Fed, inflazione e opportunità per gli investitori, la view di Ubs GWM

Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha presentato martedì scorso al Congresso degli Stati Uniti il rapporto semestrale sulla politica monetaria della banca centrale, sottolineando i progressi compiuti verso il raggiungimento dell’occupazione massima e la stabilità dei prezzi, ma riconoscendo anche le sfide che restano da affrontare. Durante la sua testimonianza, Powell ha ribadito che “l’economia resta forte, con un PIL in crescita del 2,5% nel 2024, sostenuto dai consumi delle famiglie”. Un aspetto cruciale riguarda poi il mercato del lavoro, che, pur avendo rallentato, rimane solido, con una crescita dei posti di lavoro che si stabilizza e una riduzione delle pressioni salariali.

L’inflazione ha visto un significativo allentamento, con il PCE core (indice di spesa per consumi personali) sceso al 2,8%, sebbene ancora sopra l’obiettivo del 2% fissato dalla Fed. Powell ha confermato che la banca centrale ha abbassato i tassi di interesse di un intero punto percentuale da settembre scorso, mentre continua a ridurre il bilancio. Nonostante il policy mix meno restrittivo, il presidente della Fed ha sottolineato che “non c’è urgenza di ulteriori modifiche ai tassi”, poiché un aumento troppo rapido potrebbe rallentare i progressi contro l’inflazione, mentre un intervento troppo lento potrebbe indebolire la crescita economica.

In un contesto più ampio, Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management, evidenzia che, sebbene la Fed resti dipendente dai dati per prendere decisioni future, ci sono buone probabilità che l’inflazione continui a scendere nei prossimi mesi, aprendo la strada a ulteriori tagli dei tassi.

Haefele sottolinea che l’inflazione è notevolmente diminuita dai suoi massimi, e mentre il PCE core resta al 2,8%, la tendenza complessiva rimane favorevole grazie agli effetti di una politica monetaria più restrittiva e al miglioramento delle condizioni di approvvigionamento.

L’outlook per i mercati azionari statunitensi appare positivo: secondo Haefele, “con un mercato del lavoro stabile, l’inflazione che modererà e una crescita del PIL costante, vediamo un ambiente favorevole per gli asset rischiosi”, con un potenziale di crescita dell’9% per le azioni statunitensi nel resto del 2025, sostenuto da una crescita economica resiliente, dai progressi nell’intelligenza artificiale e dal calo graduale dei rendimenti obbligazionari.

Tuttavia, non mancano i rischi

Le tariffe aggressivamente imposte da Trump potrebbero creare turbolenze nei mercati globali, portando a una spirale di rappresaglie commerciali che minerebbero la crescita. “Seppur i dazi su acciaio e alluminio potrebbero non compromettere completamente la crescita economica degli Stati Uniti, l’incertezza politica è particolarmente alta”, osserva Haefele. La risposta alle politiche tariffarie rimane incerta, ma l’esperto UBS GWM prevede che la solidità dell’economia statunitense e i progressi tecnologici, insieme ai tagli graduali dei tassi da parte della Fed, forniranno un quadro favorevole per gli asset rischiosi.

L’Europa

In Europa, un altro fattore da monitorare è l’andamento dei prezzi del gas naturale, che hanno recentemente raggiunto il livello più alto degli ultimi due anni. “I prezzi del gas naturale in Europa hanno toccato un massimo di due anni, un segnale che potrebbe complicare la via per future riduzioni dei tassi da parte della BCE”, segnala Haefele. La situazione geopolitica, con la guerra tra Russia e Ucraina, continua a pesare sui mercati, ma una ripresa delle forniture di gas potrebbe ridurre il rischio associato a questi aumenti.

Mantenere un approccio diversificati

Infine, Haefele conclude che, nonostante le incertezze globali, gli investitori dovrebbero mantenere un approccio diversificato, concentrandosi su strategie che possano generare reddito o limitare potenziali perdite. In un contesto di tassi di interesse in calo e inflazione che sembra sotto controllo, la sua raccomandazione è quella di orientarsi verso obbligazioni di alta qualità e azioni resilienti, facendo attenzione alla diversificazione dei portafogli.

L’evoluzione della politica monetaria della Fed e le dinamiche globali continueranno a determinare le prospettive economiche nei prossimi mesi, ma, come ha concluso Haefele, “restiamo ottimisti sulle prospettive di crescita per gli asset rischiosi, soprattutto grazie a una solida economia americana e ai progressi nel campo dell’intelligenza artificiale”.

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