modo da essere ben posizionati per il futuro, anche in caso di forti turbolenze di mercato come quelle a cui abbiamo assistito questa settimana. Continuiamo quindi a puntare su società con un elevato livello di resilienza, in grado di compensare perdite temporanee di utili grazie a una forte posizione di mercato, a flussi di cassa positivi e a bilanci solidi. Stiamo gestendo i portafogli in modo “attivo” e non dobbiamo rispondere in modo “reattivo” al mutare delle circostanze.