Ray Dalio: “L’IA rischia una bolla come le dot.com alla fine degli anni ’90”

Al recente World Economic Forum, il noto miliardario e investitore Ray Dalio ha espresso preoccupazioni riguardo all’entusiasmo crescente per l’intelligenza artificiale (IA) nel mercato azionario Usa, avvertendo che potrebbe portare a una bolla simile a quella delle dot.com alla fine degli anni ’90. Dalio, come riportato dal Financial Times, ha sottolineato che l’attuale ciclo economico ricorda molto il periodo tra il 1998 e il 1999, caratterizzato da una nuova tecnologia rivoluzionaria destinata a cambiare il mondo, ma che non garantiva necessariamente investimenti di successo.

il “guru” poi evidenziato che la combinazione di valutazioni azionarie elevate e rischi legati ai tassi di interesse potrebbe far scoppiare la bolla. Preoccupazioni che emergono oltretutto in un contesto in cui la Fed ha recentemente ridotto le aspettative di tagli dei tassi per quest’anno, aumentando l’incertezza tra gli investitori.

Un esempio emblematico è rappresentato da Nvidia, azienda leader nel settore dei chip per IA, che ha visto il valore del Nasdaq 100 raddoppiare dall’inizio del 2023 grazie alle sue performance. Tuttavia, l’annuncio della cinese DeepSeek riguardo a un nuovo modello di IA più efficiente ha causato una perdita di quasi 600 miliardi di dollari nella capitalizzazione di mercato di Nvidia, sollevando dubbi sulla sostenibilità degli investimenti massicci in infrastrutture IA da parte delle aziende della Silicon Valley.

Dalio ha inoltre sottolineato che la competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina nell’ambito dell’IA va oltre la semplice redditività, avendo implicazioni strategiche sia economiche che militari. Ha affermato che il supporto statale per gli sviluppatori di IA è inevitabile, anche se potrebbe limitare la redditività, poiché la motivazione al profitto da sola non è sufficiente per vincere questa corsa.

Mentre quindi l’IA rappresenta una tecnologia destinata a trasformare il mondo, Dalio mette in guardia gli investitori dal confondere il potenziale rivoluzionario dell’IA con la certezza di ritorni sugli investimenti, suggerendo prudenza per evitare una ripetizione della bolla delle dot-com.

 

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