Asset allocation, high yield: la performance sarà guidata da carry e duration

Dopo lo shock subito nel 2022, ora il credito ha registrato due anni positivi in termini di rendimento. Cosa possono aspettarsi gli investitori nel nuovo scenario di tassi in discesa? Ecco di seguito la view di Credito high yield: ecco di seguito la view di Akram Gharbi, Head of High Yield di Crédit Mutuel AM.

Tipicamente i tassi in calo creano un contesto positivo per i mercati del credito ed è probabile che saranno un fattore chiave di performance guardando al futuro. Nel 2022 e 2023 la compressione dello spread è stato il primo contributore ai rendimenti, con il sostegno di fondamentali in miglioramento e di forti flussi in ingresso sull’asset class. Alla fine di settembre, gli spread dell’high yield in euro si sono chiusi a 342 punti base (al di sotto della media annuale di 404), mentre gli spread dell’high yield in dollari di sono ridotti a 303 punti base (rispetto a 439). Un quadro simile si è osservato sull’investment grade.

Per la parte finale del 2024 e nel 2025, i principali contributori di performance si sposteranno verso il carry e la duration. I rendimenti attuali del 5,7% per l’high yield in euro e del 5,5% per l’high yield in dollari (al netto dei costi di copertura) sono ben al di sopra della media a 10 anni, il che li rende interessanti nel contesto di rischio attuale. Questi livelli di rendimento offrono un cuscinetto contro un possibile ampliamento degli spread. In uno scenario di tassi in discesa, le obbligazioni a duration più lunga vedranno un beneficio aggiuntivo per la performance.

Infine, le previsioni sui tassi di default sul mercato high yield indicano stabilità per effetto delle condizioni macro resilienti e del fatto che molte aziende hanno già rifinanziato le loro scadenze a breve termine.

Le maggiori opportunità di investimento

Ai livelli di spread attuali non esiste nessuna “grossa opportunità” evidente. Anche prevedere gli shock esterni è intrinsecamente difficile. Detto questo, esistono sempre sacche di opportunità. Riteniamo che gli emittenti con modelli di business sensibili ai tagli dei tassi e resilienti a un contesto macroeconomico in rallentamento avranno buone performance. È probabile che i settori non ciclici come le utilities, la salute, le telecomunicazioni e i beni di consumo specializzati ne trarranno beneficio. Tuttavia, dato il contesto attuale, siamo un po’ più selettivi sui titoli ciclici.

E’ il momento di aumentare la duration del portafoglio?

Sì, considerando i recenti tagli dei tassi e la politica monetaria più accomodante da parte delle banche centrali sarebbe ragionevole aumentare la duration. Dal nostro punto di vista, la “pancia della curva” (obbligazioni con scadenze nell’intervallo dai 3 ai 5 anni) è particolarmente interessante poiché questi titoli possono contribuire positivamente alla performance. Tuttavia, restiamo cauti muovendoci verso la parte finale della curva dove non vediamo un’adeguata salita del rendimento che giustifichi il rischio aggiuntivo.

Cos’è più interessante in un periodo come quello attuale

Nel nostro scenario di base di un “atterraggio morbido”, il credito è senza dubbio più interessante per il carry più elevato, in grado di offrire rendimenti potenziali migliori. Il debito pubblico è in larga misura una questione di duration ma in termini di rendimento totale e rendimento adeguato al rischio, è probabile che il credito sovraperformerà. Vediamo valore limitato nel debito pubblico a scadenza più lunga, ecco perché crediamo che il credito rimarrà la scelta migliore.

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