Asset digitali: ecco perchè inserirli nei portafogli bilanciati

L’inserimento strategico di una piccola percentuale di asset digitali, come il Bitcoin, in portafogli bilanciati tradizionali può aumentare significativamente i rendimenti senza incidere in modo rilevante sul profilo di rischio. Questo è il risultato di una nuova analisi statistica condotta da Nickel Digital Asset Management, uno dei principali hedge fund europei dedicati agli asset digitali, fondato da ex dirigenti di prestigiose istituzioni finanziarie come Bankers Trust, Goldman Sachs e JP Morgan.

Lo studio di Nickel Digital ha analizzato l’impatto dell’inserimento di Bitcoin in percentuali variabili (1%, 3% e 5%) all’interno di un portafoglio istituzionale tradizionale composto per il 60% da azioni e per il 40% da obbligazioni, simulando l’andamento dal 31 dicembre 2012 al 30 settembre 2024. Per mantenere le proporzioni di allocazione desiderate, è stato adottato un ribilanciamento giornaliero.

I risultati indicano che un portafoglio tradizionale 60/40 ha prodotto un rendimento cumulato del 199% nel periodo considerato. Tuttavia, aggiungendo una piccola percentuale di Bitcoin, i rendimenti aumentano notevolmente: con un’allocazione dell’1% in Bitcoin (59% azioni, 40% obbligazioni e 1% Bitcoin), il rendimento cumulato sale al 231%. Con il 3% di Bitcoin, si registra un incremento fino al 306%, mentre un’allocazione del 5% porta il rendimento fino al 396%.

L’approccio di ribilanciamento giornaliero adottato nello studio è cruciale per mantenere i livelli target di esposizione a Bitcoin (1%, 3% o 5%), riducendo così la volatilità. Senza questo ribilanciamento periodico, i rendimenti sarebbero stati ancora più alti, ma accompagnati da una volatilità maggiore e non desiderata per un portafoglio bilanciato.

Questa ricerca riflette la crescente fiducia degli investitori istituzionali nei confronti degli asset digitali. Secondo Nickel Digital, oltre un terzo degli investitori istituzionali (35%) ritiene che le criptovalute entreranno a far parte dei portafogli istituzionali entro i prossimi tre anni, con un 5% che prevede che ciò avverrà addirittura entro un anno. Tuttavia, circa il 65% degli investitori rimane scettico, indicando che l’integrazione delle criptovalute nei portafogli istituzionali potrebbe richiedere più di tre anni.

I risultati della ricerca di Nickel Digital forniscono quindi un’importante indicazione per le istituzioni finanziarie e i gestori di portafoglio che stanno valutando l’uso di asset digitali per diversificare e incrementare il rendimento dei propri portafogli, mantenendo un controllo sul rischio complessivo.

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