Il 2025 si profila come un anno di sfide per chi vuole investire nei mercati azionari. Dopo un 2024 caratterizzato da livelli di volatilità relativamente contenuti, fatta eccezione per il picco di agosto, il prossimo anno si preannuncia più turbolento. Mario Beccaria, responsabile della divisione Asset Management di Banca Generali, avverte: “La volatilà tornerà a essere un convitato di pietra, un compagno di viaggio da non sottovalutare”.
I fattori di incertezza
Beccaria, come riportato da QN, identifica quattro principali elementi di rischio che incideranno sull’andamento dei mercati azionari:
1. Geopolitica: l’indice dei rischi geopolitici si trova ai massimi storici, alimentando incertezza tra gli investitori.
2. Politiche monetarie disallineate: la Bce si prepara a tagliare i tassi, la Fed adotterà un approccio più cauto, mentre la Cina conclude un percorso di stimolo aggressivo e il Giappone prosegue nella restrizione monetaria. Questo disallineamento potrebbe portare a una crescita economica irregolare a livello globale.
3. Inflazione e dazi: sebbene l’inflazione sia oggi sotto controllo, al di sotto del 2%, i dazi agitati dal ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump rappresentano una potenziale fonte di volatilità.
4. Crescita economica mondiale: a fronte di una crescita globale stimata al 3%, l’Europa e la Germania in particolare mostrano segnali di stagnazione economica, con previsioni di crescita limitate rispettivamente al +0,5%.
Strategie di investimento
In un contesto caratterizzato da maggiore incertezza, Beccaria consiglia una gestione attiva e professionale del portafoglio. “La strategia ottimale per il 2025 è composta da un 70% di prodotti flessibili azionari e un 30% di prodotti direzionali azionari”, spiega il responsabile di Banca Generali. La banca offre prodotti come LuxIm ESG Flexible Global Equities e World Equities, che hanno dimostrato performance solide e bassa volatilità negli ultimi anni.
Opportunità geografiche e settoriali
Gli Stati Uniti continueranno a beneficiare della loro posizione di leadership nel settore tecnologico, mentre i mercati emergenti, con un focus sulla Cina, rappresentano una prospettiva interessante. Nonostante la forte volatilità del 2024, la Cina è vista come un mercato a sconto, trattando a 10 volte gli utili attesi. Se l’economia cinese dovesse ripartire, il settore del lusso potrebbe trarne grande beneficio.
Il suggerimento degli esperti è quello di bilanciare titoli tecnologici con forte crescita e valutazioni elevate con titoli più economici in un contesto prudente, come le banche dell’area euro.
Prospettive costruttive ma selettive
Le prospettive per l’equity rimangono complessivamente positive, con una crescita attesa degli utili societari del 12% e un PIL globale stimato in aumento del 2,5%. Il contesto attuale offre supporto ai mercati azionari anche grazie ai flussi di dividendi e alle operazioni di buyback.
Tuttavia, la selettività sarà cruciale, data la presenza di molte incertezze e il recente forte rally che ha portato gli indici globali vicino ai massimi storici. La gestione valutaria rappresenta un ulteriore elemento di complessità, con il dollaro che potrebbe mantenere livelli elevati o rafforzarsi ulteriormente in scenari di tensione geopolitica.
Il ruolo delle obbligazioni
Nonostante l’ottimismo sul fronte azionario, Beccaria sottolinea che anche il mercato obbligazionario presenta opportunità interessanti. I rendimenti delle obbligazioni societarie rimangono superiori alla media storica, offrendo un’alternativa solida agli investitori.
In sintesi
Il 2025 richiederà una gestione oculata e professionale per navigare le sfide di un mercato più volatile. Gli investitori dovranno bilanciare prudenza e opportunismo per cogliere le migliori opportunità offerte dai mercati globali, mantenendo un approccio attivo e flessibile.