Asset allocation, azioni aurifere: la view di Dws

Investire in azioni aurifere si sta affermando come una valida alternativa all’acquisto dell’oro fisico per chi desidera partecipare indirettamente all’andamento del prezzo del lingotto, ma con il potenziale di rendimento tipico delle azioni. Secondo Vincenzo Vedda, Global CIO di DWS, “le azioni delle società minerarie d’oro sono spesso viste come un investimento con leva sul lingotto”, con una sensibilità maggiore rispetto al metallo, ma anche una volatilità generalmente più alta.

Nel 2020, le azioni minerarie hanno registrato un’impennata delle performance, dopo anni di risultati contrastanti. Investire in queste azioni offre l’opportunità di approfittare non solo dei flussi di cassa e dei profitti derivanti dall’attività mineraria, ma anche dei dividendi, che dipendono in parte dal prezzo dell’oro. Le società minerarie, infatti, a differenza dei beni fisici, possono generare profitti stabili e far crescere i ricavi attraverso l’espansione della produzione, creando una solida opportunità di crescita. Tuttavia, il settore sta affrontando sfide significative: la scoperta di nuovi giacimenti d’oro è diminuita drasticamente, con barriere all’entrata molto alte, che richiedono investimenti sostanziali.

Inoltre, negli ultimi anni, i livelli di indebitamento delle società minerarie sono stati fonte di preoccupazione. Tuttavia, Vedda sottolinea che molti bilanci di aziende quotate nel settore hanno visto miglioramenti grazie all’aumento dei margini di profitto legati al rialzo del prezzo dell’oro. La sfida più grande per il futuro, però, è la capacità di queste aziende di investire nello sviluppo di nuovi giacimenti. Se non dovessero riuscirci, la crescita della produzione potrebbe subire dei contraccolpi.

Il mercato dell’oro, che sembra essere destinato a consolidarsi e crescere, richiede particolare attenzione nella selezione delle società minerarie. In un contesto come questo, gli investitori dovrebbero concentrarsi su operatori ben consolidati che abbiano già effettuato investimenti per garantire la produzione futura. È fondamentale anche un track record di controllo dei costi e performance consistenti, che siano indicatori di solidità nel lungo termine.

Le società di royalty minerarie: un’alternativa a basso rischio

Esistono poi delle aziende specializzate esclusivamente in licenze minerarie, dette società di royalty. Queste realtà generano un reddito continuo senza la necessità di costruire miniere o operare macchinari complessi. In cambio di una percentuale sulla produzione, guadagnano entrate stabili, ma senza esporsi alle difficoltà operative delle tradizionali società minerarie. “Le società minerarie di royalty tendono a essere passive, pagando royalties in cambio di una parte dei ricavi estratti dalle miniere”, spiega Vedda. Questo aspetto le rende molto meno esposte ai rischi operativi, come la chiusura imprevista di una miniera o la fluttuazione dei prezzi delle materie prime.

Anche in caso di sviluppi di mercato sfavorevoli, come il calo dei prezzi delle materie prime, le royalty companies subiscono un impatto minore rispetto alle tradizionali aziende minerarie, dato che i loro costi sono sensibilmente più bassi. Queste società soddisfano una necessità di finanziamento specifica nel settore minerario, offrendo opzioni valide per gli operatori che preferiscono non aumentare il capitale proprio o assumere ingenti debiti. Oggi le royalty companies sono riconosciute come una sotto-categoria fondamentale nel settore dei metalli e minerali.

L’opportunità a lungo termine nelle azioni minerarie

Le prospettive per le azioni minerarie d’oro, in generale, sembrano positive. Vedda sostiene che “le performance delle aziende minerarie sono legate a fattori che vanno oltre l’andamento del prezzo dell’oro”, considerando che l’industria ha superato un periodo di rapida crescita dei costi. I margini di profitto dovrebbero rimanere solidi, anche se ci sono rischi intrinseci che derivano dalle difficoltà specifiche di ciascuna azienda. L’oro, sebbene non produca dividendi o interessi come le azioni minerarie, può beneficiare di una crescita a lungo termine, sostenuta da un rallentamento dell’inflazione e da tassi di interesse in calo.

Nel medio-lungo termine, l’oro presenta ancora un potenziale di crescita, come suggerito dall’analisi tecnica decennale del suo prezzo. Tuttavia, non si può escludere la possibilità di movimenti contrari nel breve periodo.

Mix di oro fisico e azioni minerarie

In sintesi, Vedda suggerisce che una combinazione ben bilanciata di oro fisico e azioni minerarie possa consentire agli investitori di godere dei benefici di entrambi gli asset, minimizzando però i rischi legati a ciascuno. Le azioni minerarie d’oro, pur offrendo un potenziale di crescita interessante, non sono esenti da rischi aziendali e di mercato, ma potrebbero rappresentare una scelta vantaggiosa per chi è disposto a gestire la volatilità e a cercare opportunità di rendimento nel lungo periodo.

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