Nel 2025 lo scenario economico globale sarà influenzato da una serie di fattori chiave che investiranno commercio internazionale, politiche monetarie e geopolitica. Secondo Giovanni Brambilla, vicepresidente e responsabile investimenti, e Fabio Caldato, portfolio manager di AcomeA SGR, le principali incognite includeranno le politiche commerciali statunitensi, l’azione della Fed, la possibile ripresa economica cinese e l’evoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina.
Prospettive regionali: Usa, Europa e Asia
Negli Stati Uniti emergono opportunità legate all’espansione degli utili e all’aumento della produttività, trainate da cambiamenti strutturali nel settore tecnologico. Brambilla e Caldato sottolineano come la deregolamentazione e il dinamismo politico possano favorire le società a minore capitalizzazione.
L’Europa appare più conveniente in termini di multipli, ma le criticità croniche legate alla crescita e all’efficienza gestionale restano un freno. In Cina, lo stimolo governativo potrebbe avvantaggiare non solo le azioni locali, ma anche le aziende europee attive nei settori industriali e del lusso. “Manteniamo un approccio neutrale verso altri mercati emergenti”, affermano, “a causa del dollaro forte e di possibili dazi sulle importazioni statunitensi”.
Il Giappone, grazie a valutazioni favorevoli e al miglioramento della corporate governance, continua a rappresentare una scelta attrattiva.
Settori in evidenza
Il taglio dei tassi favorisce il comparto infrastrutturale. Particolare attenzione è riservata a società di torri telefoniche come American Tower e Cellnex, nonché a concessioni come Vinci e Getlink, che beneficiano della crisi politica francese.
Nel panorama tecnologico, i titoli mid-small cap legati all’intelligenza artificiale e alle tecnologie medicali sono interessanti, purché valutati con prudenza. Settori difensivi come i beni di consumo, specialmente gli spirits, presentano potenziali di crescita nonostante le difficoltà legate ai consumi cinesi.
Per quanto riguarda le banche, permane cautela, con selezioni mirate volte a escludere istituti troppo esposti alle variazioni dei tassi.
Commodity e valute
Il mercato del petrolio è previsto stabile, salvo escalation geopolitiche. Le prospettive per alluminio e ferro sono positive, grazie a una stabilizzazione del settore immobiliare cinese. Sul fronte valutario, emerge un rialzo per la corona norvegese, sostenuta da politiche monetarie favorevoli.
Le valute emergenti, come il fiorino ungherese e il real brasiliano, mostrano potenziale per via delle politiche monetarie restrittive e di solidi fondamentali macroeconomici.
Obbligazioni: opportunità e rischi
Il contesto obbligazionario offre opportunità selettive. I titoli di Stato italiani beneficiano di un contesto macro stabile e di una Bce accomodante. Gli inflation linked sono favoriti in Italia, Brasile, Messico e Sudafrica per protezione e rendimento.
Sul fronte corporate, sia in Europa sia negli USA, gli spread compressi suggeriscono cautela. Tuttavia, i bond emergenti in valuta locale e forte presentano opportunità selettive in Brasile, Messico, Sudafrica e Colombia.
Titoli da monitorare
- Micron Technology: leader nel segmento delle memorie, con potenziale nel mercato dell’intelligenza artificiale.
- Getlink: prospettive promettenti per il tunnel sotto la Manica, con potenziale espansione del trasporto e vantaggi speculativi.
- Alibaba: valutazioni attraenti nonostante la competizione domestica, con prospettive di crescita grazie a espansione internazionale e settori chiave come cloud computing.
In un anno caratterizzato da sfide e trasformazioni, il posizionamento strategico e un’analisi attenta dei mercati saranno fondamentali per cogliere le opportunità offerte dallo scenario economico in evoluzione.