Il mercato obbligazionario tra aspettative sui tassi e opportunità di investimento

Francesco Castelli, responsabile obbligazionario di Banor, analizza di seguito le evoluzioni più recenti del reddito fisso, ponendo particolare attenzione alle aspettative sui tassi d’interesse, agli spread di credito e alle opportunità di investimento nel contesto attuale.

Le aspettative sui tassi d’interesse

“Il mercato prevede che la BCE atterri a fine 2025 a un tasso intorno al 2%”, spiega Castelli, sottolineando come questa previsione si sia mantenuta stabile nonostante le recenti turbolenze. Tuttavia, lo scenario negli Stati Uniti appare ben diverso: “La Fed, infatti, appare destinata a stabilizzarsi intorno al 4% entro la stessa scadenza, con possibili tagli di uno o due tassi nel corso del 2025”. Questo differenziale tra i tassi europei e quelli americani, che si prevede supererà i due punti percentuali, potrebbe rendere il mercato obbligazionario europeo più interessante, grazie a una politica monetaria più espansiva rispetto a quella statunitense.

Il mercato del credito e l’andamento degli spread

Nel corso dell’ultimo mese, gli spread di credito hanno mostrato una continua contrazione, sintomo di un mercato in crescita. Tuttavia, Castelli avverte che “si solleva il dubbio se gli spread siano ora troppo stretti rispetto alle medie storiche”. Secondo l’analisi condotta da Banor, che ha confrontato gli spread degli ultimi dieci anni, ci sono diverse aree di attenzione: “In particolare, aree in cui gli spread si attestano sul primo percentile rispetto alla media storica”. In questo scenario, la strategia suggerita è chiara: privilegiare titoli corporate investment grade e, in misura minore, investimenti sui subordinati Lower Tier 2, accettando rendimenti più bassi ma garantiti da una maggiore qualità creditizia.

Opportunità nel settore bancario

Tra le opportunità di relative value, Castelli evidenzia un’interessante dinamica tra titoli bancari e industriali. “I titoli bancari, soprattutto in ambito subordinato, continuano a offrire premi rilevanti rispetto ai corporate industriali di pari rating”. Questo spread, che affonda le sue radici nella crisi finanziaria del 2007 e nella successiva crisi del debito sovrano del 2011-2012, è oggi pari a quasi 100 basis point. “Riteniamo ormai ingiustificato questo livello alla luce del risanamento dei bilanci bancari negli ultimi dieci anni”, sottolinea Castelli. Per questo motivo, Banor mantiene una posizione sovrappeso sul settore finanziario, attendendo ulteriori evoluzioni positive nel mercato del credito.

In un contesto di tassi divergenti tra Europa e Stati Uniti, con spread di credito contratti e opportunità ancora presenti nel settore bancario, il mercato obbligazionario continua a offrire spunti di investimento interessanti per gli investitori attenti alle dinamiche di lungo periodo.

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