Costituita da dieci Paesi, la Association of South East Asian Nations (ASEAN) rappresenta un PIL totale di oltre 2.900 miliardi di dollari e una popolazione vicina ai 650 milioni. Se da un lato si tratta di un gruppo piuttosto eterogeneo − a livello di politica, cultura, fattori demografici, driver economici e livello di sviluppo − alla base della crescita positiva a lungo termine della regione vi sono anche dei fattori comuni, tra cui le dinamiche demografiche favorevoli, politiche governative sempre più stabili e la diversificazione delle economie.
In questo scenario, ecco di seguito la view in ottica di investimento di Natalya Zeman, Investment director di Capital Group.
Nello scorso decennio, chi ha investito in Asia ha comprensibilmente preferito focalizzarsi sui colossi emergenti – Cina e India – destinati a divenire due delle principali economie mondiali. Per contro, diverse motivazioni invitavano alla cautela in relazione al blocco ASEAN: si tratta di economie relativamente più piccole con mercati meno liquidi, molte delle quali penalizzate da problematiche come l’instabilità politica e la volatilità dei tassi di cambio. Ora che alcune di queste problematiche iniziano a risolversi ed emergono nuove opportunità, il focus e i flussi di investimento stanno tornando nella regione. Gli asset manager che hanno mantenuto conoscenze, rapporti e competenze di ricerca in loco dovrebbero essere nella posizione ottimale per individuare le opportunità a lungo termine più interessanti.
Motivi per investire nei mercati ASEAN
I Paesi ASEAN evidenziano una crescita positiva trainata da politiche sempre più stabili e favorevoli e da economie diversificate. Negli ultimi anni, il blocco ha acquisito una buona quota delle esportazioni globali, e non solo con riferimento alle commodity ma anche a beni di maggior valore come l’elettronica. E questo riflette l’emergere di un insieme di opportunità di investimento più ampie rispetto al passato.
In passato abbiamo investito nel consumatore emergente indonesiano attraverso alcune banche ben gestite e redditizie, ma più recentemente la nostra ricerca ha iniziato a individuare una gamma più ampia di opportunità incentrate sul consumatore. Un buon esempio è rappresentato da MAP Aktif, retailer indonesiano focalizzato sull’abbigliamento sportivo. La società si sta espandendo in ASEAN, dove i mercati dell’abbigliamento e delle calzature si stanno sviluppando più rapidamente rispetto agli USA, alla Cina o alla media globale, e vanta un margine di crescita decisamente elevato dato il tasso di penetrazione ridotto.
Pur trovandosi in una fase precedente rispetto all’Indonesia, anche le Filippine hanno intrapreso provvedimenti per incentivare lo sviluppo dei settori a valle e per attirare investimenti in settori come le energie rinnovabili. Data la dipendenza del Paese dalle importazioni di petrolio, lo sviluppo delle capacità nel campo delle rinnovabili dovrebbe innescare un importante cambiamento economico nel tempo. Una società esposta a questo trend è la piattaforma per le rinnovabili ACEN, che negli anni è riuscita a disinvestire dalle attività collegate al carbone, e sta commissionando a pieno ritmo capacità rinnovabile nella regione, soprattutto in Australia.
Sebbene le Filippine siano indietro rispetto ad alcune controparti ASEAN anche per quanto riguarda gli afflussi di investimenti collegati alla strategia China Plus One per la riconfigurazione delle supply chain, alcune società stanno beneficiando di questo cambiamento. International Container Terminal Services, ad esempio, è un operatore di terminal portuali con sede nelle Filippine che sta attraversando una fase di crescita, perché i suoi porti sono meno esposti alle tensioni geopolitiche ma al contempo beneficiano della disruption, che in ultima analisi fa salire i rendimenti delle spedizioni su scala globale. La società è ben posizionata per sfruttare maggiormente i commerci infra-asiatici, mentre la riconfigurazione delle supply chain dovrebbe favorire gli scambi commerciali tra Nordamerica e Sudamerica, che sosterranno il business grazie ai rendimenti più elevati presso i suoi porti sudamericani. Infine, il management team si è dimostrato capace di operare in molte geografie, caratteristica fondamentale per gestire una rete logistica globale sempre più complessa.
Anche l’economia del Vietnam sta evidenziando una maggiore diversificazione. Il Paese ha una base manifatturiera solida e sta affrontando uno sviluppo multi sfaccettato; alcuni produttori di tessili e di abbigliamento di fascia bassa si stanno spostando verso il Bangladesh e il Myanmar a causa dell’aumento dei costi di gestione e della manodopera in Vietnam. Le società che si spostano in Vietnam sono perlopiù attive nei settori dell’elettronica e dei beni industriali a maggior valore. Nel frattempo, anche il turismo sembra un’area promettente, con quasi 20 milioni di visitatori esteri l’anno nel periodo pre-COVID.
Il Vietnam è ancora considerato un mercato “di frontiera” e non essendo ancora incluso nel benchmark azionario dei mercati emergenti di MSCI, le possibilità di investimento sono limitate. Ma questo mercato rappresenta anche un’opportunità, grazie alla presenza di lunga data di Capital Group nella regione.
Una crescita più lenta: Malaysia e Thailandia
Altrove nell’universo ASEAN, Malaysia e Thailandia sono economie più mature e con una crescita più lenta che negli ultimi anni ha scoraggiato gli investitori. Ma anche queste economie hanno del potenziale in selezionate aree di crescita. La Thailandia, ad esempio è un hub di produzione e assemblaggio di motori a combustione interna che nel tempo potrebbe essere in grado di attirare investimenti nella supply chain dei VE, e sta inoltre abbracciando il trend secolare a lungo termine della transizione e della sicurezza energetica.
Un buon esempio è rappresentato da Gulf Energy Development, che si occupa di infrastrutture e generazione di energia: la società controlla un terzo della capacità di carico di base della Thailandia e partecipa attivamente alle aste per l’energia rinnovabile del Paese. La società ha il chiaro obiettivo di raggiungere una crescita del flusso di cassa disponibile e degli utili per azione del 15-20% nei prossimi 5-10 anni, sfruttando il suo portafoglio di asset infrastrutturali di lunga data e ad alta generazione di liquidità. Inoltre, la sua partnership con Google per l’erogazione di servizi cloud AI-enabled in Thailandia dovrebbe supportare la crescita degli utili in futuro.
La selettività rimane fondamentale nei mercati ASEAN perché il valore si crea evitando le società sbagliate e selezionando quelle giuste. Capital Group continua ad appoggiarsi alle sue competenze di ricerca sul campo, forte di numerosi uffici in Asia e di una rete di analisti di carriera strettamente legati a questi Paesi.
Ora che l’Asia sta assumendo un ruolo sempre più centrale nell’economia mondiale, vale chiaramente la pena guardare oltre all’India e alla Cina per comprendere la regione. Ma il nostro approccio selettivo dimostra che il concetto generico di “opportunità ASEAN” non è particolarmente utile. Ancora una volta, riteniamo che la selezione attiva dei titoli basata su una ricerca locale approfondita, combinata con un lungo track record di investimenti nella regione asiatica, possa essere più utile agli investitori nel lungo periodo.