La correlazione tra azioni e obbligazioni, una pietra miliare nel tradizionale portafoglio 60/40, è diventata positiva a metà del 2022 a causa dell’elevata inflazione derivante da fattori dell’era pandemica.
Da allora, le banche centrali globali hanno intrapreso un’aggressiva campagna di politica monetaria per ridurre l’inflazione. Dopo diversi mesi di attesa, stiamo iniziando a vedere un’inflazione domata con la Fed che ha confermato la sua posizione accomodante a Jackson Hole. Certamente non è ancora ai livelli target, ma ha fatto molta strada dal suo picco.
“Le obbligazioni torneranno a svolgere il ruolo di diversificatore all’interno dei portafogli multi-asset? Stiamo iniziando a vedere segnali di correlazioni negative sia a breve sia a lungo termine”. Parola di Joven Lee, multi-asset strategist di Schroders, che di seguito spiega la view nei particolari.
Correlazioni a breve termine
Quando i mercati sono crollati all’inizio di agosto (a causa dell’aumento dei tassi da parte della Banca del Giappone, che ha causato una riduzione dei carry trade in yen, aggravata anche dal calo dei dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti) i mercati azionari hanno subito un duro colpo: l’S&P 500 è sceso del -6% tra il 31 luglio e il 5 agosto. Tuttavia, nello stesso periodo, i rendimenti obbligazionari sono scesi (l’indice dei Treasury USA è salito del +2,2%), il che ha contribuito a mitigare i ribassi dei portafogli 60/40.
Correlazioni a lungo termine
Come abbiamo detto in precedenza, l’inflazione – uno dei fattori trainanti della correlazione tra azioni e obbligazioni – si sta raffreddando lentamente, ma costantemente. L’IPC headline di luglio ha sorpreso del -0,1% su base annuale, mentre l’IPC core è stato in linea con il consenso al 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tutto ciò è di buon auspicio per la lotta all’inflazione. Sulla base dei dati storici, le correlazioni a lungo termine tendono a essere negative quando l’IPC core è inferiore al 2,5% su base annuale. Se dovessimo assistere a un ulteriore calo dell’inflazione, le correlazioni a lungo termine potrebbero tornare a un regime negativo.
L’importanza delle correlazioni
Se la correlazione negativa tra azioni e obbligazioni degli ultimi due decenni prima della pandemia si ristabilirà, il ruolo delle obbligazioni tornerà a essere un elemento di diversificazione. Una prospettiva economica stabile, insieme al ritorno all’equilibrio fra crescita e inflazione, potrebbe essere di supporto in questo senso.
Tuttavia, potrebbero esserci ancora scenari in cui le correlazioni tra azioni e obbligazioni rimangono in territorio positivo, anche se l’inflazione non è più la preoccupazione principale. Ad esempio, gli investitori potrebbero rimanere delusi dal ritmo della normalizzazione economica o potrebbero esserci crescenti preoccupazioni per i disavanzi fiscali.
Le correlazioni positive tra azioni e obbligazioni possono minare le tradizionali strategie di diversificazione, rendendo necessaria una rivalutazione dell’asset allocation per ottenere i rendimenti corretti per il rischio desiderati. Anche l’asset allocation dinamica e l’esplorazione di altri strumenti di copertura potrebbero diventare essenziali per navigare in questo contesto.