Svizzera, la Germania sventola la Black List

Dopo gli aiuti dei giorni scorsi di Olanda e Francia, adesso è toccato di nuovo alla Federal Reserve, questa volta a richiedere aiuti non sono state le banche ma bensì i fondi comuni che operano sul mercato monetario. La causa di un tale intervento sta nelle redemption di questa tipologia di fondi, che secondo le stime della FED hanno toccato nell’ultimo mese 500 miliardi di dollari.

Riscatti che per i fondi sono di difficile esecuzione, a causa delle forti difficoltà nel vendere i propri asset a portfolio e quindi nel reperire la liquidità necessaria per soddisfare le richieste di rimborso degli investitori. Una operazione che, secondo le stime della Federal Reserve, dovrebbe aggirarsi intorno ai 600 miliardi di dollari. Una somma considerevole, se si calcola che il fondo di aiuti creato a settembre si aggirava intorno ai 700 miliardi di dollari. L’unico aspetto positivo dal lato FED è che il prestito che verrà emesso avrà una durata di 90 giorni.

Interventi che però sembrano funzionare, dopo Fortis e ING, l’aiuto del governo francese ha favorito i titoli di BNP e [s]Credit Agricole[/s], che nella sola seduta di martedì hanno guadagnato rispettivamente il +7.4% e +15.7%. Performance superiori alla media, calcolando che il comparto finanza ha visto il BlueIndex registrare solo un +0.64%.

Bene anche American Express, che nella giornata di lunedì, a mercati chiusi, ha comunicato i dati degli ultimi tre mesi. La company americana ha chiuso il trimestre con utile di 815 milioni di dollari, in calo di circa il 23% rispetto al settembre 2007. Risultato che, superiore alle stime degli analisti, è stato apprezzato dal mercato, il quale ha spinto il titolo a guadagnare il +8%. [s]American Express[/s] però, secondo alcuni analisti, dovrebbe rientrare tra le società più colpite dalla crisi nei prossimi mesi. Il business delle carte di credito sembrerebbe aver iniziato una fase alquanto pericolosa, e i più pessimisti credono che sarà il comparto che subirà la stessa sorte dei SubPrime.

Oltre aiuti di stato e trimestrali, fortunatamente sopra le aspettative, all’orizzonte compaiono anche le strategie dei governi europei. E nel mirino questa volta sembrerebbe esserci la Svizzera. La Germania ha infatti comunicato che il paese elvetico dovrebbe essere inserito nella Black List.

La lista nera tanto per capirci è composta da paradisi fiscali, quali Monaco, Andorra e Liechtenstein. La motivazione ufficiale di una tale proposta è, secondo il ministro delle Finanze tedesco Peer Steinbrueck, “La Svizzera offre condizioni che invitano i contribuenti tedeschi a evadere le tasse. Perciò, dal mio punto di vista, la Svizzera fa parte di quella lista”, aggiungendo che “La Svizzera è solo preparata a collaborare con noi nel caso si verifichino evasioni fiscali. Ma per provare questa evasione delle tasse abbiamo bisogno di informazioni precise che la Svizzera possiede, ma che non fornirà. Questo è il problema”.

Dal canto suo il ministero delle Finanze svizzero ha precisato che “La Svizzera ha già degli accordi  sullo scambio di informazioni in caso di frode fiscale con molti paesi, compresa la Germania”,

Ufficialmente sembrerebbe una manovra solo a scopo fiscale, ma ufficiosamente una tale proposta fa pensare che i paesi europei abbiano intenzione di riprendersi i capitali elvetici. Il governo italiano sembra non aver preso alcuna decisione a riguardo, ma consci del passato, un abbassamento dello scudo estero appoggerebbe a pieno la strategia tedesca.

Societa’ Listino di Riferimento Prezzo Valuta Var%
Allianz Deutsche borse (xetra) 72,53 EUR -2,15%
American Express Nyse 26,39 USD +8,37%
Anima Borsa Italiana 1,36 EUR -0,58%
Axa Euronext 17,15 USD +0,91%
Azimut Borsa Italiana 4,7 EUR -2,97%
Banca Generali Borsa Italiana 3,715 EUR -2,24%
Bank of NY Mellon Nyse 31,6 USD +0,47%
Barclays Lse 15,97 USD -4,99%
BlackRock Nyse 130,2 USD -9,09%
BNP BNP 59 EUR +7,47%
Citigroup Inc Nyse 14,18 USD -6,03%
Credit Agricole Euronext 12,095 EUR +15,7%
Credit Suisse Group Swiss Market Exchange 48,5 CHF -2,81%
Deutsche Bank Deutsche borse (xetra) 34,73 EUR +0,72%
Dexia Euronext 4,61 EUR +0,65%
Fortis Euronext 1,054 EUR +2,33%
FT Inv. Nyse 67,33 USD -4,07%
Goldman Sachs Nyse 121,35 USD -0,12%
Henderson Lse 66 GBp -1,49%
HSBC Investments Lse 810 GBp -3,57%
ING Euronext 9,355 EUR -1,31%
IntesaSanpaolo Borsa Italiana 3,11 EUR +1,37%
Invesco Nyse 14,33 USD -3,43%
Janus Capital Group Nyse 12 USD -1,72%
Jp Morgan Nyse 39,74 USD -2,26%
Julius Baer Swiss Market Exchange 48,9 CHF +3,08%
Legg Mason Nyse 20,79 USD -8,17%
Man Group Lse 343,75 GBp -2,55%
Mediobanca Borsa Italiana 8,82 EUR -0,56%
Mediolanum Borsa Italiana 3,305 EUR -0,75%
Morgan Stanley Nyse 20,2 USD +2,17%
Montepaschi Siena Borsa Italiana 1,469 EUR -1,8%
Natixis Euronext 2,05 EUR +1,48%
Nordea bank Omxnordicexchange 70 SEK -1,26%
Raiffeisen Wiener Borse 27,85 EUR +3,14%
Schroders Lse 862 GBp -2,21%
Skandia (Old Mutual) Lse 56 GBp -1,92%
State Street Nyse 39,6 USD -1%
Ubs Swiss Market Exchange 18,2 CHF +1,11%
Unicredit Borsa Italiana 2,245 EUR -0,88%

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