La legge di bilancio 2025 ha scatenato una tempesta politica in Francia, con conseguenze dirette sui mercati obbligazionari.
Gli investitori stanno abbandonando i titoli di Stato francesi, alimentando un clima di incertezza in vista della revisione del rating da parte di S&P prevista oggi. A maggio, l’agenzia di rating aveva già declassato la Francia ad AA-. E Fitch e Moody’s hanno espresso una prospettiva negativa per il Paese transalpino, evidenziando il deterioramento delle finanze pubbliche e le difficoltà politiche nell’arginare i deficit.
I rendimenti dei titoli di Stato francesi (gli OAT) hanno registrato un deciso aumento rispetto agli omologhi tedeschi, con lo spread tra i decennali che ha raggiunto 0,9 punti percentuali, un livello mai visto dai tempi della crisi dell’Eurozona del 2012. Sorprendente è il confronto con la Grecia: per la prima volta, i rendimenti dei bond francesi a dieci anni hanno superato quelli ellenici, rispettivamente al 3,02% contro il 3,01%. Un cambiamento impensabile fino a pochi anni fa, quando la Francia era considerata un modello di stabilità economica, mentre la Grecia lottava per evitare il default.
Un altro problema cruciale per la Francia è che oltre la metà del suo debito è detenuto da investitori stranieri. Secondo i dati della Banque de France, gli investitori giapponesi stanno riducendo la loro esposizione ai titoli francesi, preferendo altre obbligazioni europee. E Bank of New York Mellon ha rilevato che, nella settimana conclusa martedì scorso, i bond francesi hanno registrato il più grande deflusso settimanale degli ultimi due anni.