Benedetto Range trading!

Le parole dei Ministri Finanziari, dei Primi Ministri dei vari paesi coinvolti, espresse durante il week end e riportate dai media, continuano a rassicurare gli investitori e i cittadini in generale e questa volta il “commitment” sembra serio anche perché realmente non vi è altra strada da percorrere.
I dati pubblicati venerdì hanno confermato tutto ciò che temevamo; siamo ormai in recessione da qualche tempo e almeno nel prossimo futuro le cose potrebbero anche peggiorare.
La vendita di nuove case del mese di settembre negli States ha fatto registrare un calo a 817 mila unità contro 872 mila del mese precedente, mentre i permessi di costruzione sono scesi da 786 mila dagli 867 di agosto. Come se non bastasse anche l’indice di fiducia dell’Università del Michigan è sceso a 57.7 ad inizio ottobre contro il 70 del mese precedente.
Ma il dollaro resta valuta safe heaven, e tiene egregiamente per due ragioni; primo per il rimpatrio di capitali, secondo perché le aspettative sui tassi fanno si che le valute concorrenti subiranno il ribasso dei tassi da parte delle banche centrali dei paesi coinvolti, in quanto la recessione sta iniziando a colpire tutto il mondo. Valute come Aud, Nzd, Gbp, lo stesso Euro tenderanno a vedere ridimensionata la propria appetibilità nel, prossimo futuro proprio per le attese di ribasso del costo del denaro.
E pertanto in carry trades rischiano ancora nonostante i crolli degli ultimi due mesi possano giustificare, da un punto di vista di prezzo, acquisti ai livelli attuali.



NzdJpy weekly

Il grafico settimanale del cambio NzdJpy, il carry trade per eccellenza tra le valute majors, evidenzia questo declino avvenuto nell’ultimo periodo, soprattutto causato dalla liquidazione di tali posizioni da parte dei grandi hedge funds e investitori giapponesi.


Se pensiamo che i tassi neozelandesi sono scesi già al 7.50% dall’8,25% e in settimana probabilmente scenderanno al 6.25% con la possibilità che scendano di ben 1 punto percentuale, ci rendiamo conto del perché di questo crollo. E al di là di correzioni al rialzo, per il momento pensiamo che il mercato possa andare a cercare ancora i supporti, anche se nel medio termine questi livelli appaiono assai interessanti.
Questo significa che nelle prossime settimane vedremo ancora tensione, il che non significa il raggiungimento di nuovi minimi ma semplicemente una fase volatile e laterale intorno al minimo e livelli di correzione intorno a 65.00. Questo discorso vale anche per il dollaro australiano, già crollato qualche settimana fa ed esposto al rischio recessione come il dollaro neozelandese.
Per quel che riguarda l’euro invece, per ora al di la delle rassicurazioni dei politici, non abbiamo segnali concreti di ribasso dei tassi, anche perché sembra che le Banche Centrali si muovano solo, almeno in  questa fase, congiuntamente, pertanto prima di prendere decisioni la Bce sarà probabilmente in consultazione con Fed, Boe ed Snb.
Per quel che riguarda la Boj, riteniamo che comincino ad emergere le preoccupazioni per uno Yen troppo forte che intacca le esportazione ed una economia già in difficoltà.
Questo potrebbe rappresentare il primo segnale di ripresa per i carry trades nel medio termine e lo Yen come sempre sarà uno degli aghi della bilancia per il  cambiamento dei trend in atto.

Per il breve periodo pensiamo a range trading per Eurusd tra 1.3385 e 1.3580 mentre il UsdChf dovrebbe rimanere tra 1.1300 e 1.1500.UsdJpy tra 101.20 e 103.00 mentre il cable dovrebbe rimanere tra 1.7220 e 1.7380. EurChf nella nuova fascia di oscillazione tra 1.5150 e 1.5300 – 1.5350 mentre l’EurJpy potrebbe salire verso 138.75. EurGbp nel range compreso tra 0.7840 e 0.7705 mentre AudUsd potrebbe correggere al rialzo in concomitanza con una ripresa di Eurusd. Ancora timori per EurAdu ed EurNzd, passibili di ulteriori spike rialzisti, mentre per il UsdCad ci attendiamo correzioni al ribasso dopo i rialzi dell’ultimo periodo.
 

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