Le promesse di Trump e il mercato del reddito fisso

L’outlook sui mercati finanziari per i prossimi tre-sei mesi sarà inevitabilmente influenzato dal corso dell’economia statunitense e dalle scelte della nuova amministrazione Trump. Secondo Eric Souders, responsabile del team global unconstrained fixed income di Payden & Rygel, l’attuale ciclo economico si distingue nettamente da quello del 2008, poiché è guidato dai salari e dal reddito, piuttosto che dal credito.

In particolare, i salari nominali sono cresciuti tra il 4% e il 6% su base annua negli ultimi otto trimestri, e oggi si trovano ben al di sopra dei livelli pre-pandemia. Questo, insieme alla risalita dei salari reali e al calo dell’inflazione, ha incrementato il potere d’acquisto e sostenuto i consumi degli americani. Un dato che Souders sottolinea con forza è la solidità dei bilanci di famiglie e imprese negli Stati Uniti. Il rapporto debito/Pil delle famiglie è calato negli ultimi quindici anni, e l’indebitamento rispetto al reddito disponibile è ai minimi degli ultimi 25 anni. Le imprese, inoltre, hanno ridotto significativamente la loro leva finanziaria, con il rapporto debito/ricavi ai livelli più bassi degli ultimi 60 anni. Questo rende le famiglie e le imprese meno vulnerabili agli aumenti dei tassi d’interesse, in particolare a quelli a breve termine.

Il mercato del lavoro statunitense sta entrando in una fase di normalizzazione. “I livelli di occupazione nella fascia di età 25-54 anni sono vicini ai massimi storici degli ultimi 25 anni”, commenta l’esperto. Un altro fattore che potrebbe rafforzare ulteriormente l’economia americana nei prossimi anni, secondo Souders, è l’immigrazione, che contribuirà ad aumentare l’offerta di manodopera, particolarmente nelle fasi di crescita.

Tuttavia, l’ottimismo sui mercati potrebbe essere ostacolato dai prezzi degli asset, che sono attualmente vicini ai massimi storici, inclusi immobili, azioni e spread di credito. L’inflazione, che è ancora sopra l’obiettivo fissato dalla Federal Reserve, rimane un fattore di incertezze.

La Fed ha già tagliato i tassi di interesse di circa 100 punti base e la sua politica monetaria si mantiene per il momento neutrale.

Le recenti azioni della Fed, tra cui il taglio dei tassi di interesse di 50 punti base a settembre, hanno favorito un allentamento delle condizioni finanziarie, con una netta ripresa dell’attività economica. Dopo le elezioni di novembre, la vittoria dei repubblicani ha ulteriormente alimentato l’ottimismo tra le imprese, con un aumento dei prezzi degli asset e un restringimento degli spread creditizi. Tuttavia, come sottolineato da Souders, l’inflazione continua a rappresentare una grande sfida per la politica economica, in particolare per l’amministrazione Trump.

Il motivo per cui gli americani hanno votato Trump non è sicuramente la crescita deludente, né la crisi del mercato del lavoro, ma l’inflazione elevata che sta scoraggiando la classe media”, osserva Souders. Le politiche economiche della seconda amministrazione Trump saranno pertanto più equilibrate rispetto al primo mandato, con l’obiettivo di abbassare l’inflazione e migliorare il potere d’acquisto delle famiglie.

Dal canto suo, la Fed sembra concentrata nel difendere i progressi ottenuti nella lotta contro l’inflazione. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha più volte ribadito la necessità di mantenere sotto controllo i prezzi, per evitare che la politica monetaria venga etichettata come inefficace. In questo scenario, Souders ritiene che la Fed dovrà probabilmente aumentare i tassi d’interesse a lungo termine per abbassare i prezzi degli asset e rallentare la domanda, in modo da riuscire a contenere l’inflazione.

Secondo le previsioni di Payden & Rygel, quindi, il 2025 potrebbe rivelarsi un anno difficile per l’equity e il credito, con un contesto sfavorevole per i rendimenti obbligazionari. Per affrontare questo scenario, Payden & Rygel ha ridotto il rischio di credito a partire dalla fine del 2024, posizionandosi in modo differenziato sui tassi di interesse. L’azienda ha optato per una posizione corta sulla parte lunga della curva dei rendimenti, mentre ha sovrappesato la parte breve, che ritiene essere a buon mercato rispetto alle aspettative della Fed.

In conclusione, Souders ritiene che il contesto economico statunitense del 2025 sarà caratterizzato da un delicato equilibrio tra inflazione e crescita, con gli spread creditizi probabilmente in grado di registrare un esito positivo, ma con asset rischiosi che rimarranno vulnerabili alla rivalutazione.

Il futuro prossimo dei mercati finanziari appare quindi più incerto, e la selezione dei titoli sarà fondamentale per navigare questo periodo di alta volatilità e aspettative contrastanti.

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